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Mario Monti si è dimesso

Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha dato il via alle consultazioni con i vertici dei gruppi parlamentari

22 dicembre 2012

Mario Monti si è dimesso. "Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano - si legge in una nota del Colle - ha ricevuto al Palazzo del Quirinale il presidente del Consiglio dei ministri, Mario Monti, il quale, essendosi concluso l'iter parlamentare di esame e di approvazione della legge di stabilità e del bilancio di previsione dello Stato, ha rassegnato le dimissioni del governo da lui presieduto, già preannunciate come irrevocabili secondo quanto risulta dal comunicato diramato dal Quirinale l'8 dicembre scorso. Il Presidente della Repubblica - si legge ancora - ha preso atto delle dimissioni e ha invitato il governo a rimanere in carica per il disbrigo degli affari correnti. Il Capo dello Stato consulterà i presidenti dei gruppi parlamentari nella giornata di domani".
Le consultazioni sono iniziate oggi alle 10 con il Pdl per proseguire con il Pd, con Udc, Svp e Autonomie (UnioneValdotaine, Maie, VersoNord, Movimento Repubblicani Europei, Partito Liberale Italiano, Partito Socialista Italiano), poi con Api-Fli-Centro Democratico, e poi con la Lega Nord. Sarà poi il turno di Coesione Nazionale (Grande Sud - Sì Sindaci - Popolari d'Italia Domani - Il Buongoverno - Fare Italia), Popolo e Territorio (Noi Sud-Libertà ed Autonomia, Popolari d'Italia Domani-Pid, Movimento di Responsabilità Nazionale-Mrn, Azione Popolare, Alleanza di Centro-Adc, Intesa Popolare). Verranno poi ricevuti Italia dei Valori, il Centrodestra Nazionale e infine il Gruppo Misto di Senato (MPA-Movimento per le Autonomie-Alleati per il Sud) e Camera (Grande Sud-PPA).

Le dimissioni di Monti erano già state annunciate dal premier ieri in mattinata: "Oggi è l'ultimo giorno" del governo, aveva detto salutando i dipendenti di palazzo Chigi in occasione degli auguri di Natale. Un anno fa "questo governo era al varo, oggi invece dovremo terminare il nostro ruolo, ma non per colpa della profezia dei Maya", aveva ironizzato secondo quanto riferito da alcuni dei partecipanti all'incontro. E nel pomeriggio, intervenendo alla Farnesina alla nona conferenza degli ambasciatori, il premier aveva affermato di trovare "simbolico forse, comunque a me molto gradito che questa mia visita qui per questa importante conferenza e queste mie parole siano con ogni probabilità l'ultimo atto, le mie ultime parole prima di quelle di formale rassegnazione delle dimissioni nelle mani del Capo dello Stato. Quindi grazie per avermi permesso di concludere con voi questi difficili ma affascinanti 13 mesi". Infine, prima di salire al Colle, l'annuncio ufficiale al Consiglio dei ministri.
Domenica il Professore presumibilmente scioglierà la riserva sul suo futuro politico nella conferenza stampa di fine anno convocata per le 11.

Le consultazioni "lampo" del presidente Napolitano - E dopo le dimissioni di Monti, oggi è la giornata delle consultazioni del Capo dello Stato. Giorgio Napolitano sta incontrando nel corso della mattinata i vertici dei gruppi parlamentari. Poi, dopo una breve riunione con i presidenti dei due rami del Parlamento, dovrà firmare il decreto di scioglimento delle Camere e in seguito è atteso un suo discorso nel pomeriggio.

I primi a salire al Colle sono i capigruppo del Pdl di Senato e Camera, Maurizio Gasparri e Fabrizio Cicchitto, mentre dall'esterno 'l'amazzone' berlusconiana Michaela Biancofiore chiede a Napolitano di "riassegnare l'incarico a Berlusconi", prima di sciogliere le Camere e indire nuove elezioni. Il Pdl ammette la necessità di nuove elezioni ma chiede a Napolitano che il governo tecnico mantenga un profilo "di terzietà e neutralità anche in questa fase di transizione". Nella campagna elettorale "Monti stia fuori dalle parti", ribadisce con forza Cicchitto. E aggiunge che, formalmente il Pdl non ha sfiduciato il governo Monti: "Abbiamo solo ricordato - conclude il capogruppo Pdl alla Camera - che noi avevamo espresso rilievi di merito e non una mozione di sfiducia". Poi, è stato "il presidente del Consiglio a trarre le conseguenze e a trarre le conseguenze e a fare le sue valutazioni".

Alle 10.30 è stata la volta del Pd, con Anna Finocchiaro per il Senato e Dario Franceschini in rappresentanza del gruppo alla Camera. Entrambi riconoscono i meriti del governo tecnico ma ribadiscono la necessità di voltare pagina. "Il Paese deve entrare in una nuova fase". "Ora servono politiche progressiste e riformiste" aggiunge Franceschini. E, rimarca ancora il capogruppo Pd alla Camera "noi siamo stati leali all'esecutivo tecnico fino all'ultimo giorno". "Adesso però - precisa - si chiude la fase del governo tecnico. Noi ci presentiamo consapevoli che l'Italia merita una seconda fase fatta di politiche progressiste e riformiste che si basano su un principio molto semplice: chi ha di più deve mettere di più, chi ha di meno deve mettere di meno".

Da Napoli, il segretario dell’Udc, Pierferdinando Casini risponde ai giornalisti sull'ipotesi che il presidente del Consiglio dimissionario decida di non ricandidarsi: "Rispetteremo le scelte di Monti, qualunque esse siano". Di rincalzo il presidente Udc Rocco Buttiglione propone Emma Marcegaglia in alternativa a Monti: "Personalmente ho sempre pensato che potesse essere un ottimo presidente del consiglio. Lo pensavo quando è venuta a Chianciano e lo penso ancora oggi". Nel corso delle consultazioni, i presidenti dei gruppi parlamentari Udc Gianpiero D'Alia e Gian Luca Galletti hanno ribadito la necessità di "continuare con forza e decisione il lavoro svolto con il governo Monti" per non vanificare gli sforzi chiesta "ai cittadini italiani e le riforme avviate che avranno un effetto positivo sulla crescita nel 2013".

"Abbiamo fatto un bilancio straordinario di questi dodici mesi di governo" dice dopo l'incontro con il capo dello Stato il capogruppo di Fli alla Camera, Benedetto Della Vedova. "Rinnoviamo l'apprezzamento per il comportamento ineccepibile del presidente della Repubblica" aggiunge il leader dell'Api, Francesco Rutelli.

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, ANSA, Repubblica.it, Corriere.it]

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22 dicembre 2012
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