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Naufragio al largo di Lampedusa

Recuperato un cadavere, salvi 56 migranti. È giallo sul barcone: nessuna traccia in mare del relitto

07 settembre 2012

Un barcone con un numero imprecisato di migranti, è naufragato a circa 12 miglia al largo di Lampedusa. Dalle due della notte scorsa sono in corso le ricerche delle motovedette della Capitaneria di porto e della Guardia di Finanza, ma anche di diverse imbarcazioni della Nato.
Stamane è stato recuperato il primo cadavere in mare, e cinquantasei sono finora gli extracomunitari, maghrebini, recuperati dalle unità di soccorso intervenute: quarantasei di loro erano sull'isolotto di Lampione, dove sono arrivati a nuoto, uno è stato tratto in salvo da un elicottero in alto mare, cinque dalla Guardia di Finanza e altri due da una nave della Nato. Uno dei naufraghi salvati era in precarie condizioni ed è trasportato d'urgenza in elicottero per le necessarie cure. Tra gli altri, c'è anche una donna in avanzato stato di gravidanza, ma le sue condizioni non appaiono preoccupanti. I superstiti, che sono stati condotti a Lampedusa dove il centro d'accoglienza è operativo, sostengono che a bordo del barcone fossero circa 120-150. All'appello, dunque, mancherebbero ancora decine di persone.

Secondo una prima ricostruzione, a lanciare l'allarme è stato ieri sera un immigrato con un telefono Gsm, dunque nei pressi di Lampedusa, che ha spiegato di trovarsi su un barcone - un vecchio motopesca in legno di dieci metri - in difficoltà. Sono così state avviate subito le ricerche con mezzi navali e aerei. Soltanto alle due di notte è stata individuata la zona del naufragio. Le unità impegnate nelle operazione di ricerca e soccorso non hanno, però, trovato finora traccia del relitto. Un'ipotesi è che l'imbarcazione sarebbe affondata rapidamente, anche se le condizioni meteo nella zona non sono proibitive e in mare non state trovati segnali dell'avvenuto naufragio. L'altra possibilità e che gli immigrati siano stati in realtà abbandonati nei pressi dell'isolotto di Lampione dagli scafisti, che sono poi rientrati velocemente verso le coste tunisine. Ma questa ricostruzione non spiegherebbe come mai l'imbarcazione non sia stata subito intercettata dai mezzi navali ed aerei che hanno partecipato alle ricerche non appena ricevuto l'Sos.

Intanto la Procura di Agrigento ha deciso di aprire un'inchiesta sul naufragio. Lo dice il procuratore capo Renato Di Natale: "Ancora è troppo presto per conoscere i dettagli della vicenda - spiega - certamente apriremo un fascicolo processuale, anche se ancora non sappiamo se contro ignoti. Stiamo aspettando gli atti relativi al fascicolo e poi decideremo, intanto si tratta di atti relativi a un naufragio".

E ieri pomeriggio, a circa dieci miglia da Lampedusa, la Guardia costiera ha soccorso 33 migranti somali, che erano a bordo di un gommone il cui motore era in avaria. Ricevuto l'allarme, la centrale operativa della Guardia costiera, d'intesa con le autorità maltesi, ha fatto decollare un proprio aereo, che ha individuato il gommone. Il natante è stato poi raggiunto da due motovedette, una delle quali ha preso a bordo i migranti: tra loro vi erano 13 donne (quattro incinte). L'Unità della Guardia costiera ha poi fatto rotta verso il porto di Lampedusa.

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, ANSA, Lasiciliaweb.it, Repubblica/Palermo.it, Corriere del Mezzogiorno]

(Foto d'archivio)

 

 

 

 

 

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07 settembre 2012
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