Nasce a Palermo il centro studi "Paolo Borsellino"
Per recuperare la memoria storica dell'impegno sociale e antimafia in Sicilia e per promuovere la ricerca scientifica
E’ nato a Palermo un centro studi ispirato alla lezione di Paolo Borsellino, per recuperare la memoria storica dell’impegno sociale e antimafia in Sicilia e per promuovere la ricerca scientifica.
E’ stato tenuto a battesimo dalla sorella, l’europarlamentare Rita Borsellino, sabato scorso, un giorno speciale, perché il magistrato avrebbe compiuto 73 anni. Presenti centinaia di studenti, e fra gli interventi quello del magistrato Leonardo Guarnotta, presidente del Tribunale di Palermo, che ha portato il suo personale e toccante contributo di ricordo del giudice Borsellino: "E’ un grande privilegio ricordare per me Paolo - ha detto -, un amico prima che un collega, che mi ha lasciato e ci ha lasciato un testimone importante che si traduce nel messaggio di fare ciascuno di noi il nostro dovere, secondo quei valori di libertà e uguaglianza, senza cui non ci può essere nessuna giustizia, valori - ha aggiunto - che la politica spesso dimentica e calpesta, perdendo credibilità e autorevolezza".
"Le attività del Centro studi saranno ospitate presso i locali del convento di Piazza Magione nel cuore della Kalsa - ha annunciato il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando - il quartiere e il luogo carico di simboli che ha dato i natali a Paolo Borsellino".
Il centro studi ha come obiettivo quello promuovere sul territorio siciliano attività finalizzate alla conoscenza, e allo sviluppo di pratiche di impegno educativo, sociale e politico che valorizzino la prassi di memoria operante e nuovi disegni di progettualità pedagogica.
"Ispirato alla lezione di Paolo Borsellino, che individuava nell’educazione un fattore strategico di crescita civica, umana e culturale il centro si propone - ha spiegato la presidente, Maria Tomarchio, docente dell’Università di Catania - tra le sue finalità, quella di riportare alla luce e custodire fonti documentarie e testimonianze di esperienze educativo-didattiche, e ancora accogliere, produrre, digitalizzare e mettere in rete materiali informativi e documentazione nel campo della legalità democratica, promuovendo la ricerca scientifica su pratiche di cittadinanza attiva, governo partecipato, cooperazione e integrazione e organizzare eventi, attivita’ culturali, di studio e di formazione politica".
Tra i relatori anche Luigi Berlinguer, eurodeputato, che sulla scorta delle parole di Paolo Borsellino "La giustizia rende liberi. Serve fierezza, serve coraggio, non basta conoscere i codici", ha sottolineato l’importanza nel sistema educativo di distinguere il concetto di capire e apprendere, "il capire è più del sapere, è più di conoscere, capire è costruire una coscienza ed una consapevolezza, che è la forma più evoluta della conoscenza in sé. La scuola italiana è ancora lontana da questa distinzione, e non ha capito che è fondamentale stimolare la capacità di imparare e capire insieme, perché è qui che si fonda il nucleo della democrazia".
Alla presentazione, presso la sala delle Capriate dello Steri di Palermo, si è svolta anche una proiezione sulla storia del movimento antimafia, con immagini e documenti inediti del giudice ucciso dalla mafia e sugli anni di impegno sociale di Rita Borsellino e una piece teatrale "Falcone e Borsellino storia di un dialogo", con testo di Maria Francesca Mariano, giudice della Corte d’Assise di Lecce, interpretata dagli attori della compagnia teatrale Teme’nos - Recinti teatrali. [Fonte: Italpress - €conomiaSicilia.com]