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Minacce per evitare la revoca dell'appalto al Policlinico di Palermo

Due arresti per di minacce, estorsione e interruzione di pubblico servizio

28 maggio 2014

Avrebbero minacciato e tenuto sotto pressione i vertici dell'azienda sanitaria Policlinico di Palermo per non fare rescindere il contratto di pulizia e sanificazione dei locali.
All'alba di oggi gli agenti della Digos hanno arrestato Marco Tuzzolino e Dario Anzalone, entrambi di 35 anni, dopo lunghe indagini coordinate dal sostituto procuratore Siro De Flammineis. Sono accusati di minacce, estorsione e interruzione di pubblico servizio.
La vicenda ruota attorno all'appalto aggiudicato alla ditta calabrese Euroservice srl, società che aveva presentato un forte ribasso ma che non avrebbe garantito il servizio previsto dal capitolato d'appalto. I vertici aziendali avevano proposto la rescissione del contratto e a quel punto sarebbero entrati in azione Tuzzolino e Anzalone che avrebbero creato un clima di costante intimidazione durato oltre due anni, a partire dalla fine del 2011. La denuncia, nel 2012, è stata presentata dal direttore generale dell'azienda sanitaria. Sarebbe stato Tuzzolino, ritenuto dagli agenti della Digos titolare occulto di un bar nella zona del Policlinico, a minacciare i dipendenti dell'ospedale per ottenere attestazioni positive sulla pulizia dei locali.

L'appalto prevedeva standard che non venivano rispettati. Per proseguire nel servizio, nonostante livelli di pulizia non soddisfacenti, Tuzzolino avrebbe minacciato il capo sala del reparto di chirurgia vascolare e quello del reparto di terapia intensiva neonatale.
Con violenza avrebbe negato gli interventi di pulizia e sanificazione al tecnico della camera iperbarica e al personale del reparto di chirurgia clinica respiratoria. Tutto per garantire il massimo profitto alla Euroservices, limitando il più possibile gli interventi effettuati per contenere i costi del servizio. A Tuzzolino e Anzalone viene contestato il reato di estorsione. Dietro minacce, i due hanno imposto ai propri dipendenti la disdetta dell'iscrizione a un sindacato rappresentativo, per favorire il transito verso un'altra sigla: le iscrizioni passarono da 113 ad 8, creando alla sigla sindacale anche il mancato introito di duemila euro.

"Il reato di estorsione contestato a Marco Tuzzolino riguarda il passaggio di oltre 100 lavoratori dell'impresa Euroservices srl dal sindacato Fisascat Cisl ad una sigla del sindacato Uil. Un passaggio massiccio che ha causato un danno di circa 2000 euro alla sigla della Cisl", ha detto Giuseppe De Blasi, dirigente della sezione investigativa della Digos di Palermo, illustrando i risultati dell'indagine. Da chiarire, tra l'altro, se Tuzzolino avesse un "gancio" all'interno del sindacato verso cui, con minacce e intimidazioni, faceva spostare i lavoratori dell'impresa. "Le indagini proseguono - ha sottolineato De Blasi - e anche su questo punto non è possibile, al momento, aggiungere altri particolari".
Ma dalla Uiltucs arriva una secca smentita: "Non abbiamo mai registrato il passaggio di nuovi cento lavoratori. Invitiamo gli organi preposti a dire con chiarezza quale altra organizzazione sia stata coinvolta da questo anomalo transito di iscritti. L'organizzazione coinvolta non è per nulla di area Uil come è stato riferito ai cronisti. La Uiltucs non c'entra nulla e lo ripetiamo, lo dimostrano le carte: noi non abbiamo mai avuto alcun boom. Anzi nel tempo abbiamo sempre messo in atto manifestazioni di protesta e ci siamo sempre opposti a ogni operazione che potesse danneggiare i lavoratori, non risultando mai compiacenti a nessuno". [ANSA, Lasiciliaweb.it, Repubblica/Palermo.it]

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28 maggio 2014
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