Miliardi al Sud: Super ok!
La soddisfazione del governatore Lombardo: ''Soddisfatti dallo sblocco dei Fas per la Sicilia, perchè siamo stati rimborsati''
Dunque, arrivano i 4 miliardi per le aree sottoutilizzate della Sicilia. "Non ci sono alternative. Come si dice? Soddisfatti o rimborsati? Ecco, sono soddisfatto perché rimborsato". Il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, ha raggiunto il suo scopo: ricevere, prima possibile, i soldi dei Fas (Fondi per le aree sotto-utilizzate).
Quanto avvenuto ieri nella riunione del Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe) ha ricevuto da Lombardo "un super ok". "Questo governo, ed è un fatto storico - ha detto il goverantore siciliano alla fine della riunione-, si pone come obiettivo il superamento del divario fra Nord e Sud" e con lo sblocco dei Fas per la Sicilia "ha smentito con i fatti, che sono più importanti delle parole, il presunto 'nordismo' del governo".
"Siamo stati costretti a sentirne di tutti i colori, come se non sapessimo - ha sottolineato Lombardo riferendosi alle polemiche degli ultimi giorni - che i fondi Fas non possono essere usati per le spese correnti. Si è persino paventato il rischio che potessero essere dirottati per pagare gli stipendi ai forestali, e per inciso ricordo che i forestali non li abbiamo mica assunti noi, li abbiamo trovati...". "Il lungo confronto, serrato e costruttivo, con il governo nazionale ha portato invece alla definizione di un piano di investimenti d'eccellenza: il 43 per cento delle risorse sarà destinato alla realizzazione di infrastrutture, il 14 per cento a iniziative per incentivare la produzione e la competitività. Scelte che pongono la Sicilia ai primi posti in Italia nelle stime del tasso di sviluppo e della dotazione infrastrutturale. Questo risultato conferisce nuova credibilità alla classe dirigente regionale, rivela l'efficienza del sistema siciliano e premia il duro lavoro dei dipartimenti, degli uffici e dei funzionari della regione. Si apre una fase nuova in cui le opportunità di crescita sono a portata di mano".
Lombardo ha ricordato anche come la Sicilia sia "l'unica regione d'Italia che ha evitato il commissariamento perché ha presentato un piano di rientro sanitario estremamente rigoroso" e come l'isola abbia "dimostrato con i fatti che c'è un'inversione di tendenza". "In questa direzione valutiamo positivamente - ha rilevato Lombardo - la volontà del governo nazionale di farsi carico della necessità di colmare il divario che esiste tra il nord e il sud. Le iniziative annunciate sono quelle che chiediamo e attendiamo da molto tempo. Ma solo la loro concreta realizzazione potrà portare a una vera unità del Paese". "C'è stato, in queste settimane - ha continuato il governatore -, un fitto dialogo istituzionale con il governo, con i ministri Tremonti e Scajola, con il sottosegretario Miccichè: adesso tocca alle altre regioni del mezzogiorno. In dirittura d'arrivo c'è la Puglia. Mentre i tecnici sono al lavoro per completare la valutazione de i piani delle altre regioni. Non a caso il Cipe farà un'altra seduta, come ha assicurato il Presidente del Consiglio, nei prossimi giorni". Quanto all'ipotesi di una Banca del Sud, Lombardo dice: "Dovremmo dotarci, l'ho spiegato a Tremonti, di una banca che parli il dialetto, che conosca i clienti, le loro potenzialità, le loro esigenze... Una banca che parla l'inglese da Palermo a Praga è troppo rigida, finisce col penalizzare i soggetti più deboli". E la cabina di regia? "E' il tentativo centralista - ha risposto Lombardo - di un'Italia che si dice tendenzialmente federalista". Quanto all'atteggiamento che l'Mpa terrà in Parlamento, dopo lo sblocco dei fondi Fas, il Governatore della Sicilia ha detto infine che "non cambierà nulla: i parlamentari non potranno che continuare a comportarsi così. La linea sarà dettata dalle leggi che ci saranno proposte".
A cosa serviranno i fondi sbloccati - Il ministro per lo Sviluppo Economico, Claudio Scajola, ha spiegato che il "43% dei 4,3 miliardi di fondi sarà destinato a opere strategiche". Ci saranno 300 milioni per migliorare i collegamenti con le isole minori, 560 milioni destinati ai collegamenti Nord-Sud (Gela-Santo Stefano Calastra), 370 per potenziare le grandi arterie stradali (Messina-Palermo, Messina-Catania, Siracusa-Gela, ragusa-Catania) e poi 520 milioni destinati alle opere idriche, 410 per interventi infrastrutturali in campo ambientale, 91 milioni per l'innovazione tecnologica, 330 per i 'contratti di sviluppo' destinati alle imprese, 80 di edilizia scolastica e 450 milioni finalizzati a opere di riqualificazione urbana.
Il ministro ha chiarito che si lavorerà su due direttrici: oltre alla gestione e allo sblocco dei fondi Fas, "si lavora al Piano Berlusconi per il Sud", che "servirà a convogliare risorse regionali e nazionali su grandi obiettivi di sviluppo nei settori delle infrastrutture, reti energetiche, turismo, del sostegno alle imprese, all'occupazione e alla qualificazione del capitale umano e del rafforzamento del credito al Sud. Senza dimenticare la fiscalità di vantaggio e la sicurezza".
Piano per la Sicilia: primo Programma regionale - L'approvazione da parte dei Cipe del piano attuativo della Sicilia è "politicamente molto importante. È il primo programma regionale presentato e approvato, altri sono stati presentati dopo e altri non sono stati presentati affatto". Lo ha sottolineato il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, in conferenza stampa a Palazzo Chigi. "Il piano della Sicilia, dopo una dialettica molto intensa, è assolutamente compatibile con gli obiettivi strategici della Sicilia e dell'Italia. Abbiamo aggiunto un addendum nella logica della collaborazione tra governo e regione: si gestisce l'avanzamento del piano con una dialettica che ha ad oggetto la gestione e il superamento di eventuali criticità. E le criticità saranno ragione di incontro non scontro". Ci saranno investimenti in strutture a supporto della legalità (caserme e carceri) e infine la fiscalità. "Si è deciso di avviare esperimenti di fiscalità di vantaggio (o speciale come si chiama con il federalismo) compatibili con il quadro europeo e logici nella nostra strategia. Il Par della Sicilia - ha aggiunto Tremonti - è il paradigma con il quale vogliamo sviluppare un rapporto con le altre regioni. Ma la specificità della Sicilia è anche geografica. Il Par potrà così essere differenziato per le altre regioni". "Abbiamo strumenti nazionali e regionali ma questo è un sistema che ha un difetto. Serve una struttura politica a servizio di una visione politica. È troppo presto per dire quale sarà la struttura. Come la cassa del Mezzogiorno? Vedremo".
Al recupero del tempo perduto - "Sono particolarmente soddisfatta, si è ricostruito il rapporto tra noi": così il ministro dell'ambiente, Stefania Prestigiacomo, saluta lo sblocco nella riunione del Cipe delle risorse per il piano attuativo regionale della Sicilia. "Da ministro meridionale - ha detto la Prestigiacomo in conferenza stampa a palazzo Chigi - esprimo la mia soddisfazione perchè la deliberazione odierna pone fine a una fase dialettica abbastanza vivace". "Ringrazio il ministro Tremonti che conferma il lavoro del governo per dare risposta alle aspettative del mezzogiorno grazie anche alla fiscalità speciale, il sostegno alla legalità e il piano infrastrutture. Sono una risposta alle richieste del Sud per recuperare il tempo perduto, intendo il ritardo storico".
ll presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nel corso del Cipe di ieri, secondo quanto riferito da fonti di palazzo Chigi ha precisato che "si è già aperto un tavolo con le altre regioni" per sbloccare i Fondi per le aree sotto-utilizzate così come fatto per la Sicilia. Il premier, sempre secondo le stesse fonti, non ha per questo escluso la convocazione di un Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe) durante la pausa estiva, proprio per dar via libera ad altri fondi Fas nel caso in cui altre regioni presentino progetti per lo sblocco dei fondi. Il metodo seguito per lo sblocco dei fondi Fas per la Sicilia, ha detto il presidente del Consiglio, "varrà anche per tutte le altre regioni". Con la Puglia e le altre regioni, ha proseguito, "si è già aperto un tavolo e non escludo che, se qualche regione presenterà il piano in tempo, si possa convocare un Cipe durante le vacanze". A proposito dello sblocco dei fondi per la Sicilia, Berlusconi ha detto che si tratta di un risultato "davvero positivo".
Dalla parte opposta...
"Il Sud è stato tradito da un anno di governo Berlusconi. Ogni cosa che è stato necessario finanziare, da quelle nobili come il terremoto in Abruzzo a quelle ignobili come le multe per le quote latte, è stata finanziata togliendo fondi alle aree sottosviluppate". Queste le parole del segretario del Partito democratico Dario Franceschini, nel corso di una conferenza stampa indetta per denunciare la divergenza tra quello che il governo fa e quello che comunica di aver fatto per il Meridione. Franceschini ha spiegato che finora "sono stati tolti al Mezzogiorno 35 miliardi di cui non parla nessuno". Inoltre i 4 miliardi che sono stati sbloccati dal governo erano "fondi dovuti e indisponibili" per i ministeri, visto che spettavano direttamente alle Regioni.
Il leader del Pd si è infine soffermato sul ponte sullo Stretto: "L'opera simbolo del governo Berlusconi è stata sostanzialmente definanziata. I fondi sbloccati oggi non possono essere spesi nel 2009 perché non andranno a cassa prima del 2010".
Al leader del Pd ha replicato il ministro delle infrastrutture e trasporti, Altero Matteoli: "Evidentemente Franceschini è stato male informato, cambi l'informatore. Non è vero che il ponte sullo Stretto è stato definanziato. Il governo nominerà Pietro Ciucci commissario per velocizzare le procedure realizzative, dopo lo stop impresso all'opera dal governo Prodi sostenuto da Franceschini. A riprova che il ponte si fa, oggi il Cipe, lo ribadisco a beneficio di una corretta informazione, ha approvato lo spostamento della ferrovia di Cannitello per consentire l'ubicazione della torre del ponte sulla costa calabra".
Sulla stessa questione il responsabile per il Mezzogiorno del Pd, Sergio D'Antoni ha spiegato che il dl anticrisi prevede che i fondi per il ponte "saranno erogati tenendo conto dell'andamento della finanza pubblica, quindi non saranno erogati. Perciò Berlusconi non ne parla più".
Secondo D'Antoni è stato fatto "tanto rumore per nulla. Il governo ha fatto una mirabolante serie di ipotesi, a partire da un piano Marshall a chissà quali altre trovate, ma nella sostanza il Sud si ritrova con molto meno di quello che era stato assegnato". D'Antoni ha sottolineato in una conferenza stampa che "i quattro miliardi stanziati dal governo sono soldi dovuti e in ogni caso molto meno di quanto spetterebbe al Sud", che ha subito "uno scippo da 35 miliardi di euro. I Fondi per le aree sottosviluppate (Fas) spettano per l'85% al centro-Sud e per il 15% al centro-Nord. Il governo Prodi aveva fatto un piano che prevedeva 120 miliardi (rispettivamente 105 al Sud, 15 al Nord). Arriva al governo Berlusconi e dei 64 miliardi che avrebbe dovuto mette l'Italia (gli altri sono a carico dell'Ue), si fa strage".
Ecco cosa è successo: "Nella manovra 2008 sono stati tagliati in un colpo solo 12 miliardi, quindi si è passato di 64 a 52. Dei quali 25 spettanti ai ministeri e altri 27 direttamente alle regioni. In questo anno dei 25 miliardi nazionali a oggi ne sono rimasti due: 23 sono stati usati per finanziare il finanziabile, cose nobili come l'Abruzzo e cose ignobili, come le quote latte. I 23 miliardi sottratti quest'anno, più i 12 tagliati nel 2008 fanno uno scippo pari a 35 miliardi di euro, che loro vendono come una grande nuova politica per le aree svantaggiate".
Secondo il candidato segretario del Pd Pier Luigi Bersani "ancora una volta si vendono come novità risorse già attribuite negli anni precedenti e fin qui bloccate". "La novità vera è che si pensa, a quanto pare, di guardare avanti tornando indietro alla logica secondo la quale, invece di offrire risposte, si offre qualche ente pubblico. Se si vuol fare qualche passo concreto su una strada nuova si ripristinino quegli strumenti automatici ed efficaci, come il credito di imposta per gli investimenti e per l'occupazione, che sono stati soffocati sul nascere dal governo Berlusconi". "È questa - conclude Bersani - al concreto, la fiscalità di vantaggio di cui si parla e che può, davvero, e senza mediazioni amministrative, portare qualcosa di nuovo nel Mezzogiorno".
Senza fronzoli il parere di Antonio Di Pietro, leader dell'Italia dei valori: "Il debito pubblico non è un bordello dove si entra, ci si serve e si esce senza pagare. Questo Silvio Berlusconi lo sa benissimo, visti i suoi vizietti privati in pubblica veste. E allora il governo deve dirci: quale copertura hanno gli investimenti promessi al Sud?". Di Pietro attacca il governo dal suo blog: "Più fondi per nullà è uno slogan degno di Cetto Laqualunque, il personaggio di Antonio Albanese, che mostra la disinvoltura nell'alimentare un meccanismo perverso che è alla base dei fenomeni baresi, di cui si parla in queste ore, e che coinvolgono sì la sinistra, ma con intrecci anche nel centrodestra di Raffaele Fitto. Fenomeni di corruzione e collusione con la criminalità che mostrano ramificazioni bipartisan in un gioco a più squadre con un'unica regola: frodare lo Stato ed i cittadini".
[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Ansa.it, La Siciliaweb.it]
- L'isola ha già pronto il progetto di spesa... di Emanuele Lauria (Repubblica.it)