Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

Nel Sud, la speranza

Il presidente del Consiglio Mario Monti: "Nel Mezzogiorno, l'occasione di crescita"

06 settembre 2012

"La questione meridionale si presenta oggi rovesciata. Affinché l'Italia cresca, contribuendo di par suo al rilancio europeo, il Sud deve cambiare più del resto del Paese. Il Sud è un'occasione e non un freno allo sviluppo".
Lo afferma il presidente del Consiglio Mario Monti in una intervista al direttore del Mattino, Virman Cusenza, in vista della sua partecipazione alla Fiera del Levante a Bari, dove, annuncia, "vado a spiegare come il governo vede il ruolo del Mezzogiorno rispetto all'area mediterranea, e a ribadire che il raccordo Mezzogiorno-Europa è una delle cose più importanti che questo governo ha portato avanti e ristrutturato".

"Il nostro orientamento per il Sud - spiega il premier - è cercare di tirare il massimo in positivo dal fatto che siamo un Paese europeo e quindi inserito in un insieme che dà benefici ai singoli Paesi". Secondo Monti però, non è necessario un patto Nord-Sud: "Preferisco fare le cose piuttosto che denominarle. Di patti ne abbiamo tantissimi".
Uno dei punti di partenza, afferma, deve essere la promozione del merito e il contrasto al malcostume della raccomandazione, che per il premier è anche una delle principali cause della fuga di cervelli: "I giovani non vogliono sottostare a un sistema che premia ancora molto il tipo di inserimento sociale, le raccomandazioni piuttosto che il merito. Cambiando questo tessuto si genera la crescita".

Per quanto riguarda lo sviluppo del Sud, Monti fa notare che "per decenni con la politica del credito agevolato si è deciso da parte dello Stato, con ingenti risorse pubbliche, di favorire l'impiego di capitale nei processi produttivi, è stato un passato lungo e pesante in cui gli attori erano convinti di fare cose giuste oltre che portatrici di voti, che sono venuti".
Quindi niente più incentivi alle imprese? "No, ma devono essere intelligenti. Anche l'Ue non è contro gli aiuti di Stato alle imprese ma vede con più favore quelli che producono occupazione e non finanziamenti per correggere le perdite. Se poi come in particolare nel Sud c'è una vasta criminalità organizzata, che impone il pizzo alle imprese e distorce la concorrenza, non basteranno nemmeno i più corretti incentivi di mercato".

Il premier ricorda quindi che già nel decreto Salva Italia come nel Cresci Italia si sono trovate "misure differenziali" per il Sud, mentre "sin dal primo giorno abbiamo previsto una deroga al Patto di Stabilità Interna per chi cofinanzia i fondi europei". "La nostra azione per il Sud - aggiunge Monti - è fatta sia di un nuovo modo di utilizzare i fondi comunitari fondato su concentrazione e trasparenza degli obiettivi, sia dello sblocco di finanziamenti alle infrastrutture, avviata dal precedente governo".

[Informazioni tratte da ANSA, Adnkronos/Ign, Lasiciliaweb.it]

 

 

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

06 settembre 2012
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia