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Nel 2051 la Vecchia Europa diventerà ancora più vecchia, e in Italia ci saranno 11 milioni di italiani in meno

04 marzo 2006

Non è impossibile né strampalato sostenere quella teoria che annovera nelle possibili estinzioni di specie animali anche quella dell'essere umano. Continuando a determinare alcune negative condizioni del Pianeta, addirittura potrebbe essere l'Uomo stesso la causa della propria scomparsa.
Fin qui nulla da aggiungere (anche se in realtà di cose da aggiungere ce ne sarebbero fin troppe), ma lo sapevate che i primi uomini a scomparire potrebbero essere gli italiani?
Niente paura cari connazionali, abbiamo voluto usare un tono scherzosamente allarmistico, solo per illustrare le stime che l'Eurostat, l'Ufficio statistiche dell'Unione europea, ha recentemente pubblicato sulle tendenze demografiche nel Vecchio Continente.

Bene, tali stime ci dicono che a metà del secolo ci saranno oltre 11 milioni di italiani in meno, ma la popolazione della penisola diminuirà soltanto di poco più di 5 milioni di abitanti in virtù dell'immigrazione. 
L'Eurostat ha, insomma, stimato che la popolazione italiana passerà dagli attuali 58 milioni a poco meno di 52,5 milioni nel 2051. Nel cinquantennio preso in considerazione, si prevede in sostanza che ci saranno circa 20,5 milioni di nascite a fronte di oltre 31,5 milioni di decessi con un saldo negativo di 11,2 milioni. Il calo netto della popolazione italiana sarà però mitigato dall'afflusso di oltre 5,5 milioni di immigrati nella penisola.

Il saldo negativo italiano è numericamente il secondo più grave d'Europa, dopo quello della Germania che si prevede vedrà i suoi abitanti diminuiti di oltre 8 milioni. Tuttavia, grazie agli aumenti demografici soprattutto in Francia (+5,7 milioni) e in Gran Bretagna (+4,5 milioni), la popolazione europea diminuirà soltanto di poco più di 8,5 milioni da qui al 2051.

Un altro dato rilevante illustrato dall'Ufficio statistico dell'Ue è che nel vegliardo continente gli anziani aumenteranno molto di più della popolazione considerata attiva (tra i 15 e i 64 anni), al punto che nel 2051 ci sarà un pensionato ogni due persone in età da lavoro: attualmente il rapporto è di uno per quattro. La vecchia Europa, dunque, diventerà ancora più vecchia.

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04 marzo 2006
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