Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

Nel 2006 ci hanno detto che la metà delle famiglie italiane ha vissuto con meno di 1800 euro al mese...

02 gennaio 2007

Pochi giorni prima che finisse il 2006 l'Istat ha illustrato le condizione economiche degli italiani, con la pubblicazione dell'indagine ''Reddito e condizioni di vita''. Dati che sono stati per alcuni una conferma, per altri, probabilmente, una scoperta.
Un'affermazione su tutte: metà delle famiglie italiane vive con meno di 1.800 euro al mese. Nel 2004 (anno d'aggiornamento dei dati per l'indagine), un nucleo familiare su sette ha ammesso di arrivare con molta difficoltà alla fine del mese; una spesa imprevista di 600 euro, ad esempio, porta la crisi nel 30% delle case italiane.
Come dire: un Paese in affanno, con il borsellino vuoto e il conto corrente sovente in rosso.

L'Italia è rimasto, sostanzialmente, un paese diviso in due, con un Sud perennemente in difficoltà (anche per le spese quotidiane), e un Nord che se la passa un po', meglio. La percentuale di famiglie residenti nel Meridione e nelle isole in condizione di disagio risulta superiore alla media nazionale: il 22,8% delle famiglie meridionali e insulari arriva con grande difficoltà alla fine del mese. In Sicilia la metà non riesce a sostenere spese impreviste, mentre in Puglia quasi il 10% riconosce di avere difficoltà ad acquistare i generi alimentari.
L'indagine ci dice anche che in almeno un'occasione, il 9% delle famiglie si è trovato in arretrato con il pagamento delle bollette; il 12% ha procrastinato di saldare gli onorari dei medici e il 18% ha evitato di comprare i vestiti necessari perché non aveva più soldi.
Addirittura l'11% delle famiglie intervistate ha confessato di dover tagliare anche sulle spese di riscaldamento per poter sbarcare il lunario.
Insomma, leggendo questi dati, in molti hanno potuto dire: ''Ah, allora non siamo gli unici a stare tanto male...''. Triste consolazione.

Gli Italiani che si sono indebitati per comprare i mobili di casa o l'automobile, negli ultimissimi anni sono aumentati. Il ricorso al credito al consumo è aumentato in misura rilevante, ma non sempre rappresenta un vantaggio. Le famiglie italiane si indebitano ma spesso non riescono ad onorare le scadenze. Il 14,4% dei nuclei familiari si ritrova, almeno una volta nell'anno, in difficoltà alla scadenza dei pagamenti. L'Istat lo aveva già detto nel maggio scorso. Anche in questo caso il fenomeno più incisivo si riscontra al Sud e nelle isole, dove la percentuale di famiglie che non riescono a saldare il debito rateizzato sfiora il il 25%.
Analizzando i dati Istat, sono poi quasi 4 su 10 le famiglie italiane che dichiarano di non potersi permettere una settimana di ferie l'anno. Con punte che sfiorano il 50% tra i pensionati o i nuclei numerosi, da cinque componenti o più e, ovviamente, maggiormente al Sud e nelle isole.

In Sicilia i redditi più bassi - Se metà delle famiglie italiane vive con meno di 1.800 euro al mese, la Regione nella quale si contano i redditi più bassi è la Sicilia. Nell'Isola, secondo i dati diffusi dall'Istat, il reddito medio delle famiglie è di 20.996 euro (24.246 euro se si considerano i cosiddetti ''fitti imputati'', cioè del reddito di cui godono i proprietari di case non pagando l'affitto).
La Sicilia è ultima nella graduatoria delle regioni italiane, preceduta anche da Calabria (21.906 euro) e Basilicata (21.807 euro). La classifica è guidata dalla Lombardia, a quota 32.313 euro, seguita dall'Emilia Romagna (31.746 euro).
Quello che emerge dai dati, per farla breve, è una perdurante e significativa disuguaglianza territoriale. Il 38,5 per cento delle famiglie residenti nel Sud e nelle Isole infatti appartiene alla fascia dei redditi più bassi, rispetto al 12,7 per cento di quelle che vivono nel Centro e al 10,5 per cento delle famiglie del Nord. La quota di famiglie di questa fascia è particolarmente elevata in Sicilia (46,6%), Calabria (43,1%) e Basilicata (42,5%). Le percentuali più basse si registrano in Toscana (8,1%) e in Emilia Romagna (8,7%).

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

02 gennaio 2007
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia