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Mentre Karzai promette un celere giudizio per Rahmatullah Hanefi, requisisce gli ospedali di Emergency

08 maggio 2007

Il ministro della Difesa Arturo Parisi, in visita ufficiale in Afghanistan, è stato ricevuto ieri mattina dal presidente afgano Hamid Karzai. Nel corso del faccia a faccia Parisi e Karzai hanno anche parlato di Rahmatullah Hanefi, il dipendente di Emergency che ha avuto un ruolo decisivo nella liberazione di Daniele Mastrogiacomo, e che è stato arrestato dai servizi segreti afgani per presunte collusioni con i talebani. ''Da parte del presidente Karzai ho avuto l'assicurazione che il collaboratore di Emergency entro due settimane sarà sottoposto all'eventuale giudizio e, dunque, nei prossimi giorni, sarà formulato il capo d'imputazione''. Della vicenda di Hanefi dovrebbe occuparsi anche il ministro degli Esteri Massimo D'Alema, atteso a Kabul entro fine mese.

Il titolare della Difesa ha poi stigmatizzato come episodio non accettabile, l'incursione delle forze speciali americane lanciata nei giorni scorsi nella regione occidentale dell'Afghanistan, sotto il controllo italiano. ''L'informazione è stata inadeguata e intempestiva'' ha denunciato il ministro. Un'operazione, in cui il comando Usa di Enduring Freedom ha detto che sono morti circa 130 guerriglieri, ma che avrebbe lasciato sul campo anche numerosi civili. ''Sia il Comandante Isaf, sia il Presidente Karzai - ha detto Parisi - hanno condiviso un giudizio di rammarico addolorato, quindi negativo sullo sconfinamento. Senza alcuna incertezza. Concordiamo tutti sul fatto che si deve fare il possibile per evitare questi episodi e si spera che la lezione appresa ci aiuti a non ripeterli''.
Per Parisi resta però sullo sfondo un problema generale di coordinamento tra le due missioni, Enduring Freedom e Isaf, che va oltre l'episodio e che se non viene risolto non porterà ad alcun miglioramento della situazione.

Ritornando ai rapporti sempre più tesi tra Emergency e il governo afghano, la Ong di Gino Strada ha denunciato ieri la requisizione dei propri ospedali in Afghanistan da parte del governo Karzai. Negli ultimi due giorni, informa un comunicato dell'organizzazione umanitaria (leggi), si è avuto notizia ''che il governo afghano ha deciso di impossessarsi delle strutture costruite e attivate da Emergency, destinate ai cittadini afghani e ai loro bisogni, verso i quali il governo dell'Afghanistan, nel succedersi dei regimi, è sempre rimasto indifferente''.
Le notizie che giungono dall'Afghanistan sono ancora confuse e sul destino dei tre ospedali per ora circolano solo delle voci tutte da confermare. Alcune dicono che il governo Karzai intenda insediare nell'ospedale di Kabul un'altra Ong. Per la clinica di Anabah, in Panjshir, si parla addirittura di una riconversione ad uso militare come sede di un Provincial Reconstruction Team (Prt) della Nato. Nulla si sa invece sull'ospedale di Lashkargah, in Helmand, dove i margini di manovra del governo sono assai ridotti vista la situazione di instabilità. Per Emergency, la requisizione degli ospedali è ''un'azione di forza conseguente ad altre azioni di forza che ne hanno posto le premesse''.

Emergency è tornata a spiegare che aveva ''ritenuto più appropriato'' sospendere l'attività delle proprie strutture nel Paese, in seguito ''all'assenza forzata'' del personale internazionale che aveva reso ''impossibile un funzionamento degli ospedali ancor oggi definiti 'di Emergency' adeguato alle aspettative di quanti vi ricorressero. Un simulato funzionamento avrebbe fornito servizi a tal punto inadeguati da risolversi, in definitiva, in danno per i pazienti''.
A quanto si legge, le condizioni per il ritorno del personale internazionale ''si darebbero solo in seguito a un chiarimento effettivo circa minacce e intimidazioni compiute dal governo afgano: l'autenticità di questo chiarimento non sarebbe riscontrabile se durasse la detenzione di Rahmatullah Hanefi''. Ma, secondo Emergency, ''il governo afghano ha deciso di non perseguire questa via''. ''Non possiamo in nessuna forma contrastare questa iniziativa di requisizione, che si rende possibile come azione di forza conseguente ad altre azioni di forza che ne hanno posto le premesse'', afferma Emergency, notando come ''esclusivamente su questo piano si è posto e si muove il governo afghano''.

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08 maggio 2007
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