Nel 2005 il Pil (Prodotto interno lordo) della Regione Siciliana ha registrato un aumento dell'1,5%
Nel 2005 il Pil siciliano ha registrato un aumento dell'1,5%: è stata la regione del Mezzogiorno, dopo la Sardegna (+2.2%), a registrare il più alto incremento.
A livello nazionale il Nord-Est è stato il salvagente dell'economia italiana nel 2005, con una crescita del Pil dello 0,1%. L'unico rialzo in un anno buio che ha registrato l'andamento piatto del Nord-Ovest, in linea con il dato complessivo del Paese, e le flessioni di Centro e Sud.
Sono questi i dati comunicati recentemente dall'Istat, che mostrano una certa eterogeneità fra le varie ripartizioni territoriali italiane, che rimane anche nel calcolo del Pil per abitante, cioè nel rapporto fra Pil nominale e numero medio di residenti nell'anno. In questo caso, però, i valori sono invertiti: la crescita a livello nazionale dell'1,3% nel 2005 nasce principalmente dal rialzo del 2,2% registrato nel Mezzogiorno, con il +1,2% del Centro il +0,9% del Nord-Ovest e, fanalino di coda, il +0,6% del Nord-Est.
I dati in valore assoluto, invece, confermano la predominanza del Nord: 29.311 euro nel Nord-Ovest, 28.475 nel Nord-Est, 27.190 nel Centro e 16.360 euro nel Sud.
Le unità di lavoro sono scese in Italia dello 0,4% nel 2005, con flessione dello 0,3% nel Nord-Est, dello 0,7% nel Centro e dell'1% del Sud. Unico rialzo nel Nord-Ovest, +0,2%. In calo a livello nazionale anche la spesa delle famiglie (-0,1%) con flessioni su tutto il territorio ad eccezione del Centro (+0,3%).
Per quanto riguarda il Nord-Ovest, spiega l'Istat, la crescita zero nasce dall'andamento dell'attività agricola (-3,6%) e dell'industria in senso stretto (-4,2%), bilanciato a fatica dai servizi (+1,6%) e delle costruzioni (+2,8%).
Nel Nord-Est, la crescita dello 0,1% nasce dal +1,3% delle costruzioni e del +0,8% dell'industria, controbilanciati dal -2,1% dell'agricoltura e dal -0,2% dei servizi. Per quanto riguarda il Centro Italia, la diminuzione dello 0,2% del Pil nasce dalla decisa flessione di agricoltura (-5,6%), costruzioni (-4%) e industria (-2,3%). Il Sud, con una flessione del Pil dello 0,1%, paga il -2,9% dell'industria ed il -0,4% dell'agricoltura, anche se registra un +1% nel campo delle costruzioni.
A livello regionale, la più virtuosa è la Sardegna, con una crescita del Pil del 2,2% (+4,5% il dato per abitante) e dello 0,3% della spesa delle famiglie. Calabria e Campania si contendono invece la 'maglia nera', con un Pil in calo rispettivamente del 2,1% e dell'1,7%. Male anche il Piemonte, dove il Pil scende dell'1,6%, la spesa per le famiglie dello 0,6% e le unità di lavoro dello 0,2%.
I redditi da lavoro dipendente più alti vengono percepiti nel Lazio (37.252 euro) mentre i più bassi in Calabria (28.519). Si conferma poi lo strapotere di Lombardia e Lazio che, da sole, generano quasi un terzo del prodotto nazionale annuo.
Fonte: La Sicilia del 23 gennaio 2007