Michele Cimino in Procura per oltre tre ore
L'ex vice presidente della Regione siciliana, indagato per concorso in associazione mafiosa, ha risposto ai pm di Palermo
È durato oltre tre ore l'interrogatorio dell'ex vice presidente della Regione siciliana Michele Cimino, indagato per concorso in associazione mafiosa. Il politico del Pdl, a cui due settimane fa è stato notificato un avviso di garanzia dalla Procura di Palermo, è stato sentito dal pm Fernando Asaro e dall'aggiunto Vittorio Teresi.
I magistrati contestano a Cimino di avere comprato, con denaro e assegnazioni di appalti pubblici, i voti di Cosa nostra, in particolare delle cosche di Porto Empedocle e Siculiana (Agrigento). Ad accusare il politico sono i pentiti Maurizio Di Gati, ex capo provinciale di Cosa nostra agrigentina, suo fratello Beniamino e i collaboratori Carmelo Sardino e Luigi Putrone.
I pentiti hanno riferito di "compravendite di voti" in occasioni delle elezioni regionali del 1996, 2001 e 2006, anni in cui Cimino proprio a Porto Empedocle e Siculiana fece il pieno di consensi.
Cimino che ha risposto ai pm, dicendosi estraneo ai fatti, è difeso dagli avvocati Nino Caleca e Grazia Volo. "Sono molto dispiaciuto e amareggiato per questa disavventura giudiziaria. Sono certo che tutto potrà risolversi al più presto. Credo nella giustizia e sono pronto e disponibile per qualsiasi altro chiarimento", ha detto l'ex vicepresidente della Regione dopo essere stato sentito dai pm.
[Informazioni tratte da Ansa, La Siciliaweb.it]
- Indagato l'ex assessore regionale Michele Cimino (Guidasicilia.it, 23/09/10)