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Morto ad Agrigento l'uomo vittima di una trasfusione errata

La grave disattenzione sarebbe avvenuta all'ospedale di Mussomeli (CL) durante un intervento all'anca

09 ottobre 2009

Non ce l'ha fatta l'ex vigile del fuoco di 68 anni, ricoverato lo scorso 24 settembre alla Rianimazione dell'ospedale "San Giovanni di Dio" di Agrigento perché, durante un intervento per l'applicazione di una protesi all'anca, effettuato all'ospedale di Mussomeli, gli era stato trasfuso sangue del gruppo A piuttosto che B (LEGGI).

Sul presunto caso di malasanità sono state aperte due inchieste: una della Procura di Caltanissetta e l'altra dell'Azienda sanitaria provinciale nissena. Il neo manager dell'Asp, Paolo Cantaro, ha ordinato un'indagine interna per appurare come sia potuto avvenire lo scambio di sacche.
L'uomo è rimasto in coma per oltre due settimane ricoverato in rianimazione dov'era stato portato dal nosocomio "Maria Immacolata Longo" di Mussomeli. Quando è giunto ad Agrigento le sue condizioni erano gravissime. I medici per cercare di salvarlo erano entrati in contatto con alcuni dei centri specialistici in materia di trasfusioni.
L'indagine interna è stata affidata a due ispettori. È stata avviato un procedimento disciplinare che "oltre a consentire una piena tracciabilità degli eventi, - aveva detto Cantaro - dove emergessero responsabilità,procederà con l' applicazione delle sanzioni disciplinari contrattualmente previste".

[Informazioni tratte da Ansa.it, La Siciliaweb.it]

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09 ottobre 2009
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