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Modifiche al ddl intercettazioni

Il PdL ha presentato 11 emendamenti che alleggeriscono i termini del disegno di legge. Da lunedì discussione al Senato

29 maggio 2010

Il Popolo delle Libertà con undici emendamenti, pubblicati sul sito del Pdl al Senato, ha modificato il disegno di legge sulle intercettazioni che sarà all'esame dell'Aula di Palazzo Madama da lunedi' prossimo. La principale modifica al discusso ddl il "sì alla pubblicazione per riassunto degli atti relativi ad indagini in corso", non le intercettazioni, prima dell'udienza preliminare.
Gli undici emendamenti presentati sono stati firmati dal capogruppo Maurizio Gasparri, dal vice Gaetano Quagliariello, dal presidente della commissione Giustizia Filippo Berselli e dal relatore Roberto Centaro. Gli emendamenti sono stati approvati anche dalla Lega.
Tra le altre modifiche presentate, l'estensione della norma transitoria, con l'ampliamento della possibilità di applicare le nuove norme ai procedimenti in corso. Viene poi cancellata la parte relativa alle riprese visive, che verrà inserita in un altro provvedimento, e si parlerà di "intercettazioni di immagini mediante riprese visive". Possibile pubblicare l'ordinanza di custodia cautelare fatta eccezione per le intercettazioni telefoniche e i giornalisti iscritti all'Ordine, sia professionisti che pubblicisti, potranno compiere registrazioni non autorizzate o riprese con telecamere nascoste.
Inoltre diminuiscono le sanzioni per gli editori che pubblicheranno gli atti giudiziari prima dell'udienza preliminare. E non ci saranno limiti di tempo per intercettare i latitanti. "La norma era chiara, l'esecutore non l'ha applicata bene; è chiaro che la fonte, ossia il legislatore, interviene nuovamente" ha detto il ministro della Giustizia Angelino Alfano ricordando che la norma sulle intercettazioni era stata prodotta oltre dieci anni fa e introdotta nel Codice di procedura penale.

I DIVIETI - Vietata la pubblicazione delle intercettazioni, anche se non più coperte dal segreto fino alla conclusione delle indagini preliminari. Vietata anche la pubblicazione delle ordinanze emesse in materia di misure cautelari. Il via libera alla pubblicazione arriverà solo dopo che l'indagato o il suo difensore siano stati avvertiti dell'ordinanza del giudice. Altrettanto vietata la pubblicazione delle intercettazioni di cui sia stata ordinata la distruzione o che riguardino fatti, circostanze e persone estranee alle indagini.

NORMA TRANSITORIA - Inoltre viene estesa la norma transitoria del provvedimento. Si prevede cioè che alcune delle misure introdotte con il ddl - ad esempio la sostituzione del pm nel caso in cui questo rilasci dichiarazioni sul procedimento in corso o sveli atti coperti da segreto - si applichino anche ai processi in corso alla data di entrata in vigore della legge. L'emendamento estende queste norme. Vi rientreranno infatti l'obbligo di astensione del pm, la sua sostituzione nel caso in cui risulti iscritto nel registro degli indagati per violazione delle norme sulla diffusione degli atti di indagine; il divieto di intercettare i difensori anche su utenze di terze persone; tutta la nuova procedura per ottenere l'autorizzazione comprendendo anche i presupposti dei 'gravi indizi di reato', previsti nell'articolo 114 del testo; l'obbligo di trasmissione degli atti agli ordini professionali per comminare così ai giornalisti la sanzione disciplinare; tutte le varie procedure relativi alle intercettazioni tra cui il divieto di trascrizione di quelle estranee alle indagini; il divieto di fare riprese in aula senza che ci sia l'accordo di tutte le parti intercettate; il divieto assoluto di pubblicare le intercettazioni che non siano state acquisite al procedimento; maggiori informazioni alla pubblica amministrazione sulle modalità e sul tipo di reato commesso dal dipendente pubblico.

RIPRESE TELEVISIVE - Un altro emendamento a firma Pdl e Lega sopprime l'intero comma 10 del ddl intercettazioni, quello che riguardava la disciplina sulle riprese visive. Ora si parlerà solo di "intercettazioni di immagini mediante riprese visive", togliendo così tutta quella parte che disciplinava le riprese visive "captative" e "non captative". "Le riprese visive, insomma - spiega il relatore Centaro - diventeranno oggetto di una normativa ad hoc". Non è ancora chiaro se le intercettazioni mediante riprese visive potranno captare anche i contenuti di conversazioni oppure se dovranno limitarsi solo alle immagini.

SANZIONI EDITORI - Infine le sanzioni per gli editori che pubblicheranno gli atti giudiziari prima dell'udienza preliminare saranno più lievi: da 25.800 euro a 309.800 euro. Le quote che dovranno essere pagate dagli editori andranno dalle "100 alle 200" (nel testo licenziato dalla Camera si prevedevano invece pagamenti dalle "250 alle 300 quote"). Ogni quota può oscillare dai 258 ai 1500 euro.

L'ITER - Le nuove norme sulle intercettazioni si applicheranno anche ai procedimenti pendenti alla data di entrata in vigore della legge. La discussione in aula comincerà lunedì.

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Repubblica.it]

 

 

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29 maggio 2010
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