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MATTATOIO RAI

C'è il ''caso Porta a Porta'', il ''caso Ballarò'', il ''caso Annozero''... Il vero ''caso'' è la Rai stessa

15 settembre 2009

E' caos alla Rai per via dello speciale in diretta di 'Porta a Porta' dedicato alla consegna delle prime case ai terremotati in Abruzzo che ha fatto slittare la prima puntata stagionale di 'Ballarò'.
La comunicazione del cambio di palinsesto, ha spiegato nei giorni scorsi il direttore di Raitre, Paolo Ruffini, "è stata presa contro il nostro volere" ed è stata comunicata "a meno di 48 ore dalla messa in onda del programma". Due dettagli che hanno fatto infuriare anche il conduttore di Ballarò, Giovanni Floris: "E' un atto immotivato ai miei occhi, non riesco a comprenderne le ragioni. Avremmo potuto trattare gli stessi temi dello speciale di Raiuno, non vedo il motivo di sostituirci".
E se il vicedirettore generale della Rai, Antonio Marano, ha difeso la scelta fatta, con un secco "non c'è alcun problema, è solo uno spostamento che abbiamo ritenuto opportuno per non far sovrapporre due programmi di approfondimento", il conduttore di Porta a Porta Bruno Vespa ha dato una spiegazione ancora più dettagliata: "Si tratta di un riconoscimento" la messa in onda di uno speciale in diretta, perché "grazie alla generosità dei telespettatori abbiamo raccolto ben quattro milioni di euro per alcune opere da realizzare nell'area del terremoto".
Ma è stato critico anche il presidente della Rai Paolo Garimberti: "La consegna delle prime case ai terremotati era un evento programmato e programmabile. Si poteva fare tutto per tempo ed evitare di mettere la Rai al centro di nuove polemiche politiche".



Secondo Sergio Zavoli, presidente della Commissione di Vigilanza, "la decisione, all'ultimo momento, di bloccare sia pure una tantum, la prima puntata di 'Ballarò' su Raitre, perché coincidente con 'Porta a Porta' su Raiuno, di fatto contraddice il criterio di un palinsesto differenziato, volto a stabilire con il pubblico appuntamenti programmabili". Zavoli ha sottolineato che "le due trasmissioni hanno sempre convissuto all'interno dei palinsesti delle rispettive Reti, e la deroga, specie se perentoria, costituirebbe un problema da dover prontamente risolvere". "Tutto ciò - ha aggiunto - segnala un disagio profondo ed esige un esame approfondito del grado di fondatezza e gravità assunto da questi episodi''. ''Di conseguenza - ha fatto sapere il presidente della Commissione di Palazzo San Macuto - ho anticipato la convocazione, intanto, dell'Ufficio di presidenza che si riunirà mercoledì alle ore 12,45. Nel corso dei suoi lavori verrà introdotta la discussione generale in Commissione, riguardante le questioni in via di soluzione o ancora aperte nell'ambito dell'informazione: da 'Annozero' a 'Report', all'ormai improcrastinabile e cruciale assetto di Raitre. In attesa di affidarlo alla competenza della prossima seduta plenaria, verrà affrontato anche il problema delle tribune elettorali e dell'accesso, la cui Sottocommissione, da tempo costituita, non è ancora operativa a causa di un disaccordo fin qui ereditato, e da doversi prontamente comporre, sulla nomina del suo presidente". Zavoli ha parlato anche di "pletorica invadenza di Miss Italia": "La Rai alla ribalta non per segnalare la qualità singola e complessiva che intende dare ai suoi palinsesti, ma - dice il presidente della Vigilanza - offrirsi alle critiche per un uso controverso dei suoi programmi. Va da sé che non si può restare estranei a quanto ha scritto, in questo senso, pressoché tutta la stampa del Paese, parte della quale richiama l'attenzione del cittadino-utente - in quanto soggetto a un canone - su due circostanze di questi giorni: la pletorica invadenza di 'Miss Italia', la cui durata ha indotto addirittura alla cancellazione di un telegiornale (una giurisdizione intoccabile nella storia del servizio pubblico, se non in circostanze di assoluta eccezionalità) e la ventilata manovra, coinvolgente reti, rubriche e orari, che prefigurerebbe un vero e proprio 'caso Ballarò".

Era ovvio che un tale bailamme avrebbe fatto scoppiare l'ennesimo putiferio politico. Il segretario del Partito democratico, Dario Franceschini, che a causa del "caso Ballarò" ha rinunciato all'invito di Bruno Vespa che aveva programmato una trasmissione con  per il 23 settembre, ieri ha utilizzato parole di pesante ironia per descrivere quanto successo:"Penso che anche Ceausescu avrebbe avuto un po' di orgoglio nel dire 'no' a una simile rappresentazione". Il leader del Pd ha osservato che la puntata speciale di Porta a Porta  non è altro che "un reality in cui i terremotati sono trasformati in comparse. Il presidente del Consiglio andrà dentro le case, aprirà il frigorifero e dirà: 'che meraviglia!'. Non si capisce perché utilizzare così il dramma delle persone. Andava fatto, ma non c'era bisogno di trasformarlo in uno show mediatico".
Bruno Vespa, da parte sua, durante la conferenza stampa di presentazione della nuova stagione di 'Porta a Porta, ha voluto precisare che "non c'é stata una sola volta in cui Berlusconi abbia chiesto di venire ospite in trasmissione. Lo abbiamo sempre invitato noi. E questa volta lo abbiamo invitato otto-dieci giorni fa e lui aveva già accettato di venire al programma in seconda serata". Quanto alle polemiche sullo slittamento di 'Ballarò', Vespa ha spiegato che la linea editoriale stabilita dai vertici Rai prevede che non si sovrappangono due trasmissioni analoghe. "Non è mai successo che vadano in onda due trasmissioni sullo stesso argomento. Per vecchia decisione aziendale RaiUno è quella che tira la carretta e quindi ciò che va in onda su RaiUno non deve andare in onda in contemporanea su altre reti". Sulla reazione di Giovanni Floris allo slittamento, ha detto: "Condivido professionamente la seccatura. Ma non ci sentiamo degli abusivi: non è una soppressione, è uno slittamento di due giorni".

Dal "caso Ballarò" al "caso Annozero" - "Sappia Berlusconi, che continua ad agire vigliaccamente nell'ombra, che, nel caso, non faremo passare tutto questo senza un'ultima battaglia: sarà il pubblico di 'Annozero' a chiedere che il suo programma vada in onda". Lo ha affermato Michele Santoro concludendo il suo intervento di ieri mattina su Repubblica Tv. Quanto al contratto di Marco Travaglio e al ritardo sul via libera alla trasmissione, Santoro ha detto: "Manca poco più di una settimana al debutto e il direttore generale fa sapere, senza smentire, che il contratto non c'è ancora perché deve esserci un approfondimento in Cda. Perché il Cda deve dibattere su Travaglio? E' forse un delinquente, che non può esprimersi? Esiste una lista di giornalisti che non possono parlare? Non possiamo accettare questo gioco del direttore generale - ha proseguito il giornalista - se non spiega il perché: se c'è un problema dica qual è. Io sono stato abbandonato e con un grandissimo senso di responsabilità ho cercato soluzioni possibili per le quali vengo attaccato dai giornali di Berlusconi, mentre dico e ho sempre detto che senza Marco Travaglio non c'è 'Annozero'". Riguardo al dibattito sulla sua trasmissione previsto nella prossima riunione del Cda Rai, Santoro ha affermato: "Persone che non si sono mai occupate di tv in vita loro e che sono state messe lì dal presidente del Consiglio devono decidere della vita e della morte di operatori che da 20 anni costruiscono successi Rai, persone che hanno dato il sangue, che si sono occupate di mafia. E noi dobbiamo aspettare l'esito di un dibattito per sapere se Marco Travaglio ci sarà. Ma si sappia che parlare di lui è parlare di 'Annozero', sono la stessa cosa".
Con Santoro nello studio di Repubblica Tv è stato ospite anche il consigliere d'amministrazione della Rai Nino Rizzo Nervo, che ha sottolineato come il contratto di Travaglio "non è di competenza" del Cda. "E' in atto in Rai, per volontà esterna, un'azione di terrorismo psicologico - ha detto Rizzo Nervo - nei confronti di quelle diversità editoriali che ancora sopravvivono".
Quanto al caso Floris-Vespa, Santoro ha affermato:
"Evidentemente Vespa, specie in un caso come questo, non deve avere confronti (e se 'Ballarò' poi lo battesse?). Vespa gestisce una forma di monopolio e sfugge a ogni confronto con la concorrenza di chi potrebbe fargliela". Mentre per Rizzo Nervo "si è deciso che martedì sia una giornata di celebrazioni e allora anche una battuta di Crozza all'inizio di Ballarò può dare fastidio".
Intanto Margherita Granbassi ha deciso di non proseguire la propria collaborazione con 'Annozero'. "Già a giugno avevo comunicato a Michele Santoro che gli impegni sportivi non mi avrebbero consentito di valutare l'ipotesi di un altro anno di lavoro nell'ambito della sua trasmissione", ha spiegato l'azzurra della scherma in una nota. "La prima settimana di ottobre avrò il Mondiale in Turchia, per il quale siamo in ritiro da metà agosto, e a novembre riprenderemo a lavorare a tempo pieno per la prossima stagione"."Volendo pensare a proseguire questa esperienza - ha proseguito la Granbassi - ero conscia che avrei dovuto dedicare più tempo ed energie per fare quel salto di qualità che mi sarebbe stato richiesto e invece, al contrario, io avrei potuto dedicarmi molto meno rispetto alla passata stagione. Sono comunque riconoscente nei confronti di Michele che ha provato anche ad ipotizzare un mio coinvolgimento di tipo diverso, meno impegnativo, all'interno della trasmissione ma per ora desidero concentrarmi esclusivamente sulla scherma, anche se non escludo di valutare in futuro altre esperienze nel settore del giornalismo o della comunicazione in genere". "Quella di 'Annozero' - ha detto infine la Granbassi - è stata un'esperienza molto utile, che mi ha permesso di conoscere un ambiente impegnativo e delicato come quello del giornalismo di cronaca, di vivere le emozioni di una trasmissione in diretta con i suoi ritmi e di far parte di un gruppo di persone che ogni settimana lavorano con impegno per realizzare un prodotto giornalistico di qualità".

[Informazioni tratte da Adnkornos/Ing]

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15 settembre 2009
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