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Nel 2010 in Sicilia la grande emorragia di posti di lavoro

Unioncamere assegna all’Isola la maglia nera per l’occupazione: si prevedono 12.000 posti in meno. Eppure il lavoro ci sarebbe...

05 agosto 2010

Nel 2010 in Sicilia si perderanno più posti di lavoro rispetto al resto d'Italia. E' quanto emerge dall'ultimo Rapporto Excelsior di Unioncamere e ministero del Lavoro sull'andamento dell'occupazione, sulla base di un campione di 100.000 imprese.
Lo studio stima per l'isola una perdita di 12.560 posti, con un saldo tra entrate e uscite di occupati pari a -2,4%, a fronte di un tasso di crescita medio nazionale di -1,5% (-178.390) e -1,9% al Sud e nelle isole.
In Sicilia, a livello provinciale, si prevede una perdita di occupati più alta rispetto alla media regionale, con punte che sfiorano la soglia del -3%, nelle provincie di Agrigento, Enna, Ragusa, Caltanissetta, Trapani. Nel dettaglio la flessione dell'occupazione a livello provinciale è così prevista: Agrigento -1.140 (-3,6%), Enna -490 (-3,5%), Ragusa -1.250 (-3,5%), Caltanissetta -900 (-3,1%), Trapani -1.270 (-3,0%), Messina -1.780 (-2,4%), Catania -2.550 (-2,1%) e Palermo -2.190 (-1,6%).

Eppure, sempre secondo il Rapporto Excelsior, sono diversi i settori nei quali esiste una ricerca sostenuta di lavoratori. Tra le figure professionali maggiormente ricercati: infermieri, cuochi, esperti di marketing, farmacisti, informatici, ma anche meccanici, grafici, commessi, educatori professionali, parrucchieri, baristi e, naturalmente, idraulici.
Sono ben 34 le figure professionali cui le aziende danno la caccia invano, lamentando grandi difficoltà di reperimento ed è l'altro lato della medaglia della crisi. Sono 150.000 - segnala il rapporto di Unioncamere e Ministero del Lavoro - i posti offerti per queste professioni 'introvabili', mentre il tasso di disoccupazione nazionale viaggia intorno all'8,7%. Insomma, chi cerca lavoro e non lo trova accanto a chi offre un posto di lavoro ma non trova il lavoratore da assumere.
Per oltre 147.000 assunzioni le imprese segnalano infatti forti difficoltà di reclutamento, pari al 26,7% delle entrate programmate nel 2010, 'introvabili' in aumento di 6,2 punti percentuali rispetto al 2009. Difficoltà massima (48%) rintracciare i dirigenti, poco inferiore (35,5%) le professioni scientifiche e ad elevata specializzazione, come pure gli operai specializzati (35,2%). Tra i profili di 'fascia alta' la richiesta maggiore resta quella di infermieri (4.500 assunzioni previste metà delle quali introvabili, soprattutto in Lombardia), ma anche gli addetti al marketing (1.300 quelli richiesti, la metà non si trovano), farmacisti (oltre 1.200 le richieste ma per 45,8% ci sono difficoltà), informatici (2.310, 41,6%), i commessi e agenti di vendita (entrambi in oltre mille unità, con una difficoltà del 40,8%).

Ma anche nella fascia bassa non si scherza: le piccole imprese cercano con il lanternino montatori di infissi e fabbri, parrucchieri e aiuto-parrucchieri, pavimentatori, meccanici e idraulici. Molto richiesti anche i baristi (6.200 assunzioni, il 32% non si trova). Gettonatissimi gli aiuto-parrucchieri, introvabili per l'80% dei casi, Lazio in testa. Le 21 professioni di livello medio sommano una quota di 51.300 assunzioni, di cui ben 21.000 difficili. Ma non si trovano nemmeno i meccanici di autoveicoli (4mila posti, 2.900 resteranno vacanti) e praticamente impossibili (nel 91% dei posti), i riparatori e montatori di infissi, richieste che arrivano soprattutto da Lazio e Centro Italia.
Attenzioni quindi, è l'invito del ministro Sacconi alle famiglie, a optare per scelte formative dei figli basate su informazioni corrette e non convenzioni sociali. Il rapporto Excelsior segnala la disponibilità delle imprese ad assumere giovani (55% delle assunzioni programmate), ma più i neo-diplomati (57,1%) che non i neo-laureati (51,8%). Di qui un rafforzamento delle politiche di orientamento professionale, anche attraverso un portale aggiornato, e una campagna di rivalutazione del lavoro manuale. Tra gli indirizzi di studio, le assunzioni si concentreranno verso ingegneria (quasi 3.900 in più rispetto al 2009). La laurea in ingegneria, con oltre 20 mila assunzioni previste, supera quest'anno quella in economia (che comunque totalizzeranno 1.400 assunzioni in più) e diviene il titolo più richiesto.

[Informazioni tratte da Ansa, La Siciliaweb.it]

 

 

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05 agosto 2010
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