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MUOS: gli Usa non mollano, ma nemmeno gli attivisti

Gli americani continuano a rassicurare sulla bontà del Mobile User Objective System

24 maggio 2013

Il Muos di Niscemi rispetterà tutti gli standard di sicurezza e sanità, e siamo "sicuri" che lo studio dell'Istituto superiore della sanità sugli eventuali rischi per la salute confermerà i test effettuati dal Pentagono.
E’ quanto ha sottolineato, nel corso di un briefing informativo sulla struttura, un funzionario dell'ambasciata Usa a Roma affermando di "non immaginare un risultato diverso da quello da noi ottenuto". Lo studio italiano sarà pubblicato entro la fine di questo mese.
"Comprendiamo le preoccupazioni ma condanniamo fermamente gli atti di vandalismo" registrati ai danni della struttura, ha aggiunto il funzionario dell'ambasciata Usa, ricordando che il 22 aprile dei manifestanti si sono introdotti nel sito arrecando ad una delle antenne danni per "47mila dollari".

Nel corso del briefing - organizzato in vista della visita che il 28 maggio una delegazione parlamentare di Sel effettuerà nel sito - sono stati illustrati i particolari del sistema satellitare Muos, "creato per sostenere le operazioni militari Usa e Nato in tutto il mondo" e per istituire una copertura globale affidabile per rispondere alle emergenze. La costellazione Muos - ha spiegato una fonte militare Usa - sostituirà l'attuale sistema di comunicazione, ormai superato, e prevede 4 stazioni terrestri, alle Hawaii, in Virginia, in Australia e in Sicilia. Quella di Niscemi coprirà "da 1/4 a un 1/3 del pianeta", in un'area che va dall'Oceano Atlantico all'Oceano Indiano, ha aggiunto la fonte sottolineando "la particolare importanza strategica" del sito. Inoltre - è stato rilevato - il Muos sarà installato in una parte della già esistente Stazione di Trasmissione Radio della Marina (Nrtf), situata all'interno di una struttura militare italiana e disterà circa 5 chilometri dal centro abitato di Niscemi, mentre nelle Hawaii le abitazioni più vicine si trovano a 2 km senza che ciò abbia comportato problemi su salute e impatto ambientale.

Secondo gli studi Usa, le emissioni elettromagnetiche del Muos di Niscemi "rimarranno ben al di sotto dei limiti previsti dalla legge" e non "interferiranno con il sistema di comunicazione dell'aeroporto di Comiso", ha rimarcato la fonte militare ricordando che all'interno del sito si è sempre lavorato "nel rispetto degli standard più restrittivi, siano essi statunitensi, europei o italiani". Del resto, ha concluso John Oetting, fisico della John Hopkins Univeristy,  le emissioni elettromagnetiche delle antenne del Muos saranno inferiori a quelle dei forni a microonde e dei tralicci per i telefoni cellulari.

Ma a Niscemi il problema non è solo il Muos... - Da 22 anni la sughereta di Niscemi ospita 46 antenne, ed ora arriva il Muos. Le 700 mamme di Niscemi sono sul piede di guerra e non arretreranno di un passo fino a che non saranno sicure che i loro figli sono al sicuro e che quanto è successo ad alcuni bambini, ammalati di leucemia, non ha nulla a che vedere con i mostri di acciaio.

La rivolta delle mamme di Niscemi è stata raccontata ieri sera a Servizio Pubblico, da due di loro, Concetta e Gisella.
"Voi vi rendete conto - ha osservato Michele Santoro -, che vi opponete ad una strategia militare mondiale, e che il vostro avversario è la Marina Militare degli Stati Uniti d’America. Il destino del mondo sulle vostre spalle... Come potete pensare di farcela?".
Concetta ha risposto che sono tutte quante consapevoli della durezza del confronto, ma che la posta è troppo grande ed importante perché siano spaventate. A incutere maggior timore, infatti, è il grande impianto radar che si sta realizzando a casa loro, le cui conseguenze per la salute dei figli potrebbero essere esiziali.
"Ma voi che cosa vi proponete?", ha incalzato Santoro. "Vogliamo che si blocchi tutto, che si faccia chiarezza, vogliamo certezze sulla pericolosità degli impianti radar", ha risposto Concetta. "Io vivo a 800 metri dal sughereto, e ho paura. Abbiamo un malato ogni famiglia, ed abbiamo subito danni anche economici in questi venti anni, perché le nostre case valgono poco o niente. Nessuno ci ha mai interpellato, ci ha chiesto che cosa ci fosse successo. Gli Stati Uniti si sono comportati male... E siamo stati mollati anche dal governo nazionale. Le autorizzazioni sono illegali...".

"Avreste voluto informazioni, avreste voluto discuterne, non essere messe sul fatto compiuto...", ha ancora osservato Michele Santoro. "Certo - ha detto Concetta - Avere alberi di acciaio, invece che di sughero non avrebbe fatto piacere a nessuno".
"Da soli non possiamo farcela", ha ammesso Gisella, che con Concetta era ospite di Servizio Pubblico. "Ma questo non significa niente, non possiamo portare al patibolo i nostri figli standocene a guardare. Non ci hanno coinvolti, non hanno coinvolto il Parlamento. Ogni deputato ci deve mettere la faccia. L’Assemblea regionale ha votato all’unanimità una mozione contro il Muos, ma non è arrivata la revoca. La nostra situazione è drammatica. E poi - ha ricordato Gisella - la nostra è un’area sismica, potrebbero arrivarci addosso in caso di terremoto questi mostri d’acciaio".
Le interviste sono state precedute da un servizio realizzato a Niscemi. Sono state intervistate le protagoniste della “guerra” al Muos. Nelle loro parole tenacia, determinazione, consapevolezza di stare facendo la cosa giusta. Non sarà facile farle tacere.

- Una lettera spedita dal Professor Massimo Zucchetti a Repubblica/Palermo

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24 maggio 2013
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