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Morti due militari italiani in Afghanistan

I due soldati vittime dell'esplosione di un ordigno vicino ad Herat. Forse una trappola dei Talebani

29 luglio 2010

Due militari italiani, il primo maresciallo Mauro Gigli e il caporalmaggiore capo Pierdavide De Cillis, sono morti ieri in seguito ad un attentato nei pressi di Herat. Si trovavano, hanno riferito fonti militari, a circa 20 km dalla città occidentale afghana quando sono stati investiti dall'esplosione di un ordigno rudimentale. Lievemente ferita anche una soldatessa, il capitano Federica Luciani.
Le vittime appartenevano al XXXII Reggimento Genio. Nell'esplosione sono morti anche due militari dell'Ana, l'Afghan National Army - l'esercito afgano - e altri due sono rimasti gravemente feriti.

I due militari erano specialisti del Genio ed erano impegnati in operazioni di disinnesco. I nostri connazionali facevano parte di un team Iedd (Improvised Explosive Device Disposal), specializzato nella rimozione di ordigni esplosivi improvvisati, intervenuto intorno alle 20 locali per il disinnesco di una bomba rudimentale segnalata dalla polizia afghana. Al momento della deflagrazione i due militari erano in strada, a piedi, avevano già neutralizzato un ordigno e stavano effettuando altri interventi di bonifica nella zona. Come rende noto il comando italiano, Gigli e De Cillis avevano al loro attivo numerose missioni all'estero durante le quali avevano effettuato un elevato numero di interventi di disinnesco di ordigni esplosivi.
Le circostanze della morte, comunque, sono ancora da chiarire. Il maggiore Mario Renna, portavoce del Comando del Regional Command West dell'Isaf, ha spiegato che "sono in corso rilievi per accertare la dinamica dell'esplosione. Per il momento tutte le ipotesi sono aperte, è presto per trarre conclusioni". In particolare, si cercherà di capire se l'ordigno sia stato azionato a distanza con un telecomando o se la sua deflagrazione sia stata accidentale.

La notizia è stata data dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, alla Conferenza degli ambasciatori italiani nel mondo. "Purtroppo devo fare un inizio doloroso - ha detto il premier - Ho appreso la notizia della morte di due nostri soldati in Afghanistan. Sono molto rattristato. Ci sono ancora due caduti. Ogni volta che succede una cosa di questo genere ci poniamo la domanda se vale la pena di restare in quel Paese. Io dico che ne vale la pena".
Cordoglio è stato espresso dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano e dall'Aula del Senato che ha osservato un minuto di silenzio.
Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, oggi riferirà alle Camere sull'episodio. Cordogli anche dall'opposizione, ma pure la richiesta di riflettere sulla missione. Il democratico Piero Fassino chiede che "il governo riferisca al Parlamento sulla situazione in Afghanistan e sulla strategia con cui si intende accelerare un approdo di sicurezza e di stabilità in quella regione".
Il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, ha parlato di "un giorno di lutto per tutto il Paese e ogni polemica sulla nostra presenza in Afghanistan risulterebbe strumentale. Per questo, a tempo debito, ribadiremo le ragioni per le quali l'IdV è contraria ad una missione che è risultata fallimentare, come dimostrato dal dossier diffuso da Wikileaks" (LEGGI).

Intanto si attende per oggi il rientro in italia delle salme di Mauro Gigli e Pierdavide De Cillis. "Rientreranno direttamente da Herat senza passare per Kabul - ha detto all'Ansa il maggiore Renna - e stiamo aspettando la comunicazione ufficiale sugli orari dell'aereo che li preleverà".
E si sono appresi nuovi particolari sulla dinamica dell'esplosione che appare sempre più come l'effetto di una vera e propria trappola tesa ai soldati del nostro contingente.
A poche ore dall'ennesima tragedia che ha colpito il contingente italiano, gli uomini della Brigata alpina Taurinense sono ancora sotto shock, mentre il generale Claudio Berto e gli ufficiali a lui vicini studiano quanto è successo per capire se vi siano stati errori di procedura. "Ma i codici applicati in queste circostanze - ha assicurato il maggiore Renna - sono molto collaudati e non credo che vi saranno variazioni". Redazione online

Dal 2004 ad oggi sono 27 i soldati italiani caduti in Afghanistan e morti per diverse cause.

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Ansa, Repubblica.it, Corriere.it]

- Wikileaks, l'Italia nei documenti di Marco Pasqua (Repubblica.it)

 

 

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29 luglio 2010
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