Mentre si festeggia lo sposalizio tra Fiat e Chrysler...
Il presidente del Consiglio Berlusconi ''tifa'' per la trattativa con Opel ancora aperta
Accordo definitivamente concluso tra Fiat e Chrysler. Sergio Marchionne sarà l'amministratore delegato del gruppo, Robert Kidder è stato designato presidente.
Dunque le nozze Fiat-Chrysler ora sono una realtà. L'annuncio ufficiale è arrivato dopo il via libera della Corte Suprema. Dopo quattro giorni di febbrili manovre legali, infatti, la Corte Suprema ha dato l'altro ieri senza dissensi luce verde all'accordo Fiat-Chrysler, respingendo il ricorso presentato nel fine settimana da alcuni fondi pensione dell'Indiana.
La Casa Bianca ha applaudito alla decisione della Corte Suprema, che ha aperto la strada al perfezionamento dell'accordo, "lieta che l'alleanza Chrysler-Fiat possa ora andare avanti, permettendo a Chrysler di riemergere come un produttore automobilistico competitivo ed efficiente".
"Questa alleanza, creata con il pieno sostegno dell'amministrazione del presidente Obama, - ha commentato a caldo Sergio Marchionne - non risolve sicuramente tutti i problemi che attualmente affliggono l'industria automobilistica ma rappresenta un passo fondamentale per posizionare Fiat e Chrysler tra i leader della futura generazione di produttori a livello globale".
Il nuovo ad della casa Usa ha salutato l'intesa parlando di un "giorno molto importante, non solo per Chrysler e per i suoi dipendenti, che hanno vissuto quest'ultimo anno in un contesto pieno di incertezze, ma anche per l'intera industria automobilistica". "D'ora in avanti lavoreremo alla definizione di un nuovo modello di riferimento per le aziende automobilistiche che vogliano produrre utili" ha promesso Marchionne, assicurando inoltre che con il Lingotto Chrysler "può tornare ad essere una società forte e competitiva con una gamma di vetture affidabile che colpiscono l'immaginazione e ispirano fedeltà".
La nuova Chrysler sarà guidata da un consiglio di amministrazione composto da tre amministratori nominati da Fiat, tra i quali Sergio Marchionne in qualità di amministratore delegato, quattro nominati dal Dipartimento del Tesoro statunitense, uno dal governo canadese e uno dall'United Auto Workers Retiree Medical Benefits Trust. Il consiglio dovrebbe nominare presidente Robert Kidder, afferma il comunicato di Fiat. "Chrysler Group LLC e Fiat Group - si legge in una nota del gruppo torinese - comunicano il closing dell'alleanza strategica globale già annunciata, con la piena operatività della nuova Chrysler, che da oggi dispone di risorse, tecnologie e rete di distribuzione necessarie per competere in modo efficace a livello mondiale". Fiat fornirà a Chrysler tecnologia, piattaforme e propulsori per vetture piccole e medie. "Chrysler - aggiunge il comunicato - potrà così offrire una più ampia gamma di prodotti comprese anche vetture a basso impatto ambientale, sempre più richieste dal mercato. Chrysler potrà anche trarre beneficio dall'esperienza della Fiat nelle ristrutturazioni aziendali e avrà accesso alla rete di distribuzione internazionale di Fiat, in particolare in America Latina e Russia", conclude la nota.
E mentre si festeggia questo nuovo sposalizio il presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, ha deciso di scendere in campo dalla parte della Fiat per il mancato fidanzamento con Opel. Dopo le polemiche più o meno esplicite delle scorse settimane e le accuse dell'opposizione di essersi disinteressato della trattativa con la Opel lasciando solo il gruppo torinese, il premier si è schierato addirittura come "tifoso" dalla parte del Lingotto: "L'offerta per la Opel è ancora sul tavolo" ha detto ieri a Palazzo Chigi al termine della presentazione della flotta di 221 auto offerte dalla casa torinese per il G8 all'Aquila. Berlusconi si è poi soffermato sul successo nella trattativa con Chrysler: "E' stata una bellissima affermazione". E tra le vetture per il G8 ci sono anche alcune Chrysler.
Lo stesso ad di Fiat, Sergio Marchionne, ha dichiarato nei giorni scorsi che "la trattativa per Opel è ancora aperta, anche se non dipende più da noi" e che "l'interesse per Opel resta". I ministri Scajola e Tremonti avevano definito la partita "ancora da giocare".
Inoltre, sempre ieri, in un incontro con il ministro dell'Economia tedesco, Karl-Theodor zu Guttemberg, il ministro alle Attività Produttive inglese Lord Mandelson ha detto che "Magna non è ancora l'acquirente definitivo della Opel".
[Informazioni tratte da Corriere.it, Repubblica.it]