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Mozione di sfiducia al presidente Lombardo

Pdl, Pid e Grande Sud vogliono sfiduciare presidente e governo. Lombardo: "Se hanno i numeri, facciano pure"

10 febbraio 2012

Una mozione di sfiducia al presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, e alla sua giunta è stata firmata dal Pdl, Pid e Grande Sud. Il documento è stato depositato ieri all'Ufficio di presidenza dell'Ars.

"E' indispensabile ridare alla Regione Siciliana un governo ed una maggioranza adeguati alle sfide di questi anni", ha spiegato il deputato Innocenzo Leontini, capogruppo del Pdl all'Assemblea regionale siciliana, nel corso di una conferenza stampa. "La denuncia su tutti i mali dell'isola e sull'inadeguatezza del governo ad affrontarli - ha aggiunto - è stata, negli ultimi anni coralmente espressa da tutte le sigle sindacali, dalle organizzazioni datoriali, da tutte le rappresentanze di categoria, e in ultimo dai massicci movimenti spontanei dei cittadini, degli imprenditori in agonia, dei precari e del mondo delle associazioni". "Viviamo - ha detto ancora Leontini - una crisi che non abbiamo mai visto, abbiamo un buco finanziario che è una voragine, i lavoratori che non ce la fanno ad andare avanti, e come risponde il governatore Lombardo? Continua a dare cariche e nomine a destra e a manca".

Alla presentazione della mozione di sfiducia insieme a Leontini c'erano anche Rudy Maira del Pid e Titti Buffardeci di Grande Sud. "La maggioranza di Lombardo è stata strategicamente trovata all'interno delle segreterie dei partiti - ha detto Maira -. E' giusto, alla luce di questo fallimento assoluto, passare la palla all'elettorato che è stato tradito e violato nella sua volontà". Maira ha definito la mozione come "una sorta di libro bianco, di estrema rilevanza al di là dell'esito che avrà in Assemblea regionale".
Nel 2008, è stato ricordato, "si sono svolte le elezioni regionali per il rinnovo dell'Assemblea regionale e per l'elezione del Presidente. In quella tornata elettorale gli elettori votarono e sancirono il successo della coalizione del centro destra, rappresentata da Pdl, Udc ed Mpa e del presidente Lombardo ma subito dopo si è registrato uno stravolgimento del quadro politico e si sono formati via via altri tre governi". "L'Udc - ha aggiunto Titti Bufardeci - è uscito dal governo, e hanno aderito anche loro alla mozione di sfiducia anche se non ufficialmente ancora. E' la prima volta che si presenta una mozione di sfiducia con il nuovo sistema elettorale e speriamo che Lombardo si faccia da parte perché ha dimostrato l'incapacità assoluta nello gestire una situazione gravissima come quella italiana, ma siciliana soprattutto".

Adesso spetterà alla conferenza dei capigruppo calendarizzare la mozione di sfiducia per i lavori d'aula. La mozione è stata firmata da 26 parlamentari. Anche se non potranno fare ricorso al voto segreto che in alcuni casi ha fatto emergere divergenze nella maggioranza (riforma Asi) poichè il regolamento dell'Ars (art. 129) prevede l'appello nominale, Pdl, Pid e Grande Sud contano sull'Udc, passato all'opposizione, e soprattutto sui delusi del Pd per far passare la mozione di sfiducia al governatore Raffaele Lombardo e al suo governo.
In base all'art. 10 dello Statuto la mozione di sfiducia nei confronti del presidente della Regione può essere approvata solo "a maggioranza assoluta dei suoi componenti" dopo di che "si procede, entro i successivi tre mesi, alla nuova e contestuale elezione dell'Assemblea e del presidente". Dunque, a Pdl, Pid e Grande Sud, che contano su 26 parlamentari, servono altri 20 voti, 8 dei quali li garantisce l'Udc.
Pd e Udc sono citati nel testo depositato ieri mattina negli uffici della Presidenza. Pdl, Pid e Grande Sud ricordano che "l'assessore Armao era stato destinatario di una pesante mozione di sfiducia da parte del Pd, che dopo avere denunciato un conflitto di interessi dello stesso nell'esercizio della sua funzione, ha successivamente ritirato con immediato trasformismo, il testo presentato, per guadagnarsi il proprio ingresso in maggioranza". In un altro passaggio della mozione si trovano riferimenti al capogruppo del Pd Antonello Cracolici e al segretario dei democratici Giuseppe Lupo che "pur nell'alterna vicenda delle loro schermaglie interne, hanno più volte affermato che l'attuale governo ha esaurito il proprio compito, essendo venuto meno ai presupposti riformatori e di cambiamento che lo avevano ispirato". Mentre riguardo l'Udc viene sottolineato che "è uscito dalla maggioranza e dal governo, collocandosi all'opposizione, di fatto confermando gran parte dei rilievi segnalati nel presente documento".

Da parte sua, Lombardo sembra non fare una piega: "Della mozione di sfiducia si parla da tanto tempo, finalmente Pdl, Pid e Grande Sud hanno partorito questa mozione. Se raggiungono i numeri - ha scritto il governatore sul suo blog - se ne prenderà atto e si andrà a votare. Parleranno direttamente ai siciliani". "Che abbiano presentato la mozione dopo l'aggressività mostrata l'altra sera in aula - ha aggiunto - dimostra che si tratta di gente che non ha argomenti, perchè dopo aver letto un mezzo articolo di stampa si scaraventa sul governo tutto il rancore, l'odio, il fiele di cui è capace, con un disprezzo e una cattiveria degna di peggiore causa. Perchè? Perchè a queste persone abbiamo tolto di mano il giocattolo, fatto di sperpero di denaro pubblico, dello sfascio della Regione e della Sicilia, di assunzioni degli amici degli amici a scapito di chi è costretto ad andare a cercare lavoro fuori".
"Ma si può sfiduciare la riforma della sanità - conclude Lombardo - che tra mille difficoltà ha contratto i costi? Volete che non diano la sfiducia al governo i promotori e chi ha concepito il sistema dei termovalorizzatori, infiltrato di malaffare, rapina e mafia, come dice la commissione Pecorella, esponente del Pdl? È naturale che reagiscano, c'era tutto un giro di porcherie attorno a queste cose. È finito questo tempo, si mettano il cuore in pace. Certo che devono votare la sfiducia. Che facciano pure. Ma che non aggiungano anche partiti che non hanno firmato, come l'Udc, con cui mi auguro di riprendere il filo di una collaborazione anche a partire dalla candidatura di Massimo Costa a sindaco di Palermo, valorizzando, come è giusto che sia, le loro proposte".

[Informazioni tratte da €conomiaSicilia.com - Italpress, ANSA, Lasiciliaweb.it]

- Il testo della mozione di sfiducia

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10 febbraio 2012
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