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Migranti verso l'Europa, come uno tsunami

Sarebbero quasi un milione i migranti pronti a sbarcare in un'Italia col sistema di accoglienza al collasso

29 aprile 2014

"Ci sono 800 mila persone, se non di più, pronte a partire dall'Africa verso l'Europa, mentre il nostro sistema di accoglienza per i migranti è al collasso". Il direttore centrale dell'immigrazione e della polizia delle frontiere, Giovanni Pinto, ha esposto una situazione drammatica durante l'audizione dalle commissioni Difesa ed Esteri riunite del Senato. "Il sistema di accoglienza per i migranti - ha aggiunto Pinto - è al collasso, non abbiamo più luoghi dove portarli e le popolazioni locali sono indispettite dal continuo arrivo di stranieri".
"Non abbiamo di fronte un governo col quale instaurare una dialettica - ha spiegato Pinto -, mancano interlocutori, possiamo dare tutti gli aiuti che vogliono, ma poi potrebbero essere usati in maniera negativa, non per le finalità stabilite. Attraverso la Libia giunge l'universo mondo. In quel Paese c'è la percezione di assoluta mancanza di controllo e rischiamo in prospettiva di vedere aumentare sensibilmente il numero di clandestini. In Libia non c'è un primo ministro, non c'è alcuna compagine governativa, non ci sono ministri. Ci sono clan, due in questo momento, che hanno il controllo: uno di area moderata, l'altro estremista supportato dal Qatar. I rappresentanti nominati dell'Assemblea sono alle dipendenze delle tribù che controllano il territorio".

Pinto ha sottolineato che in Italia "non ci sono più luoghi dove portarli e le popolazioni locali sono indispettite dal continuo arrivo di stranieri. Il Viminale sta pensando a un piano di accoglienza per 50 mila migranti, perché i 16 mila posti dello Sprar (il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) non sono sufficienti".
Secondo la disamina di Pinto, nel 2014 sono arrivati via mare 25mila migranti, più della metà di quelli giunti nell'intero 2013, quando furono 43mila. Di questi, il 90 per cento è partito dalla Libia. I numeri, ha aggiunto Pinto, "sono in linea con quelli del 2011, l'anno delle cosiddette primavere arabe, quando arrivarono 63mila migranti".

"Sicuramente l'operazione Mare Nostrum ha dato risultati eccellenti, anche se ha incrementato le partenze dalla Libia. Dopo la tragedia del 3 ottobre a Lampedusa non abbiano più morti e questo è un dato oggettivo. Meglio gli arrivati che i morti, anche se un così massiccio arrivo di persone crea problemi. Mare Nostrum ha svolto un'operazione di drenaggio delle partenze, raccogliendo finora 23 mila persone". "Gli interventi di soccorso - ha proseguito il dirigente del Viminale - si svolgono a 30-40 miglia dalle coste libiche, le organizzazioni criminali che gestiscono il traffico di uomini lo sanno e ricorrono a natanti di qualità sempre peggiore, gommoni artigianali fatti in casa e barconi fatiscenti. Il prezzo del viaggio si è abbassato rapidamente. Non hanno bisogno di mettere eccessivo carburante e cibo perché sanno che la percorrenza massima sarà di 10-12 ore e le organizzazioni stanno lucrando ingenti somme da questo traffico".
Secondo Pinto, serve "una exit strategy da Mare Nostrum. Bisogna ripensare l'organizzazione del pattugliamento in mare". Il dirigente ha quindi fornito alcuni numeri sui costi sostenuti dall'Italia: nove milioni e mezzo di euro al mese per il pattugliamento; due milioni e mezzo di euro sono stati spesi per gli oltre 50 voli interni di trasferimento dei migranti dalla Sicilia ad altre località; 1,2 milioni di euro per i 30 voli di rimpatrio. "La Commissione europea - ha sottolineato - deve mettersi le mani in tasca e dare risorse".

La stima di Pinto supera, e di gran lunga, quella dello stesso titolare del Viminale, il ministro dell'Interno Angelino Alfano, che poco meno di un mese fa aveva lanciato un simile allarme: "Secondo le nostre informazioni, in Nordafrica ci sono tra 300 e 600mila persone in attesa di transitare nel Mediterraneo. Si tratta di persone che molto spesso finiscono nelle mani di trafficanti di morte, trafficanti di esseri umani". "Noi ci batteremo perché l'Europa difenda le frontiere"; aveva aggiunto Alfano, "lo strumento c'è, si chiama Frontex, va potenziato. Se non si difende la frontiera non si risolve il problema degli sbarchi".

Durissima la reazione del senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri: "E' pazzesco. Sarebbero pronti a partire 800mila clandestini, ben oltre a quelli che aveva annunciato giorni fa Alfano. Una vera e propria invasione che non siamo in grado di gestire. Quanto affermato dal Viminale è scioccante". E il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini: "La Lega è pronta a denunciare Renzi e Alfano, perché non stanno facendo niente per fermare l'invasione. Quante malattie stanno tornando in Italia? Ora referendum per reintrodurre il reato di immigrazione clandestina". Critico anche il centrista Pier Ferdinando Casini: "Mare nostrum ha salvato molte vite umane, ma così com'è non può continuare".

Dopo le polemiche scatenate dalla sua audizione, il direttore centrale dell'immigrazione Pinto ha poi però fatto una parziale marcia indietro: "Tra i 600mila e gli 800mila sono in Libia, ma non è detto che siano pronti a partire. E poi vorrei assicurare tutti che la situazione è assolutamente sotto controllo. La situazione è complessa, ma stiamo gestendo tutto con la massima tranquillità e non c'è nessuna situazione di allarme".

[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it, Repubblica.it]

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29 aprile 2014
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