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Mentre il corteo sfilava pacifico per le via di Lampedusa, i barconi continuavano ad arrivare...

11 settembre 2006

Ieri, verso le sette del mattino a Lampedusa l'ennesimo gommone ha sbarcato 39 nordafricani fra cui anche due donne. È cominciata così una domenica non uguale alle altre, però. Una domenica in cui oltre ai soliti clandestini sono ''sbarcati'' sull'isola anche i manifestanti del movimento antirazzista per la manifestazione promossa da Cgil, Arci, Emergency, Rete Antirazzista Siciliana e altri movimenti, contro la legge Bossi-Fini e per la chiusura di tutti i Centri di permanenza temporanea come quello, assolutamente di frontiera per gli arrivi dalla Libia, di Lampedusa.

Circa 500 manifestanti, che hanno sfilato pacificamente dal porto dell'isola fino al cancello del Centro di permanenza temporanea per chiedere al governo di rispettare gli impegni presi sull'immigrazione. Chiusura dei Cpt e superamento della Bossi Fini erano i pilastri della piattaforma del cartello di forze, molto ampio, che ha organizzato il meeting, che il sindaco di Lampedusa, Bruno Siragusa, di Forza Italia, ha tentato di ostacolare, cavalcando le ostilità di commercianti e albergatori, fino a paventare disordini e ''una nuova invasione'' dell'isola di facinorosi.
La paura del sindaco e dei commercianti di Lampedusa, che l' isola si potesse trasformare in una bolgia e potessero avvenire incidenti non ha avuto ragioni. Nessun disordine si è verificato, e di ''facinorosi'' si sono visti solamente europarlamentari e politici del centrosinistra, come il deputato Ds Angelo Lo Maglio, sindacalisti e volontari delle Ong.

''Da Lampedusa viene oggi un messaggio forte al ministro Giuliano Amato - ha detto dal corteo Italo Tripi, segretario generale della Cgil siciliana - la richiesta di adoperarsi per l'abrogazione della legge Bossi-Fini e per innovare la legislazione italiana sull'immigrazione''. La manifestazione voleva anche stabilire un dialogo con i cittadini dell'isola, stretti tra l'emergenza sbarchi e le difficoltà amministrative locali. ''Da qui - ha infatti aggiunto lo stesso Tripi - vogliamo mandare un messaggio anche al presidente della regione Cuffaro, affinché metta in campo un intervento forte a sostegno delle isole minori''.

Alla manifestazione era presente in prima fila anche Rita Borsellino, leader dell'Unione in Sicilia. È stata lei a chiudere l'assemblea prima del corteo. ''L'immigrazione - sono state le sue parole - viene considerata come un'emergenza. È ora di cambiare prospettiva e fare in modo che l'interrogativo non sia come tamponare l'emergenza clandestini ma come fare diventare quest'esodo conveniente per tutti: per i migranti, per il nostro paese, per l'intera Europa''. ''Il Mediterraneo - ha proseguito la Borsellino - è sempre stato un mare di pace, di flussi e di scambi culturali e commerciali. È da questa identità che dobbiamo ripartire, a cominciare dalla trasformazione dei Centri di permanenza temporanei: da luoghi di detenzione amministrativa a veri luoghi di accoglienza''. Un punto di partenza che, ha detto Borsellino, ''deve accompagnarsi a nuove politiche sull'immigrazione: a leggi che consentano l'arrivo regolare di questi uomini e di queste donne e che non renda più conveniente la clandestinità''. Poi uno sguardo al passato: ''Nel dopoguerra tanti siciliani, tanti italiani lasciarono il paese per sfuggire alla miseria. Oggi dall'Africa si fugge non solo dalla miseria ma da carestie e guerre - ha detto Borsellino - per questo serve una forte coesione europea e serve che la Sicilia, avamposto dell'Europa nel Mediterraneo assuma un ruolo propositivo''. Rita Borsellino ha annunciato la presentazione di ''una mozione al parlamento regionale contro i Cpt e per nuove politiche sui migranti''.

''I Cpt sono una vergogna nazionale'', ha affermato senza mezzi termini Manuela Palermi, presidente del gruppo Verdi-Pdci a Palazzo Madama. ''Va respinto qualunque tentativo di alimentare un clima di scontro che non ha ragione alcuna di essere - ha anche voluto precisare -. La risposta per tutti può essere solo quella della solidarietà, dell'accoglienza e soprattutto di nuove ed efficaci politiche dell'immigrazione, che partano proprio dalla chiusura dei Cpt e e dal superamento della legge Bossi-Fini''.

''Nelle politiche dell'immigrazione - ha detto il capogruppo del Prc al Senato Giovanni Russo Spena, commentando la manifestazione antirazzista di Lampedusa - sono stati fatti certamente dei passi avanti, ancora però largamente insufficienti. I Cpt restano lager all'interno dei quali gli atti di brutalità continuano a essere all'ordine del giorno. La chiusura dei Cpt è dunque più che mai urgente. Si tratta di un passo obbligatorio se davvero si intende cambiare strada e abbandonare le politiche puramente repressive e nei fatti controproducenti adottate negli anni scorsi dalla destra''.

E mentre il corteo sfilava nelle vie del centro, la Guardia Costiera di Lampedusa era impegnata a soccorrere altri 43 migranti, tra cui altre due donne, intercettati a 22 miglia a Sud dalla costa. Stavano affondando e si sono salvati grazie a un Sos mandato ad alcuni parenti parenti residenti a Padova e Venezia che hanno dato l'allarme.

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11 settembre 2006
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