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Mein Führer - La veramente vera verità su Adolf Hitler

Una risata per seppellire i pessimi ricordi tedeschi...

26 novembre 2007

 





Noi vi segnaliamo
MEIN FÜHRER - LA VERAMENTE VERA VERITÀ SU ADOLF HITLER
di Dani Levy

Dicembre 1944: la cosiddetta ''guerra totale'' è ormai persa ma Goebbels non vuole darsi per vinto tanto facilmente e per riuscirci ha escogitato un piano: il Primo dell'Anno il Führer riaccenderà lo spirito combattente dell'opinione pubblica pronunciando un discorso piuttosto aggressivo. L'unico problema è che il Führer non può farlo: ormai malato e depresso evita qualunque esibizione pubblica. L'unica persona che potrebbe aiutarlo in qualche modo è il suo vecchio insegnante di recitazione, Adolf Grünbaum... un Ebreo. Goebbels tira fuori Grunbaum e la sua famiglia dal campo di concentramento di Sachsenhausen e li sistema presso la Cancelleria del Reich. Il tempo passa velocemente e il Führer ha solo cinque giorni per tornare in forma smagliante...

Tit. Orig. Mein Führer - Die wirklich wahrste Wahrheit über Adolf Hitler
Anno 2007
Nazione Germania
Distribuzione VIDEA-CDE
Durata 90'
Regia e sceneggiatura Dani Levy
Con Ulrich Mühe, Adriana Altaras, Sylvester Groth, Helge Schneider
Genere Commedia


La critica
'''Mein Führer' è un film abbastanza banale, e anche Dani Levy, vedrete, finirà a Hollywood: e il problema non è che il film fa ridere ma, al contrario, che fa ridere troppo poco, laddove Lubitsch e Chaplin avevano sommerso i nazisti sotto valanghe di risate. Ancora: il problema non è che Hitler, nel film, sembri uno psicopatico traumatizzato dalle botte paterne, ma che gli altri personaggi - dai gerarchi Himmler e Goebbels all'attore ebreo Adolf (sì, Adolf...) Grünbaurn che viene tolto da un lager per addestrarlo all'autostima - sembrano troppo normali, e negano al film la carica di follia surreale necessaria. Film, insomma, sbilenco, anche a causa della disparità fra i due mattatori: Helge Schneider (Hitler) non va oltre la macchietta, mentre il compianto Ulrich Mühe (la spia di 'Le vite degli altri') è fin troppo bravo.''
Alberto Crespi, 'L'Unità'

''Dani Levy si scatena in una regia rigorosa e fantasiosa, un mocku-biopic visionario e senza scorciatoie, con battute e sequenze di clamorosa comicità e con una narrazione, per immagini e dialoghi, ossessionata da ricerca dell'umanità dietro il mito. Per demolirlo: anche fisicamente, si pensi solo al duello o al taglio dei baffi. La Germania attuale, divisa tra focolai di neonazismo latente e un atavico e massacrante senso di colpa, ha bisogno di questo film, come noi ne avemmo di Pasolini, Wertmüller e Scola. La normalità del male, la banalità della ferocia, la massificazione della follia omicida, dall'Argentina al Cile, dai lager ai pogrom, devono essere svelate. E seppellite, scovandone le motivazioni e il ridicolo, con una risata.''
Boris Sollazzo, 'Liberazione'

''Dopo 'La caduta', ecco la risata. Polemiche in patria. Critica divisa. incasso modesto (nemmeno 4 milioni di euro) e ultima prova di Ulrich Mühe, la spia che sapeva amare de 'Le vite degli altri', scomparso questo luglio. E' lui il cuore del film come insegnante di recitazione ebreo che deve preparare il führer per un ultimo discorso alla nazione. E' il 1944, Hitler in depressione, bisogna tirarlo su. Il registro recitativo di Hitler è farsesco come il titolo, le prove di Mühe e Sylvester Groth (ottimo Goebbels) sono sofisticate, la colonna sonora è da serio dramma nazista, la sceneggiatura cerca l'intimismo e le immagini di repertorio aggiungono un sapore storico-documentaristico. Soluzione finale? Confusione totale. Ecco il grave problema del film.''
Francesco Alò, 'Il Messaggero'

''Su un vago spunto storico, la trama è di fantasia e peggiora alla fine, ma Dani Levy è recidivo al politicamente scorretto (vedi Zucker) e ai tedeschi è piaciuto. Purtroppo il tutto risulta imbarazzante, poco spiritoso e indigesto. Un regista ebreo può fare satira sull'Olocausto, ma necessita lo stile (Benigni con 'La vita è bella' fece capolavoro).''
Maurizio Porro, 'Corriere della Sera'

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26 novembre 2007
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