Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

Mentre Roberto Helg va ai domiciliari...

Concessi i domiciliari all'ex vicepresidente della Gesap. Intanto la società che gestisce l'aeroporto di Palermo ha avviato un'indagine interna

07 marzo 2015

Roberto Helg torna a casa. Per l’oramai ex presidente di Confcommercio Palermo ed ex numero due della Gesap, la società che gestisce l’aeroporto del capoluogo, sorpreso mentre riscuoteva una mazzetta da 100mila euro da un commerciante a cui aveva chiesto il pizzo, il gip Angela Gerardi ha disposto gli arresti domiciliari - considerando anche l’età e la salute dell’indagato (79 anni) - come richiesto dalla difesa rappresentata dall’avvocato Giovanni Di Benedetto.
Nell’interrogatorio di garazia, Helg si era difeso dicendo di essere "una persona perbene". "So di avere sbagliato - ha ammesso - ma avevo bisogno di soldi. Non era mai accaduto prima".
Un fallimento alle spalle e la casa pignorata l’avrebbero indotto dunque a delinquere, per la prima volta alla soglia degli 80 anni. Davanti al quadro desolante tratteggiato da Helg, che della legalità aveva fatto un cavallo di battaglia, la domanda dei pm Luca Battinieri e Claudia Ferrari e dell’aggiunto Dino Petralia è seguita spontanea. "Quale è il suo stipendio mensile?", gli hanno chiesto. E lui, cercando di districarsi tra due pensioni e due stipendi, ha risposto: "circa ottomila euro al mese"... (Leggi "I soldi non sono tutto, però...", Guidasicilia.it)

Durante l’interrogatorio Helg non avrebbe tirato in ballo altri nella vicenda che lo vede indagato, né avrebbe parlato di gestioni illecite di appalti nello scalo palermitano. Ma gli investigatori sospettano che la tangente scoperta in flagranza non sia un caso isolato.
Anche la Gesap teme che il suo ex vicepresidente non abbia agito da solo. Per questo la società che gestisce l’aeroporto "Falcone-Borsellino" ha avviato un’indagine interna per fare pulizia e scovare eventuali complicità o altri episodi come quello che ha visto protagonista Santi Palazzolo, il pasticciere che ha denunciato l’estorsione subita da Helg consentendone l’arresto.

Una decisione, quella della Gesap, che arriva dopo che il vicepresidente della Commissione regionale Antimafia, Fabrizio Ferrandelli, aveva proposto al commissario della Provincia di Palermo, Manlio Munafò, di ritirare i due rappresentanti di Palazzo Comitini nel consiglio di amministrazione, Dario Colombo e Giuseppe Di Maggio, facendolo così decadere. Munafò ha deciso di attendere l’assemblea dei soci che si terrà la settimana prossima prima di prendere una decisione.
Il Cda ha revocato a Helg la carica di vicepresidente ma per espellerlo serve un pronunciamento formale dell’assemblea di giorno 12, che cade il giorno dopo la convocazione del presidente Fabio Giambrone e dell’amministratore delegato Dario Colombo presso la Direzione Generale dell’Enac a Roma. Di fatto il decaduto Helg fa ancora formalmente parte del Cda, che con l’indagine interna vuole spazzare via ogni dubbio e dimostrare l’estraneità della Gesap.

Nel frattempo i sindacati chiedono di fermare il processo di privatizzazione di Gesap e di Gh Palermo, la società di handling dell’aeroporto, preoccupati che sia stato inquinato da interessi poco limpidi: "Chiediamo di bloccare subito la privatizzazione che ha avuto proprio in Roberto Helg uno dei maggiori soggetti promotori - dice il segretario della Cisal, Gianluca Colombino -. Tante volte abbiamo chiesto alla magistratura (che in effetti indaga da più di un anno sugli appalti dello scalo di Punta Raisi, nda) di fare luce su una gestione societaria poco oculata in termini economici, con stipendi faraonici ai dirigenti, consulenze esterne a nove zeri, affidamento diretto di servizi che avrebbero potuto essere svolti da personale interno".

La Cisal chiama in causa anche il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, chiuso "in un assordante silenzio" nonostante la Gesap "sia una partecipata del Comune", guidata da un uomo di fiducia del Professore, quel Giambrone "che ha una storia personale di tutto rispetto e diametralmente opposta ai fatti balzati agli onori della cronaca in questi giorni".
L’amministrazione non ha tardato a farsi sentire, per bocca dell’assessore al Bilancio Luciano Abbonato, che ha espresso "apprezzamento per l’iniziativa del presidente Giambrone di avviare un’indagine interna, una decisione che conferma il percorso di assoluta trasparenza e attenzione ai principi di legalità voluto dallo stesso presidente da quanto ha assunto l’incarico in Gesap. È stato proprio lui a ideare il modello di verifica delle procedure degli appalti all’interno del 'Falcone-Borsellino' attraverso la costituzione di un comitato di garanti formato da personalità di alto profilo. Se oggi Gesap non è più un carrozzone mangiasoldi - ha sottolineato Abbonato - è grazie proprio alla presidenza Giambrone, che ha dato il via, non senza difficoltà interne, a una nuova e importante fase gestionale il cui effetto, giova ricordarlo, è di aver riportato lo scalo palermitano in utile dopo anni di perdite, grazie a un significativo incremento del fatturato e dei passeggeri. Per questo chiedo a Giambrone di andare avanti con determinazione - conclude l’assessore - e di adottare, una volta conclusi gli accertamenti interni, tutte le opportune misure a salvaguardia dell’immagine e del valore della società, che è parte importante del patrimonio comunale". [Informazioni tratte da ANSA, Corriere del Mezzogiorno - Italpress]

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

07 marzo 2015
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia