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Nasce a Palermo 'Housing first'

Un gruppo appartamento con 15 posti letto per padri separati a rischio povertà

19 luglio 2014

Stanze singole, arredate con letto e armadio, cucina, sala da pranzo e area relax come spazi comuni da condividere. È il gruppo appartamento con 15 posti letto che sarà realizzato dalla Caritas di Palermo per accogliere i padri separati in emergenza abitativa, a causa della grave difficoltà economica generata dalla separazione.
Non solo accoglienza, piuttosto un'ospitalità inserita in un percorso di sostegno ed accompagnamento individuale che sarà avviata a settembre, quando la struttura entrerà in funzione.
L'iniziativa si avvale dei fondi dell'8 per mille e rientra nel progetto "Housing first", che coinvolge 15 Caritas siciliane e punta a offrire una risposta diversa al problema abitativo, andando oltre i sistemi di accoglienza tradizionali basati su forme di sostegno e alloggio temporaneo.

Proprio in questi giorni all'interno del centro Agàpe di piazza Santa Chiara, sede della Caritas diocesana, hanno preso il via i lavori di ristrutturazione dei locali e delle 8 stanze che accoglieranno i papà separati a rischio povertà. Affollano le mense di beneficenza, a volte si riducono a vivere in automobile, spesso cadono in depressione ed entrano in una spirale da cui è difficilissimo uscire e sono sempre di più quelli già precipitati nella miseria, gli uomini che vivono il dramma della separazione, infatti, anche a Palermo sono una delle facce della nuova povertà, quella che non riesce ad arrivare alla fine del mese e ha bisogno di usufruire anche della mensa giornaliera. In alcuni casi, la situazione personale si aggrava ulteriormente dalla perdita del lavoro o dalla presenza dei figli ai cui bisogni devono in qualche modo rispondere. In altri casi ancora, c'è pure una casa che però è abitata dall'ex coniuge e dai figli che hanno diritto al mantenimento stabilito dal giudice.

"Sarà una specie di gruppo appartamento - sottolinea Mario Sedia, vicedirettore della Caritas di Palermo -. Abbiamo fatto questa scelta, perché dalla nostra esperienza sul campo sappiamo che quella dei padri separati è una delle fasce sociali più colpite dalla nuova povertà. Lo sperimentiamo ogni giorno nei nostri centri di accoglienza e nei centri di ascolto. La prima cosa che si perde è la casa ed il progetto cerca di rispondere a questa prima necessità".
"I separati - dice Nicoletta Ganci, assistente sociale e responsabile del progetto - sono un trend in crescita negli ultimi tre anni. Sono persone che vivono un momento delicato di sconfitta e che hanno bisogno di sostegno adeguato per ripartire da zero". [Adnkronos/Ign]

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19 luglio 2014
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