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Mentre continuano gli sbarchi dei clandestini, il governo ha autorizzato l'ingresso per 350mila immigrati

24 luglio 2006

La scorsa settimana il Consiglio dei ministri ha autorizzato la riapertura delle quote consentendo l'ingresso di ulteriori 350mila lavoratori extracomunitari. Paolo Ferrero, ministro della Solidarietà sociale, ha spiegato che si sana così la differenza tra le 520.000 domande presentate dai datori di lavoro e i 170.000 permessi concessi dal governo precedente. ''Il nuovo decreto flussi prende atto della realtà delle domande'', ha spiegato Ferrero. Il nuovo decreto flussi per il 2006, varato venerdì, andrà all'esame della conferenza Stato-Regioni e delle competenti commissioni parlamentari, quindi ''è prevedibile la sua efficacia per fine settembre''.
''Questo decreto flussi ha un carattere semplice: prende atto della realtà e colma il gap tra le domande arrivate e quelle accettate'', ha proseguito Ferrero in una conferenza stampa a palazzo Chigi. Due sono gli elementi notevoli che il ministro ha voluto sottolineare: ''Com'è evidente a tutti moltissima parte delle persone che beneficeranno del decreto sono già in Italia'', senza contare che ''le richieste dei datori di lavoro comprendono la garanzia non solo del posto di lavoro, ma anche di un alloggio''. Insomma, ''non si tratta di ingressi indiscriminati''.

La situazione ereditata dal governo precedente, ha insistito Ferrero, ''condannava almeno 350.000 persone a lavorare in nero con relativa perdita di gettito per lo Stato e il rischio per queste persone di finire in carcere come clandestini''. Il nuovo dl, chiude l'esponente di Rifondazione, ''è un interesse collettivo sia per il grado di civiltà del paese sia per gli introiti dello Stato'', che sono quantificabili ''tra contributi previdenziali e fisco in un miliardo o un miliardo e mezzo''.
Il governo ha inoltre deciso di bloccare la richiesta di restituzione del 'bonus bebè' (dell'ammontare di mille euro) e delle successive multe agli immigrati che non ne avevano diritto. ''Si tratta - ha precisato il ministro della Famiglia Rosy Bindi - di sanare gli errori commessi dal precedente esecutivo e di evitare che vengano penalizzate le famiglie di immigrati che, senza aver chiesto nulla, hanno ricevuto la lettera in cui si comunicava la possibilità di incassare il bonus''.

Inoltre, il governo sta studiando la modifica della legge sulla cittadinanza. Il provvedimento dovrebbe essere varato dal ministero dell'Interno in autunno e conterrebbe il passaggio dallo 'ius sanguinis' allo 'ius soli'.
Il ministro dell'Interno, Giuliano Amato e il ministro Ferrero, in conferenza stampa, hanno anche espresso la volontà di modificare la legge Bossi-Fini sull'immigrazione (''una legge ipocrita'' - così l'hanno chiamata). ''Capii che la legge esistente andava cambiata - ha detto Amato - quando vidi la fila di immigrati alle poste per presentare la domanda. Se la legge avesse funzionato, alle poste non ci dovevano andare gli immigrati, ma i datori di lavoro che chiedevano l'assunzione di una persona all'estero. Siamo di fronte ad una legge irrealistica ed ipocrita''.

Intanto a Lampedusa, gli sbarchi continuano incessantemente. Ieri nell'isola sono giunti 197 clandestini, tra cui 9 donne, avvistati l'altro ieri sera da un elicottero della nave Libra della Marina militare. Gli immigrati sono stati trasferiti sull'isola a bordo di due motovedette. Altri 17 extracomunitari sono riusciti a sbarcare direttamente in porto con un barcone in legno partito presumibilmente dalla Tunisia.
Nel centro di prima accoglienza dell'isola, che può ospitare fino a un massimo di 190 persone, si trovano in questo momento circa oltre 250 immigrati.
La situazione è poi peggiorata ulteriormente con l'arrivo nell'isola di altri 46 clandestini, tra cui quattro donne e un bambino, soccorsi dalla guardia costiera quando il barcone sul quale viaggiavano era a 2 miglia dalle coste di Lampedusa. Una delle quattro donne è stata trasbordata su un gommone e accompagnata in ospedale, ma le sue condizioni non sono preoccupanti. Agli uomini della Capitaneria gli stessi immigrati hanno segnalato la presenza in mare di un'altra imbarcazione, facendo scattare le ricerche che al momento non hanno dato esito.
E ventisette clandestini, tra cui 5 donne e un bambino di 20 mesi, sono stati soccorsi da due motovedette della Capitaneria di porto di Catania. Giunti a Pozzallo gli immigrati sono stati visitati dal personale del 118 e adesso si trovano nel centro di prima accoglienza. A segnalare il barcone, lungo circa 7 metri, è stato un peschereccio che navigava a circa 33 miglia a sud di Capo Passero. Quando la motovedetta ha raggiunto la zona di mare, il barcone era alla deriva con il motore fuori uso ed era piegata su un lato.

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24 luglio 2006
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