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Nel vino siciliano, l'innovazione

La conclusione del progetto Inoveno: in oltre due anni di ricerca, nuovi protocolli ed innovazioni tecnologiche

20 marzo 2014

La scorsa settimana, nella splendida cornice di Palazzo Steri, a Palermo, si è tenuto l’evento conclusivo del progetto Inoveno. Il progetto ha costituito un’importante attività di trasferimento tecnologico da un Ente pubblico di Ricerca, l’Istituto Regionale del Vino e dell’Olio di Sicilia (Irvos), alla realtà della produzione enologica dell’Isola. Il progetto, iniziato nella vendemmia 2011 e giunto a conclusione nei primi mesi del 2014, ha visto l’applicazione di nuovi protocolli enologici, frutto delle precedenti attività di ricerca dell’Irvos, in sei importanti Cantine siciliane: Alto Belice, Colomba Bianca, Europa, Patria, Primavera e Tenuta Gatti.

I filoni principali del progetto sono stati tre. Il primo ha realizzato la produzione aziendale di vini bianchi e rossi con nuovi ceppi di lievito; esso costituisce l’applicazione di una lunga attività di ricerca direttamente realizzata dall’Irvos tra il 2002 e il 2011 sulle fermentazioni spontanee negli antichi palmenti della Sicilia sudorientale, che ha portato negli anni precedenti alla selezione di numerosi ceppi di lievito indigeni in grado di produrre vini di alta qualità e notevole tipicità. Gli altri due filoni, la produzione di vini rosati e quella di vini spumanti con protocolli innovativi, rappresentano il trasferimento alle aziende di un bagaglio culturale, agronomico ed enologico, messo a punto nei vigneti sperimentali dell’Irvos e nella Cantina "G. Dalmasso", la cantina sperimentale dell’Istituto che ha sede a Marsala.

Fondamentale al buon esito del progetto è stata la partecipazione di partner pubblici e privati che con le loro alte specializzazioni professionali hanno realizzato attività più ristrette, ma di grande importanza: l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Sicilia, il Consorzio di Ricerca sul Rischio Biologico in Agricoltura, il Centro di Ricerche Economiche e Sociali per il Meridione, Assovini Sicilia, HTS Enologia, il Centro Enochimico Barbera e UBIQ srl.
"Grazie al lavoro di ricerca svolto dall'Istituto - ha affermato il direttore generale dell’Irvos, Lucio Monte - le aziende siciliane avranno la possibilità di realizzare vini di alta qualità e di migliorare la competitività della loro produzione enologica attraverso un aumento della "tipicità" in un mercato sempre più interessato a prodotti che caratterizzano i diversi "territori" della nostra Sicilia".
Il lavoro è stato condotto dai tecnici dell’Irvos attraverso l’applicazione di nuovi protocolli enologici presso le sei cantine sopracitate.

"Questi due anni di lavoro - ha commentato Daniele Oliva, capo area tecnico-scientifica dell’Istituto Vini e Oli di Sicilia - hanno rappresentato un forte esempio di trasferimento tecnologico e confidiamo che i buoni risultati raggiunti possano estendersi ad altre cantine siciliane, oltre a quelle direttamente partner del progetto. Il fatto che uno dei vini prodotti all’interno di Inoveno, il Catarratto 2012 della Cantina Patria, sia stato selezionato come miglior Catarratto lo scorso giugno dalla giuria internazionale al Salone dei vini autoctoni Vini di Radici, conferma l’alta qualità dei vini e la bontà dell’innovazione introdotta nelle aziende".

Info: www.ats-inoveno.it

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20 marzo 2014
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