Mario Centorrino si fa da parte
Dopo la sfiducia a Raffaele Lombardo, via dal governo regionale l'ultimo tecnico di area Pd
"Sto andando dal presidente della Regione a presentare le mie dimissioni da assessore regionale alla Formazione". Questo l'annuncio raccolto ieri dall'Adnkronos dall'assessore regionale Mario Centorrino, dopo la sollecitazione del governatore Raffaele Lombardo che poco meno di un'ora prima aveva chiesto all'assessore di area Pd di farsi da parte dopo le "bellicose dichiarazioni di sfiducia contro il governo regionale" del Partito democratico siciliano, come ha spiegato Lombardo.
"Però chiederò al presidente Lombardo di far decorrere le mie dimissioni da dopodomani (mercoledì 13 giugno, ndr) e non da subito - ha spiegato Mario Centorrino - perché domani vorrei andare in una scuola di Corleone, mantenendo così un impegno già preso in precedenza. Vorrei chiudere così un ciclo iniziato proprio con una visita in una scuola di Corleone".
A questo punto, con le dimissioni di Centorrino, tutti gli assessori di area Pd del governo Lombardo hanno abbandonato la giunta regionale.
Dimissioni che erano state sollecitate poco prima all'Adnkronos dal presidente della Regione. Il governatore, dopo il documento approvato dalla direzione regionale del Pd sabato scorso in cui il partito di Bersani ha annunciato la mozione di sfiducia al governatore Lombardo (LEGGI), aveva chiesto le dimissioni di Centorrino, ovvero l'unico assessore di area Pd rimasto, assessore alla Formazione. "Dopo le bellicose dichiarazioni di sfiducia prossime venture contro il governo regionale, mi sarei aspettato coerenti azioni da parte di assessori che, sebbene tecnici, di riferimento (Pd, ndr) che mi spiace trovarmi costretto a sollecitare".
L'uscita di scena del docente universitario, vicino al dirigente di 'Innovazioni' Francantonio Genovese che ha condiviso "in pieno" la svolta del segretario del Pd Giuseppe Lupo, fa il paio con quelle dei suoi colleghi che hanno abbandonato la giunta nei giorni scorsi: addii che hanno in comune il modo rocambolesco col quale sono maturati, come l'ANSA è in grado di riscostruire dopo avere ascoltato diverse fonti.
Il primo a sbattere la porta, perché di questo si è trattato, fu Sebastiano Di Betta, area Fli. Di Betta, che aveva la delega al Territorio, se ne andò con una lettera. Senza informare nessuno preventivamente: svuotò il suo ufficio dopo avere incassato la bocciatura di alcune norme della finanziaria per mano del commissario dello Stato, lasciando di sasso Lombardo e persino molti dirigenti del suo partito. "Ottima persona, ma poteva uscire di scena in modo, diciamo, più istituzionale", sostiene un dirigente che lo conosce molto bene.
Poi è toccato a Giosuè Marino: il prefetto parlò della sua volontà di lasciare l'Energia con il governatore all'indomani della nomina dei due assessori politici: Alessandro Aricò (Fli), subentrato a Di Betta, e Giuseppe Spampinato (Api) che ha preso il 'Lavoro', detenuto a interim da Lombardo dopo le dimissioni di Andrea Piraino, che seguì gli ordini di scuderia dell'Udc, passato all'opposizione. Nei corridoi del Palazzo si racconta che Marino aveva concordato il timing delle dimissioni col governatore: ma quando Lombardo gli chiese di aspettare ancora un po', il prefetto decise di fare da solo. Se ne andò mentre il presidente era di ritorno da impegni istituzionali a Roma, scatenando le sue ire (LEGGI). La notizia piombò a Palazzo dei Normanni mentre era in corso una seduta dell'Assemblea regionale; proprio negli stessi istanti sulla sua pagina di Facebook l'ex sindaco di Vittoria, Francesco Aiello, annunciava: "Sono il nuovo assessore all'Agricoltura". Panico. Elio D'Antrassi, il titolare della delega, è costretto a replicare: "L'assessore sono io". Da Palazzo d'Orleans bocche cucite e nessuna smentita ufficiale. Ci vollero 24 ore per riannodare il bandolo della matassa: fuori D'Antrassi, dentro Aiello. L'ex sindaco aveva detto la verità, un po' in anticipo rispetto ai tempi concordati (LEGGI).
Tutto finito? Macchè. Il coupe de theatre doveva ancora arrivare. Mentre radio Palazzo dava per imminenti le dimissioni di Pier Carmelo Russo, altro tecnico di area Pd, da Palazzo d'Orleans parte la nota con cui si annunciava una conferenza stampa per la presentazione del nuovo assessore all'Energia. Minuti frenetici: c'è chi azzarda che, nella sala degli specchi della Presidenza, Lombardo è assieme a Fabio Mancuso, deputato del Pdl e assessore in pectore, e chi invece prende per buono tale 'Beghelli', nome fatto circolare per sms da chi viveva con sarcasmo i giochi della politica. Con Lombardo, invece, c'era Andrea Vecchio, l'imprenditore edile di Catania, il 'tecnico' al quale il governatore ha assegnato le Infrastrutture, delega di Pier Carmelo Russo, che s'aspettava di partecipare alla sua ultima giunta prima di consegnarla, dovendo però fare buon viso a cattivo gioco davanti a cameraman e fotografi (LEGGI).
[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, ANSA, GdS.it]