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Morte di un dittatore. Il 2006 si è chiuso con la discussa impiccagione dell'ex raìs Saddam Hussein

02 gennaio 2007

Salito sul patibolo, Saddam avanza sulla botola e invoca Dio
- ''Ya Allah''

Il boia gli passa il cappio attorno al collo. Voci fuori campo:
- ''Avrà successo colui che prega Maometto e la famiglia di Maometto''
- ''Dio preghi per Maometto e la famiglia di Maometto''
(frase di rito della tradizione sciita)
- ''Che Dio solleciti la sua apparizione...'' (riferimento Al Ahdi, il dodicesimo imam degli sciiti) ''...e maledica il suo nemico! Moqtada, Moqtada, Moqtada'' (Al Sadr, leader radicale sciita capo dell'esercito del Mahdi)

Sorriso sarcastico di Saddam e parole confuse, forse Moqtada
- ''E' questa la nobiltà umana?''''E' questo il vostro coraggio?''

Voci fuori campo:
- ''Abbasso la dittatura!'' ''Viva Mohammed Baquer Al Sadr!'' (Zio di Moqtada, mandato a morte da Saddam negli anni '80). ''Vai all'inferno!''

Il giudice Munqid al Faraon:
- ''Per favore no. L'uonmo sta per essere impiccato. Vi prego, per favore no''

Saddam recita la professione di fede musulmana:
- ''Io testimonio che non c'è altro Dio che Allah e Maometto è il suo Profeta''

Comincia a ripetere la formula.
La botola si apre.
Grida intorno: ''E' caduto il tiranno. Lasciatelo per otto minuti''

Il 2006 si è concluso con l'impiccagione di Saddam Hussein. L'ex presidente iracheno è stato giustiziato, poco prima delle 4, ora centrale europea, del 30 dicembre. In Iraq erano quasi le 6. Secondo testimoni, sotto al patibolo si sarebbe ballato e cantato per festeggiare la morte dell'ex dittatore.
L'ex rais, giudicato colpevole per l'uccisione (nel 1982) di centoquarantotto civili sciiti del villaggio di Dujail. Un eccidio ordinato per rappresaglia, dopo un fallito attentato, all'età di sessantanove anni, è dunque uscito di scena dopo aver guidato un regime sanguinario durato oltre due decenni.

Le immagini che hanno fatto il giro del mondo e la voce di alcuni testimoni, hanno detto che Saddam sarebbe arrivato sereno alla forca. Ma un altro filmato, forse girato con un telefonino da una delle persone che hanno assistito all'esecuzione, racconta altro. Racconta di un Saddam deriso, schernito e assordato dal nome del suo peggior nemico, il leader radicale sciita Moqtada al Sadr. Il suo volto appare più volte con l'espressione di un uomo impaurito, e le parole che da lui si sentono proferire sono invocazione ad Allah.
Un attimo primo che il portellone della botola si apra, facendo cadere Saddam nelle profondità della morte, le immagini hanno immortalato il suo ultimo sguardo, velato da quello che sembra un sarcastico sorriso. Un ultima sua frase: ''E' questa la nobiltà umana?''. 
La botola si apre e Saddam penzola come un pesante sacco ormai vuoto di vita. Le immagini, sempre più confuse e buie, grazie ad una serie di flash di macchine fotografiche, permettono di vedere la testa di Saddam, questa volta ripreso dall'alto, con il collo spezzato, il volto rivolto verso l'alto, gli occhi aperti, sbarrati.
Il terribile dittatore defenestrato, costretto a fuggire e stanato dagli americani è morto.
Secondo le associazioni internazionali per la difesa dei diritti umani il processo contro Saddam Hussein è stato iniquo. Secondo Human right watch il tribunale ha sprecato un'importante opportunità per rendere giustizia in modo credibile al popolo iracheno.

La salma di Saddam è stata inumata a Ramadi roccaforte degli insorti sunniti e dove già riposano i suoi due figli, Usay e Qusay, uccisi dagli americani in un raid nel 2003. Lo hanno fatto sapere i membri della famiglia dell'ex raìs con una dichiarazione all'agenzia di stampa Reuters.
E non si placa l'eco delle proteste per l'impiccagione di Saddam Hussein avvenuta sabato scorso. Ieri ad Amman, in Giordania, diverse centinaia di persone, tra le quali Raghad la figlia prediletta del raìs, hanno manifestato il loro sdegno per l'esecuzione. Con un cappotto nero e occhiali scuri Raghad ha parlato brevemente alla folla, gridando: ''Dio vi benedica, io vi ringrazio per il vostro omaggio a Saddam il martire!''.
La manifestazione, organizzata su invito dei sindacati professionali - che raggruppano soprattutto medici, ingegneri e avvocati - si è svolta davanti all'edificio del sindacato, nel centro della capitale giordana. I manifestanti sventolavano bandiere irachene e brandivano cartelli con scritto. ''Gloria a te, Saddam Hussein'', ''Noi resteremo fedeli al mojiahid e martire Saddam Hussein fino alla liberazione della nostra nazione'', o ancora, "Tu sei stato un grande dirigente e sei morto da eroe".

Intanto, la direzione in esilio del partito iracheno Baath, partito dell'ex raìs, ha già nominato Izzat Ibrahim al-Duri ''presidente legittimo dell'Iraq e comandante supremo delle forze armate''.
A rivelarlo è stato ieri il quotidiano panarabo al-Hayat edito a Londra citando fonti del partito in Giordania.
''In nome di tutti i cittadini di Bagdad - si legge nel comunicato del Baath, illegale dal 2003 - rendiamo omaggio al generale Izzat Ibrahim al-Duri come presidente legittimo dell'Iraq e comandante delle forze armate''.
Al-Duri, ex vice presidente del Consiglio del comando della rivoluzione, supremo organo decisionale del deposto regime iracheno, è ricercato dall'esercito americano dalla primavera del 2003 e sulla sua testa pesa una taglia di 10 milioni di dollari. Al-Duri è stato più volte indicato da alcune fonti di stampa come il leader degli insorti iracheni che dal 2003 combattono la presenza di truppe straniere sul loro territorio. Nel comunicato del Baath, al-Duri viene descritto come ''il comandante della valorosa resistenza nazionale che guiderà la battaglia di liberazione dell'Iraq occupato dalle forze americane, britanniche e iraniane''. Nel testo si parla anche del ''martirio dell'eroe Saddam Hussein, padre di tre milioni di iracheni'' in riferimento alle vittime irachene del conflitto contro l'Iran (1980-1988), di quelle morte nella seconda guerra del Golfo del 1991 e di quelle cadute durante i tredici anni di embargo (1991-2004). ''Il nostro paese - conclude il comunicato - sarà liberato dai criminali malvagi, dai sionisti, dai nuovi persiani e sarà ripristinata l'unità dell'Iraq''.

 

 

 

 

 

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02 gennaio 2007
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