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Mentre nasce il ''polo di lusso'' con l'entrata della Maserati in Fiat, per i lavoratori altri 5 mesi di cassa integrazione nel 2005

Fiat tra ''stelle'' e ''stalle''. Le strategie di mercato che dimenticano i lavoratori

17 febbraio 2005

La rottura del legame con General Motors ha avuto come prima conseguenza il via libera al riposizionamento dei cinque marchi del Gruppo Fiat: Fiat, Lancia, Alfa Romeo, Maserati e Ferrari.
Senza più vincoli contrattuali il Lingotto percorrerà la strada di accordi mirati (per determinati modelli o prodotti) con altre case e in particolare potrà dare via libera al progetto di mettere insieme i marchi Alfa Romeo e Maserati per ampliare la presenza nel mercato piccolo, ma redditizio, delle auto di lusso.
Il progetto era allo studio ormai da qualche tempo. ''Questo e un significativo passo avanti sia per Maserati sia per Alfa Romeo. Le sinergie tra i due marchi porteranno vantaggi ad entrambi e ci permetteranno di arricchire la nostra offerta nel campo delle auto sportive''. Questo il commenta del presidente del Lingotto e di Ferrari Luca Cordero di Montezemolo all'operazione avviata.

Le motivazioni di quest'operazione sono tre:
- Maserati pesa sui conti Ferrari e la sua separazione dalla Casa di Maranello può servire per una futura, migliore quotazione in Borsa (operazione di cui si parla dal giugno 2002)
- Alfa Romeo vuole diventare più competitiva nei segmenti alti di mercato
- Maserati può ampliare la propria offerta di modelli.
I segmenti di auto di lusso sono l' «E» e il «G»: del primo fanno parte ad esempio Lancia Thesis, Alfa 166, Bmw Serie 5, Mercedes E; del secondo Ferrari, Maserati, Bmw Serie 7, Audi A 8, Aston Martin, Lexus.
In Italia nel 2004 hanno rappresentato rispettivamente il 2,14% e lo 0,33% del mercato, in Europa il 4,2% e lo 0,5%.
In Italia il Gruppo Fiat copre il 12% del segmento «E» e il 10% di quello «G». Ma soprattutto nel secondo è superato abbondantemente da Mercedes, Bmw e Audi, che dominano anche il mercato europeo. Non solo: I tedeschi stanno monopolizzando anche il nascente mercato del lusso cinese, che nei prossimi anni dovrebbe rappresentare un ricchissimo terreno di caccia per i più prestigiosi marchi automobilistici (tanto che la Ferrari vi ha aperto un suo show room).
La sinergia del polo Alfa-Maserati consente alla prima di avere a disposizione motorizzazioni potenti e alla seconda di entrare in segmenti oggi assai di moda: come quello dei grandi Suv (fuoristrada da città). A questo proposito due anni fa al Salone di Ginevra proprio l'Alfa Romeo presentò una concept car di grande impatto, la Kamal, che potrebbe essere equipaggiata con un allestimento lussuoso stile Maserati e fare concorrenza a X3 o X5 della Bmw e alla Cayenne della Porsche.

Questo è quanto successo ai piani alti della Fiat. Ai piani bassi l'entusiasmo non è per niente uguale.Stabilimento Fiat di Termini Imerese (PA)
Per i lavoratori della Fiat, infatti, è in arrivo un'altra cassa integrazione. La notizia giunge proprio nel giorno del distacco della Maserati dalla casa madre Ferrari, per entrare nella galassia Fiat.
L'azienda, riferiscono i sindacati, ha annunciato ancora l'utilizzo della cassa integrazione nel 2005 in quasi tutti gli stabilimenti, motivandola con il fatto che "i volumi di produzione e di vendita saranno uguali o inferiori a quelli dell'anno scorso.
Fim-Fiom e Uilm hanno annunciato un'ora di sciopero nello stabilimento Fiat di Termini Imerese. Gli impianti si fermeranno dalle 10.20 alle 11.20. Alle 14 il Consiglio di fabbrica deciderà i tempi di fermata dei lavoratori del secondo turno. Alla protesta hanno aderito gli operai della Lear, una delle principali aziende dell'indotto.
La protesta è stata organizzata dopo la riunione di ieri sera a Roma tra i dirigenti del Lingotto e le segreterie nazionali dei metalmeccanici. A Termini Imerese è previsto un stop di 5 mesi della produzione con la messa in cassa integrazione dei 1.400 lavoratori, probabilmente a partire dal 21 marzo.
La fabbrica dovrebbe riavviare gli impianti a settembre con la produzione della Lancia Ypsilon che sostituirà la Punto restyling. I sindacati rivendicano il mantenimento della produzione e un piano industriale e finanziario per il rilancio dello stabilimento di Termini Imerese.

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17 febbraio 2005
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