Messina vista con gli occhi dei crocieristi...
Secondo un'indagine dell'Autorità dello Stretto per i croceristi Messina è sporca e pericolosa
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I crocieristi vedono Messina sporca e poco preparata ad accogliere i turisti: scarsi i cartelli informativi, andare in giro a piedi non è semplice e a volte è anche rischioso, gli operatori dell'offerta turistica sono poco preparati sotto il profilo linguistico, parlano pochissimo e non comprendono correttamente l'inglese. Tutti continuano a preferire Taormina e l'Etna sopra ogni cosa, anche se apprezzano i cannoli.
Queste le criticità che dal 2014 ad oggi hanno frenato la crescita del crocierismo nella città dello Stretto, che comunque, seppur lentamente, cresce, tanto che Messina resta tra i primi 10 porti di approdo del sistema crocieristico italiano.
I dati sono stati resi noti dall'Autority dello Stretto e sono quelli della ricerca commissionata alla società "Risposte Turismo" che ha analizzato la situazione fino all'inizio del 2020 senza però tenere conto della ricaduta economica del settore.
Dunque, in base all'indagine, i crocieristi che sbarcano a Messina sono soprattutto europei: 65mila gli italiani, 150mila provenienti dagli altri paesi UE, 110mila gli extra Ue (soprattutto statunitensi), e si fermano mediamente 10 ore e più al giorno. Nella maggior parte dei casi sono italiani, poi spagnoli.
Il 35% di chi scende dalla nave utilizza i tour organizzati dalle stesse compagnie crocieristiche. C'è una grossa fetta di turisti che scende dalle navi, quindi, che si muove autonomamente, e che andrebbe meglio "intercettata" e a cui andrebbero offerti pacchetti di visite guidate, che ad oggi sono ancora pochi.
Analizzando il materiale informativo prodotto dalle compagnie e i siti web, la ricerca ha scoperto che il nome di Messina è ben visibile nella maggior parte dei casi, il territorio è abbastanza ben rappresentato nelle immagini. Spicca in questo senso la presenza del territorio di Taormina e dell'Etna, che resta in cima anche alle preferenze espresse dai crocieristi. Taormina a parte, i crocieristi dicono di apprezzare particolarmente la cucina locale e la Torre dell'Orologio in piazza Duomo.
"Abbiamo preparato tour specifici di visita, come le gite subacquee, i tour ai laghi di Ganzirri e quelle sui peloritani, poi degli spot sulla città da lanciare sulle navi, prima della sosta, infine parecchio materiale in 3D. Ma abbiamo bisogno di poter dialogare con le compagnie per mettere sul piatto tutto quanto”, ha detto l'assessore al Turismo e alla Cultura Enzo Caruso, chiedendo la collaborazione dell'Autority in questo senso.
Tornando alle criticità, le maggiori segnalazioni dei crocieristi arrivano sulla scarsa pulizia della città e sulla viabilità, poi i pochi negozi aperti.