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Nell'Ufficio Stampa della Regione Siciliana...

La Corte dei Conti ha contestato alla Regione un danno erariale di circa 4 milioni di euro

28 gennaio 2009

Un danno erariale di circa 4 milioni di euro! E' quanto ha contestato la Procura generale della Corte dei Conti per l'assunzione con nomina fiduciaria di una ventina di giornalisti nell'ufficio stampa della Presidenza della Regione siciliana.
Il pubblico ministero, titolare dell'indagine durata più di un anno, ha dunque recapitato un invito a dedurre (atti che equivalgono agli avvisi di garanzia della giustizia ordinaria) all'ex governatore Totò Cuffaro durante il cui mandato furono fatte le assunzioni, all'attuale presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo, che ha mantenuto in servizio i giornalisti, e al capo dell'ufficio legislativo e legale Franco Castaldi, che ha fornito di recente un parere che ha costituito il fondamento giuridico del comportamento dell´ultimo inquilino di Palazzo d'Orleans.

Secondo la Procura i contratti sono stati firmati in violazione della legge nazionale 150 del 2000, recepita dalla Regione, che prevede concorsi pubblici o l'affidamento di incarichi a esterni ma a tempo determinato. Per i magistrati contabili le nomine sarebbero illegittime perchè non è stata fatta alcuna valutazione riguardo l'utilità degli inquadramenti dei giornalisti, le loro mansioni, e non è stato specificato il compenso; la Corte dei Conti contesta anche l'attribuzione a tutti i giornalisti dell'ufficio stampa della qualifica di caporedattore.
Le assunzioni finite nel mirino (giornalisti reclutati senza concorso con la qualifica di redattore capo: stipendio 3.800 euro al mese) della Corte sono 20, ovvero quelle fatte a partire dal febbraio del 2004. Fu in quella data, infatti, che venne applicata per la prima volta la legge 2 del 2002, ovvero la prima Finanziaria del governo Cuffaro in cui è contenuto un richiamo esplicito a una normativa nazionale (la legge 150 del 2000) che prevede che "le amministrazioni pubbliche individuano, nell'ambito delle proprie dotazioni organiche, il personale da adibire all'attività di informazione".

In alternativa, la legge statale prevede sì il ricorso a esterni, ma solo nella qualità di esperti da reclutare rigorosamente con contratti a termine. Per i magistrati contabili i rapporti di lavoro stipulati dal governo Cuffaro sarebbero illegittimi perché non è stata fatta alcuna valutazione preventiva sull´utilità di questo personale e non sono stati specificati durata del contratto e compensi dei giornalisti assunti. La Corte ravvisa una "non congruità" fra l'attività svolta e la retribuzione. In base al seguente ragionamento: se la qualifica di redattore capo è assegnata di regola a chi coordina un ufficio, com'è possibile che a Palazzo d'Orleans l'abbiano tutti? 

Cuffaro, Lombardo e Castaldi hanno adesso 45 giorni di tempo per depositare le proprie deduzioni.
A Cuffaro, inoltre, è stato inviato un provvedimento di messa in mora per la prima delle venti assunzioni per un importo di circa 400 mila euro. Alla fine spetterà al procuratore a decidere sulla loro citazione in giudizio.

[Informazioni tratte da La Siciliaweb.it, Repubblica/Palermo.it]

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28 gennaio 2009
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