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Nel 2005 i consumi delle famiglie italiane sono rimasti fermi. Dall'Istat tutti i dati delle ultime spese familiari

31 luglio 2006

Famiglie alle corde, consumi fermi
di Al.An. (Il Sole24ORE, 28 luglio 2006)

Forse non vi era sfuggito che a vivere al Nord la vita si fa più cara; forse non vi era neppure sfuggito che se siete pensionati la metà e più delle entrate finisce in spese per vitto e alloggio; in più, manco a dirlo, vi è sempre stato chiaro, da qualche anno in qua, che per non trovarsi con il conto in rosso al 20 del mese conviene risparmiare su cinema, ristoranti e vacanze, anche perché a darvi una mano a mandare in fumo lo stipendio ci sono le spese di riscaldamento, il pieno dell'auto e le relative spese di meccanico, l'abbonamento del treno o del metrò.
Ora tutto questo ve lo conferma l'Istat nell'indagine sui consumi delle famiglie nel 2005.
Consumi, tra l'altro, in calo. Nel 2005 la spesa media mensile delle famiglie italiane per consumi è stata di 2.398 euro, circa 17 euro in più (+0,7%) rispetto all'anno precedente. Ma tenendo conto dell'inflazione e del cosiddetto fitto figurativo, i consumi medi registrerebbero una probabile riduzione in termini reali.

In Lombardia servono più di mille euro rispetto alla Sicilia. Le famiglie del Nord Italia spendono in media ogni mese 2.689 euro, a fronte dei 2.478 di quelle residenti al Centro e dei 1.913 delle famiglie del Sud. La Lombardia e la provincia di Bolzano sono le aree geografiche con l'ammontare di spesa media più elevato: rispettivamente 2.872 e 3.229 euro, oltre mille euro in più rispetto a quello delle famiglie siciliane che, ancora una volta, mostrano il valore più basso con 1.681 euro.
Casa e alimenti assorbono oltre il 40% dei costi. La spesa mensile delle famiglie italiane per l'abitazione passa tra il 2004 e il 2005 dal 25,5% al 25,8% del totale (circa 619 euro al mese) ma se si aggiungono le utenze, anch'esse in leggero aumento, le spese per la casa raggiungono quasi un terzo di quella complessiva (il valore rilevato comprende, oltre all'affitto imputato, quello realmente pagato, il condominio, la manutenzione ordinaria e straordinaria). A seguire c'è la spesa per generi alimentari e bevande che rappresenta, in media, nel 2005 così come nel 2004, il 19% della spesa mensile totale. La spesa per l'acquisto di carne è la più alta tra quella alimentare (rappresenta il 4,3%) e risulta sempre più orientata all'acquisto di vitellone, manzo e salumi; in deciso calo la spesa per pollame, coniglio e tacchino.

Aumenta nel 2005 - prosegue l'Istat - il peso delle spese per gli ''altri beni e servizi'' (in particolare le spese per vacanze e per gli onorari dei professionisti), che assorbono l'11,1% del totale (266 euro mensili) e di quelle relative ai trasporti e all'abitazione. Il 14,3% (14,2% nel 2004) della spesa mensile familiare (343 mensili) è destinato poi agli spostamenti con mezzi pubblici o privati; a crescere, però, sono soprattutto le spese per i mezzi di trasporto privati (acquisto carburanti e riparazioni). Stabili rispetto al 2004 sono invece le quote di spesa totale che le famiglie destinano alla cura della salute e alle comunicazioni; per questi capitoli si spendono, rispettivamente, 92 euro (al netto dei contributi del Servizio sanitario nazionale) e 50 euro al mese (il 3,8% e il 2,1% della spesa totale).
Diminuisce la spesa per tempo libero, vestiti e scarpe. Anche tra il 2004 e il 2005 - rileva l'Istat - continua a diminuire la quota di spesa per l'acquisto di abbigliamento e calzature, che si attesta al 6,3% (era il 6,6% nel 2004), per una spesa media di circa 152 euro al mese. In calo anche l'incidenza sul totale delle spese per il tempo libero, cultura e giochi (111 euro al mese), per istruzione (25 euro) e per arredamenti, elettrodomestici e servizi per la casa (147 euro).

Affitti stabili, mutui in aumento. L'istituto di statistica mette in luce, infine come ad occupare una abitazione in affitto sia appena il 18,8% delle famiglie residenti in Italia le quali sostengono per il canone locativo una spesa media (piuttosto difficile da credere, ma è così) di 308 euro (stesso valore del 2004). Gli esborsi più elevati si rilevano tra le famiglie residenti nelle regioni del centro-nord (rispettivamente, circa 348 e 340 euro), quelli più bassi fra le meridionali (circa 235 euro). Tra le famiglie che vivono in abitazione di proprietà (72% del totale) il 13,3% paga un mutuo. Questa voce di bilancio, pur non essendo una spesa per consumi (essendo piuttosto un investimento) rappresenta un'uscita consistente, in media 438 euro, per circa 2 milioni e 232mila famiglie.

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31 luglio 2006
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