Nascono a Palermo due gemelle siamesi con un cuore solo
Fra tre mesi la separazione, ma serve un altro cuore
Le neonate, unite per il torace, pesano quattro chili e mezzo e, per il momento, stanno bene.
I cardiochirurghi dovranno ora valutare l'entità della malformazione cardiaca e decidere sulla eventuale separazione che potrà avvenire almeno fra tre mesi.
La situazione è molto delicata e il primo obiettivo dei medici è di salvare entrambe le piccole.
L'unico cuore che le tiene in vita entrambe, al momento dell'operazione che le dovrà separare, resterà a una sola delle gemelline; per l'altra si pensa già a un trapianto-ponte, con un cuore artificiale, in attesa di trovare l'organo adatto da un donatore.
Il caso è seguito dal professor Carlo Marcelletti, primario di cardiochirurgia pediatrica del Civico che già l'anno scorso ha dovuto affrontare una situazione quasi analoga: due gemelline siamesi peruviane, Marta e Janeth, che non riuscirono però a sopravvivere all'intervento di separazione.
Anatomicamente le piccole sono unite nello stesso modo di Marta e Janeth ma, a differenza delle sorelline peruviane, arrivate in condizioni di infezione diffusa e insufficienza respiratoria, le due bimbe non hanno questi problemi.
Il papà e la mamma delle gemelline erano preparati alla drammatica situazione. La malformazione dei feti era stata infatti diagnosticata sin dai primi mesi di gravidanza dai medici del Policlinico di Palermo ma i genitori avevano deciso insieme di andare avanti.