Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

Mentre a Catania un corteo ricordava l'ispettore Raciti, qualche ultras pensava alle prossime guerriglie...

12 febbraio 2007

Ieri mattina le strade di Catania sono state attraversate dalla manifestazione organizzata dai sindacati di polizia (Siulp, Siap, Silp-Cgil, Consap, Fsp, Coisp sindacato di polizia e Uilps) per ''ricordare il sacrificio di Filippo Raciti, l'ispettore capo morto durante il derby di calcio con il Palermo'' e affinché ''serva a fare capire che non si deve morire per una partita di calcio''.
In strada oltre duemila di persone: il corteo è partito da piazza Roma, con in testa la vedova dell'ispettore, Marisa Grasso, e il questore Michele Capomacchia, per percorrere via Etnea sino a giungere in piazza Duomo. Tra la gente anche il sindaco, Umberto Scapagnini, e il presidente della Provincia di Catania, Raffaele Lombardo.
Tra i partecipanti anche Tina Mauro Martinez, la vedova dell'agente di polizia Antonio Montinari morto il 23 maggio del 1993 nella strage di Capaci, che al suo arrivo ha stretto a sé la vedova di Raciti: ''L'ho fatto - ha spiegato - perché capisco il suo dolore e quello dei suoi familiari''.

In un volantino i sindacati di polizia hanno spiegato la loro iniziativa con 8 ''perché''.
1) Perché venga riaffermato il principio della legalità;
2) Perché la società civile si schieri con le forze di polizia riconoscendo la loro funzione di salvaguardia del diritto e della democrazia;
3) Perché ogni lavoratore possa uscire da casa senza dover mettere in preventivo di non farvi ritorno;
4) Perché finalmente si dia completa applicazione alle norme che regolamentano le competizioni calcistiche;
5) Perché la classe politica prenda finalmente coscienza che bisogna dare autorevolezza alle istituzioni fornendo alle forze di polizia strumenti normativi e legislativi che migliorino l'apparato di prevenzione;
6) Perché i cittadini onesti conservino il diritto e l'orgoglio di definirsi tali;
7) Perché l'inciviltà non abbia cittadinanza in una società che si definisce evoluta;
8) Perché si riesca a trovare un punto di partenza concreto affinché il sacrificio estremo di Filippo sia l'ultimo atto criminale di una società negativamente orientata.

Ed è stato positivo il bilancio negli stadi, dove nella maggior parte si è giocato a porte chiuse perché non a norma, nella prima giornata dopo la morte di Raciti.
A Palermo, dove si è giocato regolarmente perché il ''Barbera'' è risultato essere uno dei pochi stadi regolari, una bimba ha portato una rosa a un agente; a Perugia fiori davanti alla questura. A Bergamo un petardo è esploso nella curva vuota. A Verona gli ultrà dell'Inter hanno tifato fuori dallo stadio, e quattro di loro sono stati arrestati per possesso di petardi, anabolizzanti e hashish. 
L'episodio più grave e triste a Roma. Gli ultrà hanno fischiato e hanno girato le spalle al campo, ma i fischi sono stati sovrastati dall'applauso del pubblico. Per effetto del Daspo preventivo, i tifosi che hanno fischiato potrebbero essere allontanati dagli stadi.
Un atteggiamento condannato da tutti, e che ha dato la misura di come ci siano ancora tanti ultrà che se si sentono in guerra.

A Mascalucia, Comune che ospita il Catania calcio per gli allenamenti infrasettimanali, il consigliere comunale, Fabio Cantarella, ha denunciato la comparsa di scritte contro la Polizia di Stato sui muri della villa comunale e nei pressi del Municipio.
Gli slogan incriminati sarebbero comparsi alcuni giorni dopo i fatti dello stadio ''Massimino''. Si tratta di frasi come ''Poliziotto primo nemico'', ''Acab. Lupi Rosazzurri'' (l'acronimo di All Cops Are Bastards) e ''PS = Merda''.
Scritte analoghe nei giorni scorsi erano apparse sui muri di altri Comuni d'Italia, da Livorno a Piacenza e da Napoli a Palermo.
Mascalucia è la seconda casa del Calcio Catania. La squadra etnea, infatti, a partire dalla scorsa stagione sportiva si allena nella struttura sportiva di Massannunziata, dove, ogni settimana, viene seguita ed incitata da numerosissimi tifosi.
''Queste scritte sono una emblematica testimonianza del forte disagio avvertito oggi giorno dai giovani - ha commentato Fabio Cantarella -. Sarebbe importante individuare, condannare e poi tentare di risocializzare gli autori delle scritte. Speriamo che le telecamere, recentemente installate nei pressi del Municipio, aiutino le forze dell’ordine a fare chiarezza. Ci troviamo di fronte ai sintomi di un disagio giovanile che sarebbe riduttivo associare al mondo del calcio ma che, invece, andrebbe attribuito alla crisi della famiglia e agli orrendi modelli di riferimento proposti dai mass media''.

Intanto, prosegue il lavoro degli inquirenti per accertare le responsabilità del giovane 17enne indagato per l'omicidio dell'ispettore Filippo Raciti, successivamente alle riprese fatte dalle telecamere dello stadio ''Massimino'' e alle dichiarazione ''scappate'' di bocca al ragazzo mentre aspettava di d'essere interrogato dalla polizia.
Oltre ad essere emersi nuovi dettagli sulla ricostruzione che i magistrati stanno facendo di quella serata, per la prima volta ha parlato il ragazzo indagato, che si professa innocente. Il padre ha chiesto che ad occuparsi delle indagini non sia più la polizia.
''Non l'ho ucciso io''. E' il legale Giuseppe Lipera a rivelare una dichiarazione di A.S.. ''Sono sereno, non sono stato io a uccidere l'ispettore, e lei mi ha detto che, se sono innocente, devo stare tranquillo'', ha detto il giovane al suo avvocato. A.S. in un'intervista a La Stampa, ha raccontato che aspetta ''la tv in cella, voglio sapere tutto quello che si dice di me, non voglio perdere un solo telegiornale''. Una professione di innocenza preceduta, nei giorni scorsi, dalle dichiarazioni sia dello stesso Lipera che del padre del diciassettenne. L'uomo, ieri, aveva nuovamente difeso ''i ragazzi che erano allo stadio'' definendo gli scontri ''una cosa voluta dalla polizia''.

- ''Ho scatenato la fine del mondo'' (Corriere.it)

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

12 febbraio 2007
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia