Mario Monti premier
"In un momento di particolare difficoltà per l'Italia in un quadro europeo e mondiale turbati, il Paese deve vincere la sfida del riscatto"
Sabato c'è stato il via libera da parte dell'aula di Montecitorio al ddl stabilità, che diventa legge. Con il sì in tempi record, da parte di Montecitorio, il provvedimento ha ottenuto l'ok da parte dei due rami del Parlamento e attende solo la pubblicazione in gazzetta ufficiale.
I deputati del Pdl hanno riservato una vera e propria standing ovation al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, al suo ingresso in aula. "Silvio, Silvio", hanno gridato dai banchi della maggioranza. In aula Dario Franceschini, capogruppo del Pd, ha dichiarato: "Domani entriamo in un tempo nuovo. Berlusconi ha fatto nascere il bipolarismo e poi lo ha inquinato. Ora quella stagione è finita e tutti siamo chiamati a ricostruire sulle macerie. Ora tutti noi siamo chiamati a iniziare questo percorso ricostruzione e a dimostrare di esserne all'altezza".
Scroscianti applausi dai banchi del centrosinistra hanno sottolineato la fine della dichiarazione di voto di Franceschini. Ma dai banchi del centrodestra, in particolare dai settori della Lega, sono partiti gli urli di deputati che hanno invocato "elezioni, elezioni".
Da parte sua Fabrizio Cicchitto, nel suo intervento alla Camera, ha dichiarato che gli esponenti del Pdl non arriveranno ad un governo di emergenza "come penitenti che chiedono scusa". "Non abbiamo ragioni per chiedere scusa, perché voi - ha detto il capogruppo del Pdl rivolgendosi all'opposizione e in particolare al Pd - siete sempre stati contro le tendenze di miglioramento e razionalizzazione della società". "Si è dimesso pur non avendone l'obbligo", ha sottolineato Cicchitto a proposito delle dimissioni di Berlusconi. A quel punto tutti i deputati della maggioranza si sono alzati in piedi scandendo il nome del presidente del Consiglio e applaudendo. Il premier, visibilmente emozionato, si è alzato dal banco del governo ricevendo l'omaggio dei parlamentari che lo hanno sostenuto, con un leggero inchino, come un attore al termine dell'opera.
Quindi, Silvio Berlusconi è salito al Colle e dopo una lungo colloquio con il Capo dello Stato ha rassegnato le proprie dimissioni. Alle 21 circa l'annuncio ufficiale ha scatenato caroselli e festeggiamenti per le strade della Capitale.
Ieri, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha affidato a Mario Monti l'incarico di formare il governo. Il professore ha accettato con riserva. Ad annunciarlo al termine di una giornata tutta dedicata alle consultazioni, è stato il segretario generale del Quirinale, Donato Marra.
"Intendo adempiere a questo compito con grande senso di responsabilità e di servizio verso il nostro Paese", ha affermato il presidente del Consiglio incaricato al termine dell'incontro con il capo dello Stato. "In un momento di particolare difficoltà per l'Italia in un quadro europeo e mondiale turbati - ha sottolineato Monti - il Paese deve vincere la sfida del riscatto". L'Italia, ha aggiunto, "deve tornare ad essere, deve essere sempre di più elemento di forza, non di debolezza, di un'Unione europea di cui siamo stati fondatori e di cui dobbiamo essere protagonisti".
"I nostri sforzi - ha chiarito il professore - saranno indirizzati a risanare la situazione finanziaria, a riprendere il cammino della crescita in un quadro di accresciuta attenzione all'equità sociale. Lo dobbiamo ai nostri figli, dobbiamo dare loro un futuro concreto di dignità e di speranza". "Mi accingo a questo compito con profondo rispetto nei confronti del Parlamento e nei confronti delle forze politiche. Opererò per valorizzarne l'impegno comune per uscire presto da una situazione che presenta aspetti di emergenza ma che l'Italia può superare con lo sforzo comune. Le consultazioni che svolgerò saranno condotte con il senso dell'urgenza ma con scrupolo. Ritornerò dal Presidente della Repubblica - ha aggiunto Monti - quando sarò in grado di sciolgliere la riserva". Ma, ha assicurato, "saranno i tempi più brevi possibili compatibili con il desiderio di fare un lavoro buono e solido".
Quanto alle ''voci che sono circolate attinenti ai nomi e ai tempi" per la formazione del nuovo governo "sono di pura fantasia", ha chiarito il premier incaricato.
Le consultazioni di Mario Monti sono iniziate oggi alle 10 a Palazzo Giustiniani e stando a quanto riferito in precedenza da fonti parlamentari dell'opposizionei intenzione di Monti sarebbe quello di fare consultazioni rapide per arrivare al nuovo governo già in serata. Quindi il voto di fiducia al nuovo esecutivo martedì al Senato e mercoledì alla Camera.
Ma a dire una parola definitiva sui tempi è stato, al termine della giornata di ieri, lo stesso presidente della Repubblica: "Se qualcuno si inventa prima che si fa il governo in due ore, poi i tempi risultano allungati - ha affermato ironico -. Non si è mai detto, con una base minima di serietà, che bastasse un giorno o 24 ore o tre ore. Come ha detto il professor Monti, sarà nei tempi più brevi che consenta il necessario scrupolo per consultare, ascoltare, raccogliere tutti gli elementi e poi venire qui a dirmi se scioglie, come mi auguro, la riserva". In settimana? "Sono fiducioso".
Il capo dello Stato ha anche voluto sottolineare come con l'incarico a Monti non ci sia stato "nessun ribaltamento del risultato delle elezioni del 2008". Non si tratta di far "venir meno alla democrazia dell'alternanza" ma, ha spiegato Napolitano, "di dar vita a un governo che possa unire forze politiche diverse in uno sforzo straordinario che l'attuale emergenza finanziaria ed economica esige". Mi rendo conto, ha aggiunto Napolitano che è un "tentativo difficile" dopo "anni di contrapposizioni e di molti inascoltati appelli" ma ha detto di confidare che, "nel rispetto delle posizioni di tutti, si voglia largamente incoraggiare l'incarico a Monti". "Da domani alla fine di aprile - ha ricordato il Presidente - verranno a scadenza 200 miliardi di buoni del tesoro e bisogna rinnovarli, collocandoli sul mercato", in una situazione del genere e con queste scadenze all'orizzonte, sarebbe stato rischioso trascinare il Paese verso il voto anticipato. Per questo "tentare di evitare un precipitoso ricorso al voto e un vuoto di governo è esigenza su cui dovrebbero concordare tutti", ha ammonito Napolitano. Per il garante della Costituzione, "è giunto il momento della prova, il momento del massimo senso di responsabilità. Non ètempo di rivalse faziose né di sterili recriminazioni. E' ora di ristabilire un clima di maggiore serenità e reciproco rispetto". "Operiamo tutti, nei prossimi mesi, per il bene comune, facendo uscire il Paese dalla fase più acuta della crisi finanziaria. Questo, credo, è ciò che l'Italia si augura". Pertanto, ha chiarito Napolitano, "il mio convincimento è che sia nell'interesse del Paese sforzarsi" per dar vita a un governo che abbia "il più largo appoggio in Parlamento".
Per l'Unione europe l'incarico a Monti è un segnale incoraggiante - L'incarico a Mario Monti di formare il nuovo governo "riteniamo invii un ulteriore segnale incoraggiante, dopo la rapida adozione della legge di stabilità 2012, della determinazione delle autorità italiane di superare la crisi attuale". Questo il commento del presidente della Commissione europea, José Manuel Durao Barroso, e del presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy alla decisione del presidente Giorgio Napolitano, che "accogliamo con favore", di chiedere al senatore Mario Monti di "formare un governo di unità nazionale". Come deciso al summit dell'eurozona del 26 ottobre scorso, ricordano Barroso e Van Rompuy in una nota congiunta diffusa a Bruxelles, "la Commissione continuerà a monitorare l'attuazione delle misure prese dall'Italia, con l'obiettivo di perseguire politiche a sostegno della crescita e dell'occupazione". Per il presidente del Parlamento europeo Jerzy Buzek "i cambiamenti in Italia danno la rinnovata convinzione che il Paese ripristinerà la sua credibilità finanziaria e ritornerà ad una solida crescita economica". Dopo aver "accolto con favore la decisione del Parlamento italiano di passare una serie di dure misure di austerità e di riforme strutturali", Buzek si è detto "fiducioso che l'Italia prenderà tutti i provvedimenti necessari per superare la crisi del debito". "Silvio Berlusconi ha fatto passare questo pacchetto economico - ha sottolineato il presidente dell'Europarlamento - Il nuovo governo, una volta insediato, sarà in grado di costruire sulla base di queste riforme, che daranno slancio all'euro e nuova speranza all'Italia". Secondo Buzek, Monti ha "le qualità giuste per formare un nuovo governo di unità nazionale in Italia in questi momenti di crisi: la sua grande esperienza, inclusa quella di commissario europeo, e l'ampio sostegno serviranno all'Italia ed all'Europa". Infine, il presidente del Parlamento europeo ha assicurato che "l'Europa ed i mercati possono fidarsi di lui: la precedente esperienza di Monti è la migliore raccomandazione sul fatto che farà le necessarie riforme".
[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign]
- In cerca di «personalità di rilievo» di Maria Antonietta Calabrò (Corriere.it)