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Mazzarino aspetta ancora risposte

Dopo la rivolta in difesa dell'ospedale S. Stefano, ora si attendono gli arrivi del governatore Raffaele Lombardo

31 agosto 2009

Mazzarino cerca di tornare alla normalità, dopo la rivolta dei giorni scorsi in difesa dell'ospedale Santo Stefano (LEGGI). Un accordo in prefettura sabato scoros i ha garantito la continuità operativa del nosocomio fino al 31 dicembre (LEGGI). L'attenzione adesso è rivolta all'arrivo, previsto per oggi, del nuovo direttore generale dell'Asl provinciale di Caltanissetta, Paolo Cantaro. Sempre oggi è attesa la visita a Mazzarino del presidente della Regione Sicilia, Raffaele Lombardo, che in questi giorni, dopo aver letto i primi dati emersi dalla relazione dei funzionari dell'assessorato regionale alla Sanità, che hanno effettuato l'ispezione immediatamente disposta dall'assessore Massimo Russo, ha accusato l'operato dei medici dell'ospedale Sant'Elia di Caltanissetta, nosocomio nel quale Filippo Li Gambi è morto dopo essere stato trasferito dall'ospedale Santo Stefano di Mazzarino. [ANSA]

Cento minuti prima di operare: Lombardo accusa il Sant'Elia - Cento minuti, un'eternità. Un lasso di tempo troppo lungo per un ragazzo con un'arteria della gamba tranciata dopo un incidente stradale. È il periodo trascorso da Filippo Li Gambi dall'arrivo al pronto soccorso di Caltanissetta all'ingresso in sala operatoria, lì è morto alle 2,40 della notte tra giovedì e venerdì scorso. Ed è sull'attività svolta dai medici del Sant'Elia che punta la sua attenzione il governatore Raffaele Lombardo, sulla scorta di una relazione dell'assessorato alla Sanità.
Il caso di malasanità che ha riempito le pagine dei giornali, ribadisce il presidente, non c'entra nulla con il ridimensionamento dell'ospedale di Mazzarino dove Li Gambi non ha potuto ricevere le cure adeguate. Non ha nulla a che vedere con la riforma varata dal governo. Tesi già espressa dall'assessore Massimo Russo, rilanciata da Lombardo nel corso dell'inaugurazione del nuovo reparto di ortopedia a Noto.
"Sul caso Mazzarino il problema non è il piccolo ospedale ma il grande ospedale, quello di Caltanissetta", ha detto Lombardo. E ha aggiunto: "A Mazzarino è stato fatto tutto il possibile per salvare il ragazzo. Che poi è stato messo su un'ambulanza e portato a Caltanissetta, già pronto per la sala operatoria. Dove però è entrato con un'ora e mezza di ritardo. Sarà fatta un'apposita e scrupolosa indagine per capire cose è successo".
Mentre i magistrati gelesi indagano e attendono l'esito dell'autopsia sul corpo di Li Gambi, proprio l'altro ieri sul tavolo del governatore è arrivata la relazione firmata da due tecnici dell'assessorato, Renato Li Donni e Giuseppe Murolo, e da Francesco Carullo, in servizio al Gravina di Caltagirone. Nel documento si ricostruisce la dinamica dell'intervento: l'incidente, la chiamata di un passante al 118 e l'arrivo dell'ambulanza senza un medico a bordo.
Il rapido trasferimento (sette minuti) al vicino ospedale di Mazzarino, dove Li Gambi, vittima di una frattura alla tibia con forte perdita di sangue, viene soccorso dal medico di guardia, che chiama a casa un anestesista e un chirurgo non specializzato in patologie vascolari. Il primario, Antonio Tirrò, è in ferie, ad altri quattro colleghi - come racconta lo stesso Tirrò - non sono stati rinnovati i contratti. Il giovane viene sottoposto a terapie antidolorifiche e a una trasfusione, gli viene legata la radice della coscia e applicato un laccio emostatico. Non viene operato ma messo di nuovo sull'ambulanza in direzione Caltanissetta, struttura che viene ritenuta più appropriata per un intervento complesso. Al Sant'Elia il ragazzo arriva dopo 40 minuti, a mezzanotte e mezza. Lungo il tragitto vengono allertati i medici nisseni.
Dall'arrivo al pronto soccorso all'intervento chirurgico passano però un'ora e quaranta minuti. Periodo in cui, è scritto nella relazione, "viene richiesta la consulenza rianimatoria, vascolare e ortopedica e disposta l'esecuzione di Tac ed esami radiografici". Tutte necessarie queste verifiche con un ragazzo alle prese con una forte emorragia? E in che tempi sono state eseguite? Mancano orari precisi, nelle carte inviate da Caltanissetta. Per gli ispettori il trattamento al Sant'Elia "presenta sotto il profilo cronologico e della sequenza aspetti che meritano un approfondimento".
Le risposte le attende il padre del giovane morto, Giovanni Li Gambi, e un intero paese che ha sospeso la protesta sfociata nei blocchi stradali, dopo l'impegno del prefetto di mantenere aperto il piccolo ospedale sino a fine anno. A Mazzarino, domani, dovrebbe arrivare anche il governatore Lombardo. Ma il caso, ora, si sposta a Caltanissetta. Il direttore sanitario del Sant'Elia, Giuseppe Amico, non ci sta: "Non voglio fare polemiche ma in questa vicenda ci sono state troppe dichiarazioni avventate. Un'indagine interna da me richiesta conferma che il protocollo dai medici è corretto. Sul resto si esprimerà la magistratura". [Repubblica/Palermo.it]

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31 agosto 2009
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