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Mentre a Lampedusa continuano gli sbarchi, si polemizza sull'indagine riguardante il ministro Pisanu

17 marzo 2006

Il ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu, indagato dal Tribunale dei ministri di Roma per omissione d'ufficio per presunte irregolarità nelle espulsioni di migliaia di clandestini sbarcati nell'estate scorsa a Lampedusa (e rimandati immediatamente in Libia) si è assunto ''tutta la responsabilità'' sulle attività di contrasto agli sbarchi illegali.
Ieri in una nota con la quale ha informato il Parlamento, Pisanu ha ribadito il suo impegno nel contrasto dell'immigrazione clandestina e delle ''organizzazioni criminali che la sfruttano spietatamente'', e si è detto disponibile a discutere ''in tutte le sedi non solo dei respingimenti alla frontiera, ma anche delle vicende di Lampedusa e dei centri di permanenza temporanea, vecchi e nuovi fatti oggetto ripetutamente di contestazioni politiche, aggressioni fisiche e danneggiamenti vari da parte di gruppi diversi e centri sociali ben noti''.
''E' sgradevole che problemi così delicati per i loro aspetti umani e giuridici come quelli dell'immigrazione clandestina - ha concluso il ministro - siano diventati oggetto di basse e contrapposte speculazioni elettoralistiche''.
Sempre ieri i pm di Roma hanno fatto sapere che non intendono procedere nei confronti del ministro dell'Interno a seguito dell'esposto presentato da 31 parlamentari del centrosinistra. L'iscrizione risaliva allo scorso ottobre e lo aveva riferito l'avvocato romano Pasquale Vilardo, nominato difensore dagli autori dell'esposto, che era stato convocato martedì prossimo dal pm che si occupa del caso.

Il responsabile del Viminale ha comunque trovato solidarietà sia da diversi esponenti della CdL che dal presidente del Copaco Enzo Bianco della Margerita.
L'ex ministro Maurizio Gasparri (An) ha difeso il ministro dell'Interno sostenendo che Pisanu si è limitato ad ''applicare la legge'' ed ha aggiunto: ''A chi contesta la 'Bossi-Fini' diciamo dieci, cento, mille charter per allontanare dall'Italia chi entra illegalmente. La politica della sinistra sull'immigrazione è stata fallimentare e ambigua, noi vogliamo moltiplicare le espulsioni''. Il Commissario europeo alla Giustizia, Sicurezza e Libertà, Franco Frattini, non ha dubbi sul fatto che ''Pisanu ha sempre agito con serietà e rispetto assoluto del diritto delle persone''.
Per il presidente del Senato, Marcello Pera, quella contro Pisanu è ''un'azione inconcepibile''. Sulla stessa linea anche il presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini, che parla di Pisanu come ''persona perbene, che ha tutta la mia solidarietà'', e accusa la sinistra 'irresponsabile': ''Non si può aizzare così, soffiare sul fuoco di un problema che c'era prima, e purtroppo ci sarà anche nel futuro''.
Il presidente Enzo Bianco ha espresso ''solidarietà'' al ministro degli Interni e, pur sottolineando di non essere assolutamente d'accordo con la Bossi-Fini- ha sostenuto che ''non c'è nessuna responsabilità penale di Pisanu''.

Uno dei firmatari dell'esposto, il verde Paolo Cento, invece così ha commentato l'indagine nei confronti di Pisanu: ''La decisione di iscrivere nel registro degli indagati il ministro Pisanu dopo l'esposto presentato da molti parlamentari dell'Unione tra cui i Verdi costituisce l'occasione per accertare se nell'espulsione di massa degli immigrati che erano stati a Lampedusa ci sono state violazioni delle norme vigenti''.
Fra i sottoscrittori della denuncia, anche il deputato di Rc Pietro Folena, che ha ribadito: ''Questo governo si è reso compartecipe di vere e proprie deportazioni di massa, soprattutto verso la Libia'' di immigrati che ''come è emerso, venivano poi lasciati in pieno deserto''. Ma, accusa Folena, ''mai il governo si è preoccupato della sorte di queste persone''.

Intanto stamane un barcone con circa 300 clandestini a bordo, tra cui 4 donne, è stato soccorso a 12 miglia a sud di Lampedusa dalle motovedette della Capitaneria di porto. L'imbarcazione in legno, lunga 12 metri, è stata avvistata intorno alle 4 da una nave della Marina Militare in servizio di pattugliamento nel Canale di Sicilia. Gli immigrati, uno dei quali privo di sensi, sono stati portati nell'isola.
Un'altra motovedetta ha raggiunto in mattinata un secondo barcone, con 32 extracomunitari a bordo, tra cui due donne. Anche questi sono stati portati a Lampedusa.
La motovedetta con i circa 300 clandestini è giunta poco prima delle 8 nel porto di Lampedusa dove sono state avviate le procedure di identificazione degli immigrati, prima del trasferimento nel centro di prima accoglienza dell'isola.

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17 marzo 2006
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