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Mercoledì nero per Palermo e i suoi automobilisti

Tre i cortei in città: in piazza i dipendenti ex Aps, i sindacati Cgil, Cisl e Uil e i lavoratori Amat

24 settembre 2014

Mercoledì nero per Palermo e i suoi automobilisti. Due manifestazioni, una di mattina e una di pomeriggio, interesseranno non solo il centro cittadino ma anche piazza Marina: la prima indetta dai sindacati dell’ex Aps, Acque potabili siciliane, che con i sindaci della Provincia sfilano da questa mattina - dal Foro Italico fino a piazza Indipendenza - chiedendo un incontro al presidente della Regione Rosario Crocetta; la seconda, di Cgil, Cisl e Uil, con partenza alle 15 da piazza Croci e arrivo a piazza Pretoria, per chiedere al sindaco Orlando stabilizzazioni e certezze sulle future assunzioni. Ma non è finita qui, perché anche all’Amat si registrano malumori con i rappresentanti dei lavoratori che chiedono incontri immediati per affrontare il nodo del contratto aziendale e che, in caso di mancate risposte, potrebbero passare all’agitazione. Tre vicende che rischiano di far salire la tensione in città, anche se per il momento la vera preoccupazione degli automobilisti saranno i due cortei previsti in giornata.

Il fronte Aps è il più delicato. Entro il 31 ottobre, infatti, l’Aato dovrà trovare una soluzione per la gestione del servizio idrico: non solo il Commissario dello Stato ha impugnato la restituzione delle reti ai comuni, ma il decreto Sblocca-Italia costringerà tutti e 81 i comuni della Provincia a rientrare in una nuova autorità d’ambito da affidare a un gestore. Una confusione che potrebbe avere come immediata conseguenza disservizi nei comuni del Palermitano. Secondo le sigle sindacali (Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil, Ugl Chimici, Cisal Federenergia), l’unico soggetto nelle condizioni di rilevare il servizio, capace di realizzare economie di scala e garantire l’unitarietà dell’ambito, è l’Amap. Alla base del malumore, e in vista della scadenza dell’ordinanza prefettizia, c’è anche la nota a firma del commissario straordinario dell’Aato che insiste nel volere ricorrere al part-time di circa il 50 per cento dei 70 lavoratori impiegati, per ridurre i costi. Secondo le organizzazioni sindacali "i lavoratori non hanno ancora percepito le spettanze retributive da giugno ad oggi e l’Aato tergiversa sulla data cui dovrebbe essere corrisposta una sola mensilità di retribuzione".

Sul fronte del Comune il sindaco Orlando ha annunciato l’intenzione di predisporre un nuovo piano per le assunzioni per reclutare 14 nuovi dirigenti, oltre a un super-consulente e a 5 dirigenti fuori organico. Ma Palazzo delle Aquile dovrebbe procedere anche alla stabilizzazione degli ex Lsu, alla proroga di chi ha i contratti in scadenza a fine anno e all’aumento del monte ore dei part-time. Cgil, Cisl e Uil però contestano l’atteggiamento dell’amministrazione e hanno così indetto il primo vero corteo contro Orlando dalla sua elezione nel 2012, segno di un rapporto che è a rischio incrinatura.

Terminiamo con Amat. "In azienda non si intravede nessuna prospettiva di sviluppo, anzi c’è il concreto rischio che Amat questo mese non sia in grado di garantire nemmeno il pagamento degli stipendi ai dipendenti - dice Antonino La Barbera, segretario regionale Cobas settore trasporti, dopo la riunione tra sindacati e vertici aziendali - l’Amat non ha saputo fornire nessuna risposta su contratto di servizio, piano industriale e assorbimento di circa 300 lavoratori ex Gesip. L’unico dato certo che emerge è uno stato economico-finanziario preoccupante, come riferito dagli stessi vertici dell’Amat che hanno parlato di crisi di liquidità". [Fonte: Italpress - Corriere del Mezzogiorno]

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24 settembre 2014
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