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Mentre i migranti sbarcano i minori spariscono

Gli sbarchi a Lampedusa continuano senza sosta. Ed è allarme per i minori migranti non accompagnati

17 aprile 2009

Nella giornata di ieri altri due barconi sono stati segnalati nel Canale di Sicilia, dopo i tre con circa 350 migranti approdati ieri mattina a Lampedusa (LEGGI). Il mercantile Pinar, una nave porta container turca battente bandiera panamense, che ha prestando soccorso a una delle due carrette, alla deriva con circa 70 extracomunitari a bordo, ha segnalato via radio la presenza in mare di un cadavere; l'altra barca gemella, con all'incirca lo stesso numero di immigrati, ha proseguito invece la navigazione verso nord.
Le due imbarcazioni sono state intercettate a circa 45 miglia a Sud di Lampedusa, in acque di competenza maltese per quanto riguarda gli interventi Sar di ricerca e soccorso. Le autorità de La Valletta, che hanno assunto il coordinamento delle operazioni, hanno tuttavia sostenuto che le due imbarcazioni si trovavano a 112 miglia da Malta, e dunque compito delle unità italiane intervenire in quanto Lampedusa è il porto più vicino.

Il Pinar si è prima fermato a circa 45 miglia a Sud di Lampedusa, in acque di competenza maltese, poi si è avvicinato a Lampedusa. Le autorità della Valletta, che hanno coordinato le operazioni di soccorso, hanno infatti indicato alla nave porta container di fare rotta verso il porto più vicino, che è appunto l'isola pelagica. Fino a questo momento, tuttavia, il mercantile non è stato ancora autorizzato a dirigere verso l'isola. La vicenda è da collegare al contenzioso tra Malta e l'Italia sulle competenze relative alle operazioni Sar di ricerca e soccorso in mare.
Stamane un elicottero della Guardia Costiera con a bordo un medico è stato inviato sul Pinar, attualmente fermo a circa 25 miglia a Sud di Lampedusa. Il medico dovrà accertare le condizioni di salute degli extracomunitari, apparsi particolarmente provati dalla traversata, disponendo l'eventuale trasferimento di quelli che necessitano di cure immediate.

Save the children: "Migliaia di bambini spariscono" - Sono 2.294 i minori stranieri giunti a Lampedusa nel periodo maggio 2008-febbraio 2009 (1.994 non accompagnati e 300 con genitori o parenti) a seguito di sbarchi clandestini. Di oltre il 50% dei minori giunti soli, si sono però successivemante perse le tracce: più di 1.000 ragazzi sono infatti fuggiti dai centri di accoglienza siciliani verso i quali erano stati indirizzati.
Questi sono gli ultimi dati di un fenomeno allarmante, resi noti dall'associazione Save the children in occasione di un incontro promosso dall'Istituto nazionale per la salute delle popolazioni migranti (Inmp) sul tema dell'immigrazione clandestina. "La situazione - afferma Angela Oriti di Save the children - è preoccupante: nel Centro divenuto oggi di Identificazione ed Espulsione (Cie) di Lampedusa, i clandestini, se minori, vengono subito dirottati verso altre strutture. Spesso non ci sono i tempi per procedere ad un'identificazione effettiva". Nelle comunità alloggio della regione, prosegue, "ci sono però condizioni inadeguate e di sovraffollamento, che non consentono una vera presa in carico dei minori". Come conseguenza, denuncia Oriti, "abbiamo registrato che oltre il 50% dei minori non accompagnati giunti nel periodo di riferimento si sono poi allontanati dalle strutture". Per molti di loro, afferma, "non si può escludere siano stati inseriti in circuiti illegali o di sfruttamento".

L'allarme del procuratore di Agrigento Renato Di Natale - "Quello scoperto ad Agrigento è uno dei casi accertati in cui minori extracomunitari, che arrivano in Italia, poco dopo l'inserimento nelle comunità alloggio spariscono senza lasciar tracce". Lo ha detto il procuratore della Repubblica di Agrigento, Renato Di Natale, commentando il blitz dello scorso 14 aprile della polizia agrigentina, che ha permesso di liberare tre migranti minorenni sequestrati e di arrestare due egiziani. Un terzo uomo è ancora ricercato (LEGGI). La polizia dopo essere stata avvertita a San Leone da due ragazzini egiziani, di 14 e 16 anni, ha fatto irruzione nell'appartamento al primo piano di contrada Poggio Muscello dove, secondo i due che erano riusciti a slegarsi e a scappare, c'era ancora rinchiuso un bambino di 12 anni. I tre, arrivati a Lampedusa lo scorso 29 marzo, erano stati sequestrati circa 15 giorni prima mentre giocavano a calcetto nel piazzale antistante ad una comunità alloggio di Termini Imerese (PA). Per tre giorni, stando ai racconti dei minorenni, sarebbero stati rinchiusi nella casa del quartiere del Villaggio Mosé, ad Agrigento. Una casa prigione dove i muri erano stati insonorizzati artigianalmente, con dei materassi, e le vetrine coperte con dei teloni di plastica. "I sequestratori - secondo quanto è stato spiegato durante la conferenza stampa dal capo della Squadra Mobile Salvatore Montemagno - avevano già contattato i familiari dei tre bambini prigionieri e a loro avevano chiesto, dopo che avevano già pagato 10 mila euro per il viaggio dalla Libia a Lampedusa, altri 2 mila e 500 euro per rilasciarli".

[Informazioni tratte da La Siciliaweb.it, SiciliaInformazioni.com]

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17 aprile 2009
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