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Maxi blitz anti pedofilia organizzato dalla polizia postale di Catania. Perquisizioni e arresti in tutta Italia

09 maggio 2007

Maxi blitz anti pedofilia organizzato dalla polizia postale di Catania. Le forze dell'ordine, infatti, nella mattinata hanno eseguito perquisizioni in 31 città italiane nei confronti di 53 persone indagate per detenzione di materiale pedo-pornografico, nell'ambito di un'operazione internazionale di contrasto della pedofilia su Internet, chiamata ''Max''.
Le città interessate dalle perquisizioni sono: Alessandria, Asti, Bari, Brescia, Bergamo, Campobasso, Catania, Como, Ferrara, Firenze , Macerata , Messina, Milano, Modena, Napoli, Novara, Palermo, Parma, Perugia, Pescara, Pisa, Pistoia, Roma, Reggio Emilia, Siracusa, Trapani, Trento, Treviso, Venezia e Verona.
Sono due, per ora, le persone arrestate, una a Roma e l'altra a Catania. Si tratta di due uomini nelle cui abitazioni è stato trovato un ingente quantitativo di materiale pedopornografico che ha fatto scattare la flagranza di reato e quindi l'arresto di polizia giudiziaria. Tra gli indagati ci sono anche tre uomini che in passato erano stati già denunciati per lo stesso reato.

Le indagini hanno preso l'avvio dopo la scoperta su Internet di un filmato di una bambina in tenera età ed di altri piccoli di 7,10, 11 anni, di diversa nazionalità, scoperto nel 2006 su un sito tedesco dall'associazione Meter di don Fortunato Di Noto.
L'operazione è stata coordinata dal servizio centrale della Polizia di Roma e dell'Interpol, e si è avvalsa della collaborazione della polizia tedesca (il provider che ospitava il sito è tedesco).
''La pedofilia è un grave crimine contro l'infanzia e contro tutta l'umanità - ha affermato don Di Noto - minaccia seriamente il futuro e la vita di tanti bambini e non possiamo permetterci di abbassare la guardia. Vigilanza sociale e istituzionale. Noi continuiamo, anche se riusciamo a salvare solo un bambino, questo ci dà la ragione del nostro impegno associativo''.

Sempre dall'associazione antipedofilia e per la tutela dell'infanzia, fondata e diretta dal sacerdote siciliano, nei giorni scorsi è arrivato l'ennesimo allarme per mettere in guardia genitori e bambini dai pericoli presenti in Internet. ''I ragazzi di oggi sono cittadini del cyberspazio, ma questo li espone a dei rischi''. Questo il quadro emersa dalla ricerca-sondaggio di Meter, elaborata in due anni (2005/2006) e patrocinata dalla Regione siciliana, assessorato Beni culturali e presentata.
L'associazione, ha passato al setaccio quasi 1.800 tra bambini e ragazzi delle scuole medie inferiori e superiori della Sicilia, coinvolgendo quattro province (Siracusa, Ragusa, Catania, Messina).
E' stato somministrato un questionario in collaborazione di tutti i dirigenti scolastici, docenti e alunni.
Don Fortunato di NotoDall'analisi dei dati, i ragazzini delle medie inferiori hanno mostrato di avere un rapporto molto personale con il computer e quasi privato: il 56,4% degli intervistati ha ammesso di avere il pc in camera anche se lo usa, nel 33% dei casi, per giocare. Solo il 21% preferisce scaricare file e immagini. Il 70% dei ragazzi hanno ammesso di non dire nulla delle amicizie virtuali e in buona parte (42,55%) non ha mai navigato insieme ai genitori.
Diverso il caso dei ragazzi delle superiori, che hanno un rapporto completamente diverso rispetto a quello dei ''fratelli minori''. L'88,9% naviga in rete e il 91,7% sa che cosa sia una chat, tant'è vero che almeno il 74,5% degli intervistati ha già chattato. Scende però la presenza di pc in camera, ''privilegio'' di cui gode solo il 46% dei giovani oggetto dell'indagine.

E' risultato inoltre che per il 38,1% Internet è uno strumento che serve per sfogare il desiderio di curiosità e scoperta che caratterizza l'adolescenza. In alcuni casi con un coinvolgimento emotivo importante, dal momento che il 23,6% si sente addirittura euforico davanti al computer e il 21,3% dei ragazzi, evidentemente stimolati dalle nuove tecnologie, ritiene più semplice instaurare dei rapporti di amicizia.

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09 maggio 2007
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