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Massimo D'Alema a Catania per Bianco

Per l'ex premier "il voto al M5s è inutile" ma finanziamento pubblico ai partiti no

04 giugno 2013

Massimo D'Alema è giunto ieri a Catania per una serie di iniziative elettorali in vista delle amministrative di domenica e lunedì prossimi in Sicilia. Il suo è un sostegno incondizionato al candidato Enzo Bianco, quest'ultimo ministro dell'Interno proprio nel governo D'Alema.
"Il voto al movimento di Beppe Grillo è stato inutile, perfino controproducente" perché chi gli ha dato la preferenza "pensava di liberarsi di Berlusconi", ma l'azione politica del M5s ha "avuto come effetto di ritrovarselo al governo".
"Non c'è dubbio che siamo in un momento in cui si manifesta un distacco dei cittadini dalla vita politica e questo porta all'astensionismo - ha osservato il parlamentare del Pd - in parte sono elettori che avevano pensato di trovare nel movimento di Grillo una risposta, invece questo movimento non ha nessun effetto politico. Si è rivelato un voto inutile, perfino controproducente perchè chi ha votato Grillo pensando di liberarsi di Berlusconi ha avuto come effetto quello di ritrovarselo al governo. Ciò determina una delusione che porta al non voto. Dobbiamo cercare adesso di riguadagnare la fiducia di questi cittadini".

Sul finanziamento ai partiti il Pd "non si spaccherà, deve trovare una soluzione ragionevole". "C'è una proposta del governo - ha aggiunto - un disegno di legge che il Parlamento esaminerà per passare a un sistema di finanziamento che sia sostanzialmente affidato alla scelta dei cittadini. Naturalmente bisogna fissare dei tetti, se no avremo partiti finanziati solo da cittadini ricchi. Avremmo una politica censitaria".
D'Alema è intervenuto anche sull'ipotesi di una riforma mirata al semipresidenzialismo in Italia. Per l'ex presidente del Consiglio è "un tema da approfondire" e non da affrontare "con battute propagandistiche". "L'elezione diretta del Capo dello Stato significa renderlo il capo di una parte politica. Oggi invece noi abbiamo un Presidente della Repubblica che è al di sopra delle parti e abbiamo constatato che è utile che sia così. Questo ruolo di garanzia chi lo svolge nel momento in cui il Capo dello Stato diventa il capo di un partito?".
Infine un pensiero al suo Pd: "Penso che avremo buoni risultati nei ballottaggi, che potrebbero concludersi con la vittoria del centrosinistra quasi dovunque a cominciare da Roma, ma anche in Sicilia per il primo turno. Siamo la forza politica più radicata nel Paese - ha aggiunto - e anche quella in grado di esprimere una classe dirigente locale e amministrativa più qualificata e questo pesa molto nelle elezioni amministrative".

La visita di D’Alema non è certo passata inosservata al centrodestra, e il sindaco, Raffaele Stancanelli, e il cordinatore della sua campagna elettorale, Corbino, puntano il dito soprattutto sul finanziamento pubblico ai partiti, definito dai due "un clamoroso autogol".
"Dalle parti di Bianco, dopo le dichiarazioni di D’Alema, staranno facendo gli scongiuri e forse in molti si saranno già resi conto del clamoroso autogol. D’Alema infatti torna a Catania dopo otto anni, tanti ne sono passati dall’ultima candidatura a sindaco di Enzo Bianco, recitando la stessa parte ed usando le medesime parole che fecero da prologo alla clamorosa sconfitta del 2005 del candidato del centro sinistra". "Stavolta D’Alema riesce addirittura a superare se stesso non solo indicando in Bianco, già sindaco nel 1988 e oggi giunto alla sua quinta ricandidatura, l’uomo del rinnovamento, viene davvero da ridere, ma anche e soprattutto avendo l’ardire di parlare di finanziamento pubblico ai partiti e della necessità, a suo dire, che questo non venga abolito".

"Dopo le polemiche suscitate dal caso Lusi e l’ammissione dello stesso Bianco di avere percepito ogni mese quella che una certa stampa ha definito una lauta "paghetta", nonché il finanziamento di una società a lui stesso riconducibile, crediamo bene che alcuni si mostrino particolarmente contrari all’ipotesi di abolire un sistema di finanziamento che consente loro l'uso di ingenti somme di denaro pubblico! Quello che non capiamo semmai è come sia possibile che questi stessi personaggi mostrino preoccupazione per l’indignazione della gente e il conseguente allontanamento delle persone dalla politica". "Vorremmo far notare a D’Alema, il quale si ricorda di Catania e della Sicilia solo in occasione delle tornate elettorali, che mentre qui c’è gente che deve sfamare una famiglia con 800 euro al mese, lui viene a sostenere un candidato che ha percepito, oltre agli stipendi già piuttosto generosi che la politica riserva per sé, migliaia di euro ogni mese di soldi pubblici, per "fare politica". "Si guardino bene dentro, recuperino un minino di senso della realtà: sono proprio loro, sempre gli stessi da 25 anni, che con il loro comportamento e le loro azioni hanno allontanato la gente dalla politica. Predicano male e razzolano peggio: è davvero arrivato il tempo della pensione". [Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, ANSA, Lasiciliaweb.it, GdS.it]

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04 giugno 2013
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