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Mentre il ministro Pisanu parla di potenziare i Cpt, decine di immigrati in rivolta tentano la fuga in Sicilia

Scoppiata la rivolta su un autobus pieno di immigrati scortato dalla polizia

13 ottobre 2005

Mentre Pisanu risponde alla Camera sulle denunce contro il Cpt di Lampedusa, in Sicilia ieri un gruppo di immigrati, in trasferta dal Cpt nisseno di Pian del Lago all'aeroporto di Catania, ha tentato drammaticamente la fuga.
Ma andiamo per ordine.
Il titolare del Viminale, Giuseppe Pisanu, chiamato ieri a rispondere a una interrogazione sulla condizione degli immigrati nel centro di permanenza temporanea di Lampedusa ha spiegato che il governo è in attesa delle verifiche sulla denuncia relativa alle condizioni del Cpt siciliano, contenuta in un'inchiesta de ''L'Espresso''.
Intanto, ha affermato Pisanu, ''Non c'è alcuna ragione per chiudere i Centri di permanenza temporanea; al contrario occorre mantenerli, potenziarli e migliorarli''. Per il ministro dell'Interno i Cpt ''bisogna mantenerli, potenziarli e migliorali per almeno tre ragioni: la prima è che senza centri di permanenza temporanea non potremmo applicare gli accordi di Schengen e dovremmo uscire dal sistema; la seconda è l'aumento tumultuoso della pressione migratoria dal sub-Sahara e dal Corno d'Africa; la terza è l'esigenza di distinguere i clandestini veri e propri dai richiedenti asilo e da coloro che hanno diritto ad altre forme di protezione umanitaria''.

In Sicilia intanto, lungo l'autostrada Palermo-Catania, un'improvvisa rivolta si scatenava su un autobus che sotto scorta stava trasferendo 140 immigrati dal Centro di permanenza temporanea di Pian del lago (Caltanissetta) all'aeroporto Fontanarossa di Catania.
Nei tumulti, 12 poliziotti sono rimasti feriti. Il più grave ha riportato la frattura di una gamba, gli altri hanno subito escoriazioni e contusioni. Cinque extracomunitari sono riusciti a fuggire nella confusioni e ad allontanarsi nelle campagne. La rivolta è iniziata poco dopo la partenza, quando il bus aveva raggiunto l'autostrada per Catania e si trovava nei pressi dello svincolo di Sacchitello. Il tasferimento dei 140 immigrati era curato dalla Questura di Caltanissetta e dal decimo Reparto Mobile di Catania.
La rivolta è scoppiata su uno dei quattro pullman che trasportavano gli immigrati. A bordo c'erano una trentina di extracomunitari, in prevalenza marocchini, che hanno aggredito i poliziotti mentre il bus stava attraversando il viadotto Ferrarelle. Gli agenti sono stati colpiti non solo con calci e pugni ma anche con degli estintori che erano tra le dotazioni di sicurezza del bus, e con grossi cocci di vetro dei finestrini infranti per fuggire. I 15 poliziotti feriti sono stati tutti trasportati nell'ospedale di Enna. Nessuno di loro è in condizioni gravi, ma alcuni presentano profonde lacerazioni prodotte dai cocci di vetro. Cinque dei rivoltosi sono stati arrestati. Ripresi anche due dei sette riusciti a fuggire, mentre proseguono le ricerche degli altri cinque.

Succede sempre più spesso in Sicilia che gli immigrati tentino la fuga nei trasferimenti da un Cpt all'altro oppure verso aeroporti e stazioni. Gli stranieri che sbarcano sulle coste siciliane conoscono ormai la legge italiana, sanno che senza lavoro non possono avere il permesso di soggiorno. Temono il trasferimento in Libia e per questi motivi cercano di fuggire ai controlli di polizia.

La richiesta dei partiti de L'Unione
Nei giorni scorsi i deputati dell'Unione avevano chiesto la chiusura del Cpt di Lampedusa. Nel documento firmato da 51 esponenti dell'opposizione si leggeva: ''La drammatica inchiesta realizzata dal settimanale L'Espresso rappresenta la testimonianza diretta delle condizioni disumane in cui sono costretti a vivere gli immigrati nel Cpt di Lampedusa. Noi chiediamo l'immediata chiusura del Cpt. Il governo venga in Parlamento a rispondere su tali violazioni''.
Tra i firmatari dell'appello: Titti De Simone (PRC) - Katia Zanotti (DS) - Fulvia Bandoli (DS) - Katia Bellillo (PdCI) - Enzo Bianco (Margherita) - Rosy Bindi (Margherita) - Francesco Bonito (DS) - Gloria Buffo (DS) - Mauro Bulgarelli (Verdi) - Valerio Calzolaio (DS) - Francesco Carboni (DS) - Paolo Cento (Verdi).

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13 ottobre 2005
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