Negli ospedali siciliani è depressa la metà dei ricoverati
Da un'indagine svolta in 25 reparti di medicina interna, duemila persone intervistate nelle corsie d'ospedale sono risultate affette da disturbi depressivi nel 48 per cento dei casi.
E nessuno di loro sapeva di avere i sintomi tipici di una delle malattie sociali più diffuse.
Lo studio riguarda i sintomi depressivi legati agli sbalzi d'umore, alla percezione della vita, alla stima di sé, al successo pubblico e personale, in malati ricoverati in un reparto d'ospedale entro le 72 ore dall'ingresso.
Malati con numero di patologie più alte sono risultati più sensibili alle forme depressive. In testa ai soggetti depressi, quelli con malattie arteriosclerotiche cerebrali.
La novità è che fino a oggi i medici non avevano assolutamente una percezione del fenomeno; meno che mai della sua diffusione.
Nelle schede rilasciate ai ricoverati al momento delle dimissioni, tra le patologie e i disturbi annotati, i sintomi depressivi fino a oggi erano emersi nell'8,4 per cento dei casi.
Altro dato significativo è che anche nelle aziende sanitarie le donne sono maggiormente soggette alla depressione.
Con il punteggio da uno a trenta attribuito dai test, è emerso che di disturbi depressivi soffrono più le ricoverate, con tredici punti, che non i pazienti dei reparti maschili (8 punti).
L'indagine "pilota", proposta dalla Federazione delle associazioni dei dirigenti ospedalieri (Fadoi), è stata svolta negli ultimi quattro mesi in Sicilia (ed è ancora in corso) e sarà esportata anche nelle altre regioni d'Italia.