Modificato il disciplinare di produzione dell'olio DOP Monti Iblei
L'Unione europea ha approvato le modifiche richieste dal Consorzio nel 2012
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Il disciplinare di produzione dell'olio Dop Monti iblei, con la pubblicazione sulla Gazzetta europea dello scorso 19 agosto, è stato modificato. Un lavoro non da poco, che impegna il Consorzio già dal lontano 2012.
Parecchie le novità: dall'ampliamento delle aree di produzione, con l'ingresso di nuovi comuni, all'inserimento di nuove varietà.
Quattro le new entry: Scordia e Mirabella Imbaccari in provincia di Catania, Avola e Carlentini nel Siracusano. In questi comuni, infatti, "sono stati riscontrati i requisiti storici ed agronomici per poter far parte della zona geografica di produzione dell'olio Dop Monti iblei".
Oliveto nella zona dei Monti Iblei - Foto di ibleo (Giulio Lettica) - Flickr, CC BY-SA 2.0
È stata introdotta la possibilità di utilizzare la denominazione "Monti iblei" per tutta la produzione eliminando l'obbligo di usare le menzioni geografiche aggiuntive. Anche l'altitudine, inerente l'ubicazione delle piante o dei terreni olivetati, non ha più alcun limite.
Altra novità, riferita sempre al disciplinare di produzione pubblicato sulla Gazzetta europea, riguarda l'inserimento di due varietà autoctone Biancolilla e Zaituna e la possibilità, per i produttori, di realizzare oli monocultivar o, in alternativa, con uno, due, tre e al massimo cinque cultivar diverse.
"Abbiamo incassato un risultato straordinario - commenta Giuseppe Arezzo, presidente del Consorzio di tutela dell'olio Dop Monti iblei - frutto di un lavoro incessante del consorzio e del consiglio di amministrazione. Abbiamo tutte le carte in regola, adesso, per portare avanti un importante lavoro di promozione con l'aiuto che ci arriverà anche, ne siamo certi, dal sindaco di Chiaramonte Gulfi, Sebastiano Gurrieri, nella sua qualità di coordinatore regionale delle Città dell'olio della Sicilia".