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Nel mondo cambia la ''geografia del denaro'' e aumentano i Paperon de Paperoni, ma non in Italia

22 giugno 2006

Nel mondo cambia la ''geografia del denaro'' e cresce il numero dei Paperon de Paperoni. Secondo un indagine effettuata dalla Merrill Lynch, una delle principali società finanziarie a livello mondiale, e dalla Capgemini, nel 2006 i titolari di patrimoni finanziari netti superiori al milione di dollari sono aumentati del 6,5% arrivando a quota 8,7 milioni.
Questi 8,7 milioni di signori, sarebbero detentori di 33.300 miliardi di dollari (+8,5%), residenze e beni privati ovviamente esclusi. Quello che però maggiormente colpisce del decimo rapporto annuale sulla ''Ricchezza nel mondo'' è il salto in avanti fatto dalle economie dei paesi in via di sviluppo, dalla Cina all'India, passando per il Brasile e la Russia. Nonostante, infatti, gli Stati Uniti continuino a dominare il panorama con ben 2,67 milioni di milionari in casa - circa un terzo di quelli sparsi in tutto il pianeta - il numero di millionnaires negli States è diminuito dal 9,9% del 2004 al 6,8% del 2005.
Il salto in avanti più evidente è quello della Corea del Sud, dove i ''ricconi'' sono il 23,3% in più da un anno all'altro. Seguono l'incremento indiano del 19,3% per un totale di 83.000 milionari; quello russo, del 17,4% rispetto al 2004 arrivando a quota 103.000, e quello cinese, del 6,8% pari a 320.000 profumatissimi conti in banca.

Se dividiamo il pianeta in macro-regioni 2,9 milioni di milionari si trovano nel Nord America, 2,8 in Europa, 2,4 in Asia, 300.000 in America Latina, altrettanti in Medio Oriente e 100.000 in Africa.
Quelli che noi chiameremmo super-milionari, ovvero persone con attività finanziarie superiori ai 30 milioni di dollari (per questo definiti nel rapporto ''ultra high net worth individuals'', ovvero i possessori di redditi altissimi) sono cresciuti del 10,2%, per un totale di 85.400.
''In America - precisa Gianluca Bussolati, responsabile Merrill Lynch Wealth Management - la prima causa di ricchezza è il reddito da lavoro (per il 32%), mentre in Europa il 50% dei patrimoni è frutto della creazione di imprese''. Per quanto riguarda gli investimenti, invece, i grandi ricchi nell'anno appena concluso ''hanno preso decisioni di investimento più aggressive - ha sottolineato Bussolati - pur mantenendo un'elevata diversificazione per massimizzare la protezione dei capitali investiti''.

In questo incremento mondiale si è però registrato un rallentamento dei ricconi d'Italia, dove i 198.300 milionari rappresentano una crescita inferiore di due punti percentuali rispetto alla precedente indagine: dal +3,7% del 2004 si è passati al +1,7% del 2005. Nello stesso periodo l'Europa ha registrato un +4,5%, l'Asia-Pacifico un +7,3%, l'America Latina un +9,7% e il Medio Oriente un +9,8%.
Secondo Bissolati e Mauro Masciarelli, vice presidente dei servizi finanziari e responsabile dell'unità Wealth Management di Capgemini, questa decelerazione ''è stata determinata principalmente dalla modesta crescita dell'economia e dalle difficili condizioni di mercato per le esportazioni italiane''. ''Inoltre - si legge nel rapporto - il contesto italiano ha continuato a caratterizzarsi per un clima di sfiducia diffuso''.

Al di la di come crescono i Paperoni d'Italia, nel World Wealth Report 2006 si legge inoltre che per i prossimi anni ''si prevede che gli investimenti negli Usa e in Europa continueranno a diminuire con il progressivo riposizionamento in Asia-Pacifico e America Latina. I grandi ricchi preferiranno un portafoglio leggermente più aggressivo, alleggerendo le posizioni in liquidità e immobili, e spostando gli investimenti su 'equity' e investimenti alternativi''.

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22 giugno 2006
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