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Musica muta

Nella riforma scolastica del ministro Moratti, escluso l'insegnamento dell'educazione musicale.

05 febbraio 2005

Che per il ministro Moratti nelle scuola italiane si deve ''cambiare musica'' lo si era capito fin troppo bene. A questa decisione, non condivisa da molti, si aggiunge un particolare, o per meglio dire questa decisione della ministra si arricchisce di particolari, e si viene a scoprire che la decisione non prevede un cambiamento della musica, ma l'eliminazione di questa.
Uscendo dalla metafora,  a giudicare dalle osservazioni e dalle proteste, non c'è un insegnante favorevole alla proposta di riforma della scuola secondaria superiore.
Prima c'è stata la mobilitazione dei docenti di educazione fisica, ora è il turno degli insegnati di educazione musicale. E le critiche mosse dal corpo docente nei confronti della bozza Moratti sono molto più profonde della rivendicazione di un posto di lavoro.
La nuova scuola morattiana non prevede soltanto la riduzione di ore dedicate all'esercizio fisico (per quello ci sono le palestre) e a quello dell'insegnamento musicale (chi è interessato alla musica se ne vada al conservatorio), ma l'assoluta cancellazione da tutte le scuola superiore, se non in un "liceo musicale" che, obiettano i professori, finirebbe per diventare un ghetto.

"Con la continua richiesta di musica da parte dei giovani, quella di escludere l'educazione musicale mi sembra una scelta a dir poco anacronistica - dice una delle tante insegnanti in disaccordo con l'operato della Moratti - I ragazzi hanno bisogno di sapere di musica, certo non solo di musica classica. Hanno bisogno di sapere perché quella melodia funziona così bene, quando un arrangiamento è efficace, come fare per riuscire a fissare sulla carta un'idea musicale". "Nelle scuole superiori è un continuo fiorire di laboratori musicali, la richiesta è enorme: perché - si chiede un'altra insegnante - istituzionalmente l'educazione musicale viene eliminata?".

L'appoggio alla protesta dei docenti arriva anche dall'Unione artisti (Unams), l'organizzazione maggioritaria rappresentativa di tutti gli artisti e musicisti italiani e dalla Siem, la Società italiana per l'educazione musicale. "Quello del Ministro Letizia Moratti è un progetto di riforma miope e sordo, dove la musica è destinata solo ai musicisti, come se la storia dell'arte fosse destinata solo ai pittori e agli scultori", sostiene la Siem in un comunicato.
La Facoltà di Musicologia dell'Università degli Studi di Pavia ha lanciato una petizione, alla quale tutti possono aderire così da poter dimostrare quanta contrarietà esiste tra gli insegnati e soprattutto tra gli studenti, nei confronti di questa ennesima riformazione non chiesta e non desiderata

- Petizione per l'insegnamento della Musica nei licei

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05 febbraio 2005
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