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Migliaia di alberghi a rischio chiusura

Il 2012 si è chiuso con un drammatico calo di occupazione e fatturati. Federalberghi chiede un piano d'emergenza

03 aprile 2013

"Nel giro di pochi mesi alcune migliaia di hotel rischiano di chiudere". Tre giorni fa, a ridosso della Pasqua, il presidente di Federalberghi, la federazione più rappresentativa degli albergatori, Bernabò Bocca, aveva lanciato l'allarme e chiesto un Piano di emergenza per salvaguardare i lavoratori e le aziende del settore.
Non era la prima volta che lo faceva. Solo un mese fa Federalberghi aveva calcolato che nel 2012 agli albergatori l'Imu è costata in media 16 mila euro, l'80% in più dell'Ici. Per l'esattezza, per ognuno dei 34 mila alberghi esistenti in Italia l'Imu aveva rappresentato un esborso medio pari a 16.830 euro, per un controvalore di 523 euro per camera. Anche allora Bocca aveva ammonito: "centinaia se non migliaia di alberghi rischiano la chiusura per fallimento".

Ieri la notizia del suicidio di Edoardo Bongiorno, 61 anni, che si è ucciso a Lipari con un colpo di pistola nel suo albergo, l'hotel Oriente, a cui aveva dedicato la sua vita e che aveva ereditato dal padre (LEGGI).
"La situazione attuale, con drastici cali nei ricavi e contemporanei aumenti di costi e di tasse, uniti alle difficoltà delle imprese nei confronti del mondo bancario, rischia di spingere alcuni imprenditori a gesti estremi", ha commentato Bocca.
"Non possiamo non denunciare ancora una volta - afferma Nico Torrisi, presidente regionale siciliano e vice presidente nazionale di Federalberghi - la violenta crisi economica attuale della quale non tutti sembrano essere consapevoli. L'appello di Federalberghi è che tutte le istituzioni politiche, le rappresentanze delle categorie datoriali e lavorative, il sistema bancario, ridiano fiducia ad un intero comparto che è stato nei fatti abbandonato negli ultimi anni. Urgono risposte che siano adeguate e non seguano più gli schemi tradizionali che portano a scelte non dettate dalle urgenze del momento che viviamo".

"Dobbiamo trovare rapidamente soluzioni che permettano di uscire dalla spirale che ormai accomuna imprenditori e lavoratori. Il turismo, che, insieme alla cultura, costituisce la risorsa essenziale dell'Italia, necessita di un piano straordinario per riportarlo ai passati livelli di concorrenza europea e mondiali", osserva il senatore del Partito Democratico Raffaele Ranucci, il quale si augura che le commissioni speciali di Camera e Senato "pongano questo comparto strategico per la nostra economia al centro delle misure prioritarie".
Nel 2012 sono stati persi 7 milioni di pernottamenti negli alberghi italiani, conseguenti ad un calo di presenze turistiche pari al -2,5%. Il settore ha perso 3 miliardi di giro d'affari e i fatturati sono calati del 10. L'anno si è chiuso con una diminuzione del 3% del lavoratori occupati, quantificabile, nel solo comparto alberghiero, in 10 mila unità e in qualcosa come 60 mila a livello aggregato di settore. Ora dalla politica gli albergatori si aspettano agevolazioni fiscali, dall'Imu alla Tares, semplificazioni per l'accesso al credito, promozione massiccia verso i Paesi ad economia forte della destinazione Italia, drastica riduzione del costo del lavoro.

E dopo la tragedia dell'albergatore Edoardo Bongiorno, la rabbia degli operatori turistici delle Eolie è esplosa. "Non vogliamo formulare conclusioni affrettate o superficiali né osiamo avere la pretesa di poter scandagliare l'animo umano. Non possiamo però far finta di non sapere che Edoardo, per dirla con le sue parole, era un uomo distrutto fisicamente, moralmente, psicologicamente dalle difficoltà economiche" ha sottolineato Christian Del Bono, presidente di Federalberghi isole minori Sicilia. "Sono anni - ha aggiunto - che denunciamo, alla politica e alle istituzioni, le carenze di un sistema che rischia di implodere, per ottenere soltanto provvedimenti tampone, raramente risolutivi".

"A questo punto - ha osservato il rappresentante degli albergatori - o cediamo allo scoramento e chiudiamo i battenti, oppure ripartiamo da Edoardo, lavorando seriamente alle cause che possono averne ingenerato il profondo disagio. La crisi ha solo messo a nudo tutte le debolezze di un compart oche soffre da decenni per la totale assenza di una politica per il turismo ai vari livelli: nazionale, regionale e locale". Del Bono, che fa riferimento alla mancata programmazione dei fondi comunitari, sollecita "politiche concrete finalizzate delle miglioramento dell'offerta e alla destagionalizzazione dei flussi turistici oltre ad agevolazioni fiscali per compensare gli evidenti svantaggi connessi all'insularità ed evitare il rischio default". [Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it]

- Si spengono le luci negli hotel di Cefalù (Guidasicilia.it, 24/11/12)

- Continua la serrata degli albergatori di Cefalù (Guidasicilia.it, 28/11/12)

- Il Tar boccia il ricorso degli albergatori di Cefalù (Guidasicilia.it, 17/01/13)

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03 aprile 2013
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