Nel cortile del Palazzo Reale di Palermo "Look down", l'opera di Jago
Un'opera contro l'indifferenza verso i fragili nel luogo simbolo della convivenza tra culture e religioni diverse
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Un bambino di marmo bianco, rannicchiato in posizione fetale, è esposto da qualche giorno al centro del Cortile Maqueda del Palazzo Reale di Palermo, rivolto verso uno dei luoghi spirituali più importanti al mondo, la Cappella Palatina, simbolo della convivenza tra culture e religioni diverse.
Si tratta della celebre opera "Look Down", chiaro invito a "guardare in basso", realizzata dall'artista Jago (pseudonimo di Jacopo Cardillo) e voluta dalla Fondazione Federico II, in collaborazione con il comune di Palermo. Il "feto" rappresenta lo sguardo dell'arte rivolto ai più fragili, in antitesi all'indifferenza.
L'opera rimarrà esposta fino al 3 giugno.
Jago ama la scultura classica tipicamente figurativa, ma è un artista contemporaneo a tutti gli effetti, per la capacità di esprimere un grande simbolismo concettuale tra ragione e sentimento riuscendo ad imprimere straordinaria umanità alle sue sculture. Si crea un rapporto quasi naturale tra l'opera e il contesto, un dialogo non solo concettuale ma anche visivo tra l'opera e l'antica bellezza architettonica dell'antico Palazzo dei Normanni, sede anche del Parlamento siciliano.
"Produco un'immagine che ha una forma fisica, un titolo e dice, inevitabilmente, delle cose - ha detto Jago durante la presentazione dell’opera a Palermo - ma sto imparando nel tempo a sbilanciarmi sempre meno su quelli che sono i miei significati. Perché la ricchezza è quella di poter dare all'altro, attraverso la propria opera, uno spazio di intervento. Mi piace pensare che un'opera di valore sia capace di ospitare i contenuti degli altri".
"L'opera - ha proseguito Jago, a proposito del rapporto tra la sua opera e Palazzo Reale - può avere la capacità di sottolineare le caratteristiche dello spazio che la circonda ma è sicuramente assoggettata al valore, alla storia e al racconto che quel luogo, inevitabilmente, impone sull'opera stessa. È un po' come quando noi esseri umani ci troviamo a frequentare dei luoghi e ci sentiamo condizionati dagli stessi. La relazione della mia opera con Palazzo Reale è esattamente come quello che ogni visitatore può provare all'interno di questi spazi. È il rapporto di chi ha la possibilità di farsi opera d'arte. Viaggiare, muoversi, frequentare quegli ambienti, infatti, vuol dire diventare opera d'arte. Questo è il grande privilegio che questi spazi, regalati dal tempo e magnificamente custoditi, hanno la forza di concederci".
"Look Down" era stata all'inizio esposta in piazza del Plebiscito, a Napoli, durante il lockdown. In seguito, l'opera è stata collocata nel deserto di Al Haniyah a Fujairah (Emirati Arabi Uniti) prendendo il nome di "Look Here", dove durante la sua permanenza è stata vandalizzata. Originariamente, infatti, era parte dell'opera una catena di ferro, al posto del cordone ombelicale, oggi non più presente. A settembre 2023, è stata poi riportata in Italia e collocata di fronte al Colosseo a Roma.