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Meno pane, pasta e carne e più telefonini e viaggi. Le spese degli italiani nel 2008 secondo Confcommercio

29 gennaio 2008

Se il 2007 si è chiuso con una crescita dei consumi tra l'1,5 e l'1,6 per cento, per il 2008 non si prospetta nulla di buono: la spesa delle famiglie dovrebbe crescere solo dell'1,3 per cento (ancora meno, solo +1,2 per cento, se si considerano esclusivamente i consumi interni) per poi riprendere a un tasso un po' più sostenuto nel 2009 (+1,9 per cento).
Sono queste le stime registrate nell'ultimo ''Rapporto Consumi'' di Confcommercio, presentato la scorsa settimana a Roma.
La riduzione della crescita dei consumi, sottolinea Confcommercio, va di pari passo con la riduzione della propensione al risparmio: entrambe sono causate dalla minore disponibilità di reddito delle famiglie, situazione peggiorata dalla crescita dell'inflazione. Nel 2008, infatti, l'inflazione italiana potrebbe salire oltre il 2,5 per cento. Inoltre, contro i consumi delle famiglie, giocherà anche la riduzione di valore della ricchezza immobiliare. Infatti nel 2007 tale valore ha registrato una riduzione nominale dell'1,1 per cento, corrispondente a un -3,1 per cento a prezzi reali. Il risultato è che le famiglie si sentiranno ancora più povere, e quindi saranno ancora più oculate nei consumi.

"La crescita economica che nel 2007 appariva lenta oggi si annuncia lentissima - ha spiegato il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli - e quello che prima era urgente ora è urgentissimo. Parliamo della riduzione della spesa pubblica e della pressione fiscale, solo così si può davvero dare respiro alle famiglie, innescando un passaggio di fiducia”. Secondo Confcommercio, dunque, l'unica ricetta possibile per rilanciare la crescita è quella di rilanciare i consumi.
"E' chiaro che per rilanciare i consumi - ha sottolineato il direttore dell'Ufficio Studi di Confcommercio Mariano Bella - bisogna rilanciare la produttività. A cominciare dall'istruzione secondaria, sistema della ricerca, infrastrutture per l'approviggionamento energetico (rigassifigatori ed elettrodotti). Dobbiamo investire anche in infrastrutture per la mobilità. Il taglio delle imposte sul lavoro favorirà il rendimento del lavoro stesso, quindi dovrebbe crescere l'offerta di lavoro e questo favorirà i consumi".

I consumi previsti
Per la prima volta in questo rapporto l'Ufficio studi di Confcommercio ha elaborato un 'indicatore di benessere', definito Quoziente Qualitativo: "E' il rapporto tra consumi di base - ha spiegato Bella - e quelli che abbiamo definito come 'consumi del tempo liberato'. Ebbene in Italia per ogni euro di spesa per consumi di base si spendono 52 centesimi per il resto. Lo stesso indicatore per la Spagna dà 80. Avere maggiore disponibilità per consumi culturali, o viaggi, a parità di reddito (significa che i prezzi di ristoranti, musei, teatri, ecc. sono maggiormente fruibili) aumenta anche la propensione al lavoro in un Paese, e quindi in definitiva dà una spinta allo sviluppo".
Per il 2008 Confcommercio prevede che gli italiani spenderanno di meno per acquistare carne, pane e cereali e di più per telefonini ed elettrodomestici. Per carne e zucchero, è stato stimato un calo dello 0,5 per cento; più accentuato (-0,7 per cento) per pane e cereali. Tra i consumi che aumenteranno, quelli dei telefonini (+22 per cento), servizi telefonici (+21,4 per cento) ed elettrodomestici (+15,6 per cento).

Le famiglie italiane nel 2008 spenderanno sempre di più per viaggiare, mentre stringeranno la cinghia se si tratterà di mangiare a casa o anche fuori, della casa o del tempo libero. Secondo le stime di Confcommercio, gli italiani spenderanno di più per le vacanze (1,8 per cento) rispetto al 2007 (0,3 per cento), mentre ridurranno le spese per il tempo libero (1,6 per cento) rispetto a 2,3 per cento del 2007). Si risparmierà anche sui pasti in casa e fuori casa (0,5 per cento rispetto a 0,7 per cento del 2007), sulle spese per la casa (1,4 per cento rispetto a 1,2 del 2007) e su tutto ciò che riguarda la cura di sé, dalla palestra al parrucchiere (1,3 per cento rispetto a 1,6 per cento del 2007).
Su un totale di 3.186 euro al mese di spese a famiglia, la fetta maggiore è riservata alla casa (900 euro) e all'alimentare (733 euro). Alti anche i costi relativi alla cura personale (650 euro) e a mezzi e telefonini (572 euro). Incide meno la spesa per il tempo libero (238 euro) e ancora meno quella per i viaggi (93 euro).

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29 gennaio 2008
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