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Metastasi della Democrazia

Dalla platea di Confesercenti fischi e urla contro il premier che ha attaccato ancora i magistrati

26 giugno 2008

Lo sappiamo tutti che il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, è un'animale da palcoscenico. Uno che sa abbonire le folle come nessuno, uno che parla a braccio, senza aver bisogno di gobbi o schermi suggeritori, che guarda negli occhi il pubblico e gli si rivolge senza mezzi termini, diretto, divertente e divertito e con ineguagliabile accento pragmatico. Con lui the show must go on, sempre, comunque... Ieri però qualcosa non ha proprio funzionato e la platea che gli si trovava davanti, non lo ha applaudito, anzi al suo indirizzo sono volati fischi e urla.
Una platea di bolscevichi? Un pubblico di marxisti-leninisti? Un gruppo di maosti travestiti? Niente di tutto questo: la platea era quella riunitasi all'assemblea annuale della Confesercenti. Insomma, gente con gli abiti dal taglio buono, che misurano il loro tempo tramite costosi orologi e che hanno tutto l'interesse affinché nel Paese ci sia buona governabilità. Insomma, nessuno contro di lui, eppure...

Eppure qualcosa non ha funzionato, e crediamo che il motivo è da cercare nel fatto che Berlusconi con le sue storie di processi, leggi più o meno ad personam, attacchi - anche gratuiti - ai magistrati ha un po' rotto le scatole a tutti! Le ha rotte persino a Famiglia Cristiana che la scorsa settimana gli ha dedicato un intero editoriale ("Il Cavaliere ha un'ossessione: i magistrati. E una passione: gli avvocati. Naturalmente, i primi sono contro di lui, gli altri li fa eleggere in Parlamento. E uno, ex segretario personale, lo mette ministro della Giustizia". "Il 'pacchetto sicurezza' è inquinato dal 'complesso dell'imputato' (definizione di Bossi), e brucia il capitale di fiducia degli italiani (che l'hanno votato a larga maggioranza), assieme all'immagine di grande statista. Ma - si conclude nell'editoriale - allontana anche il Colle più alto della politica. L'ossessione personale ha il sopravvento sui problemi del Paese").
Diciamoci la verità, i problemi del Paese sono tanti e sono altri, e questo lo si sa così bene che tutti siamo nauseanti dal ripeterlo in continuazione, quindi, che Berlusconi, dopo aver fatto il primo Consiglio dei ministri a Napoli inneggiando alla prioritaria risoluzione dell'"emergenza rifiuti" e aver avuto da quasi tutti i ministri del suo governo annunci clamorosi, si metta nuovamente a sbraitare contro i magistrati dopo aver concretamente lavorato per una legge "blocca processi" (fra cui il suo) che il Csm ha bocciato perché, citiamo testulamente, "Va contro l'articolo 11 della Costituzione, viola il principio della ragionevole durata del processo e i diritti dell'imputato, ed è, di fatto, un'amnistia occulta" (LEGGI), è qualcosa di insopportabile che merita solo fischi e urla. Anche quelli di una compita platea come quella di Confesercenti.

Ma andiamo a vedere quali battute dell'improvvisazione del Cavaliere hanno scatenato le rimostranze del pubblico...
L'intervento di Berlusconi era iniziato con alcune sue lamentele riguardo all'ultima notte passata in bianco per cercare di risolvere "problemi che sembrano irrisolvibili" e lamentando inoltre che "la volontà di operare non sia colta dai cittadini". Un inizio di legislatura con "giorni abbastanza difficili e intensi", insomma.
Poi l'intervento ha assunto i soliti toni concilianti nei confronti dell'uditorio: complimenti alla relazione del presidente di Confesercenti, Marco Venturi e l'assicurazione di prendere in esame e portare a soluzione i vari problemi sollevati dalla grande associazione di imprenditori, raccogliendo convinti consensi, cori da stadio ("Silvio, Silvio!", gridavano dalle poltrone) ed applausi da parte dell'intero uditorio.
Poi Berlusconi ha iniziato, col sorriso sulle labbra, ad evocare ricordi personali... Ha detto che ha passato tutti i suoi sabati da imprenditore in ospedale a trovare i suoi dipendenti malati, cosa che da quando è in politica non può fare più perché passa i "sabati mattina a studiare i dossier legali". Ed è stato a questo punto che ha iniziato con un crescendo dapprima a raccontare i suoi "difficili" rapporti con la magistratura davanti ad una platea silenziosa e via via più attonita, poi ad attaccare in maniera sempre più dura e concitata, man mano che dall'assemblea si levavano fischi, e grida sempre più forti.

"I giudici politicizzati sono una metastasi della nostra democrazia", ha detto Berlusconi suscitando le prime reazione della platea. Poi il presidente del Consiglio ha cercato di recuperare, ma ha ricevuto nuovi fischi mentre.
"L'architettura istituzionale che abbiamo in Italia rende difficilissimo il lavoro di innovazione nelle direzioni che sono da affrontare. Il premier in questa situazione ha le mani legate. Anzi - ha continuato il Cavaliere con una battuta e mostrando alla platea i polsi congiunti - molti pm a dire la verità vorrebbero vederlo così il premier...".
I rumori della paltea a quel punto sono diventati veramente forti, ma il premier, incurante di fischi e urla, ha cominciato a snocciolare alcuni dati (altro suo cavallo di battaglia teatrale. Anche questo probabilmente ha scocciato tutti) e ha parlato delle ingenti spese processuali di cui si fa carico da anni: "Vi do soltanto due dati. Lo sapete dal '94 al 2006 quanti pm e magistrati si sono interessati di Berlusconi? Presidente - ha detto rivolto a Marco Venturi - dice lei un numero? Al 2006 sono 789 che si sono interessati del politico Berlusconi - ha continuato non facendo caso all'imbarazzo di Venturi -, con il fine di sovvertire il voto degli italiani. Vi ricordo inoltre che gli italiani, come in tutte le democrazie, hanno il diritto di vedersi governare da coloro che hanno scelto attraverso un libero e democratico voto. Non possiamo accettare che un ordine dello Stato pretenda di calpestare questo diritto, cambiando chi è al governo con accuse folli ed infondate".

"Io ho fiducia nella categoria dei magistrati - ha aggiunto Berlusconi - perché ho avuto sempre l'assoluzione più completa. Sono sempre stato assolto o per non aver commesso il fatto o perché il fatto non sussiste". Il premier ha parlato allora del "calvario" che è riuscito a sopportare solo perché "ne ho i mezzi". "Questo calvario mi ha portato a subire 587 visite della polizia giudiziaria e della Gdf, 2.500 udienze e una spesa in avvocati dal '94 ad oggi di 174 mln di euro. Quindi mi indigno quando qualcuno nell'opposizione si lascia trasportare dall'ala più giustizialista, e dice che il presidente del Consiglio reagendo a quanto si cerca di fare per sovvertire il voto degli italiani, usa le leggi in modo non democratico e fa tutto soltanto nel proprio interesse""Il mio interesse - ha detto ancora alzando il tono della voce, tra le urla incessanti della platea - sarebbe stato quello di andarmene dalla politica, di andarmene dal Paese e di godermi i soldi che mi sono meritatamente procurato in tanti anni di attività". "Ecco quindi la mia indignazione - ha detto infine Berlusconi - quando questa opposizione, invece di capire il rischio che corre un Paese e una democrazia in libertà vigilata tenuta sotto il tacco da certi giudici politicizzati, non capisce una tale situazione e non si unisce alla maggioranza per far sì che la democrazia ritorni ad essere una vera democrazia. Se questa opposizione non capisce i rischi di tal genere che corriamo, non c'è più possibilità di dialogo e il dialogo si spezza. Lo hanno voluto spezzare loro questo dialogo. Ma ora non lo vogliamo più noi con un'opposizione che è ancora rimasta indietro ed è ancora un'opposizione giustizialista".
All'annuncio del premier della rottura del dialogo con il centrosinistra, la protesta si è fatta ancora più forte la protesta, e il presidente di Confesercenti è stato costretto a intervenire per calmare fischi ed urla.

Le ultime parole famose... - Così aveva detto ieri il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel corso dell'incontro al Quirinale con il Consiglio nazionale forense, prima dell'uscita di Berlusconi davanti la platea di Confesercenti: "Per scongiurare il rischio che si riaccenda una deletaria contrapposizione tra politica e giustizia sono necessarie misura ed equilibrio, nonché disponibilità al confronto e all'ascolto reciproco".

[Articolo di F.M. - Informazioni tratte da Reuters.com e Adnkronos.com]

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26 giugno 2008
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